SoulCalibur VI storico picchiaduro di Bandai Namco, la saga cominciata nel lontano 1995 su PlayStation è il primo capitolo ad apparire su PC Windows! Fortuna che si propone come un reset per chi si avvicina per la prima volta alla serie, inoltre rispetto al primo capitolo vengono aggiunte alcune parti inedite alla storia dei personaggi principali.
Anime, Spade e Leggende
Dopo un’assenza durata sei anni, SoulCalibur VI ritorna introducendo alcune novità, come la Reversal Edge che una volta attivata, verrà sferrato un potente colpo in slow motion, che può essere facilmente eluso o parato a seconda dello spacing tra i duellanti. Torna la Critical Edge, una spettacolare e devastante ultimate attivabile una volta riempita una barra dedicata per infliggere danni notevoli all’avversario. Abbiamo il Guard Break, un sistema di parrying per sbilanciare l’avversario e la SoulCharge per potenziare danni e velocità per un breve lasso di tempo. Le novità potrebbero non piacere ai veterani della serie, ma sono studiate per amalgamarsi con il combat system tecnico che caratterizza la serie.
Troviamo un offerta singleplayer interessante per il genere picchiaduro. La modalità Cronache delle Anime percorre le trame dei personaggi principali in una timeline tra il 1583 al 1590, raccontate negli intervalli tra i combattimenti da pochi artwork che fanno da sfondo alla narrazione. Chi avrà giocato a SoulCalibur III non avrà dimenticato la modalità molto apprezzata Cronistorie della Spada, che si spoglia delle meccaniche “tattiche” e ritorna sotto il nome Bilancia Dell’Anima dove trovano spazio elementi RPG, come livellare il proprio personaggio, potenziare il proprio equipaggiamento, cambiare armi e stile di riferimento, mangiare cibi e assoldare mercenari per avere un vantaggio in battaglia.
Non poteva mancare l’Editor, stracolmo di modificatori estetici, oltre che permettere di cambiare a proprio piacimento l’equipaggiamento dei personaggi principali ci permette di creare da zero il proprio duellante partendo dalla razza (che nell’universo di SoulCalibur coesistono orchi, elfi, vampiri ma possiamo anche scegliere statue animate, automi e mummie) e modificarlo esteticamente sotto ogni aspetto. Ad arricchire il roster troviamo il Witcher Geralt di Rivia caratterizzato da uno stile di combattimento coerente e perfettamente integrato in SoulCalibur VI, purtroppo non viene data la possibilità di modificarlo nell’editor.
Comparto tecnico, Impostazioni e Requisiti Minimi
Sul lato tecnico SoulCalibur VI come il suo “fratellastro” Tekken 7 viene sviluppato su Unreal Engine 4, graficamente godibile ma saltano all’occhio modelli poligonali un po’ poveri, un uso plasticoso degli shader e si percepisce nelle arene un discreto livello di dettaglio reso evidente anche all’uso (eccessivo) del DoF. Le impostazioni video permettono di modificare l’anti-aliasing, Post-processing, ombre, texture, FX per permettere di dare abbastanza frame ad ogni sistema. Tra i Preset c’è l’impostazione “qualità automatica” che cambia dinamicamente i vari settaggi per tenere ancorato il framerate a 60 (obbligatori per il genere) che per SoulCalibur non avrete bisogno di una macchina potente per generarli.
A seguire i requisiti di sistema presi da Steam.
MINIMI:
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- Richiede un processore e un sistema operativo a 64 bit
- Sistema operativo: Windows 7, 8.1, 10 (64-bit)
- Processore: Intel Core i3-4160 @ 3.60GHz or equivalent
- Memoria: 6 GB di RAM
- Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 1050
- DirectX: Versione 11
- Memoria: 20 GB di spazio disponibile
- Scheda audio: DirectX compatible soundcard or onboard chipset
CONSIGLIATI:
-
- Richiede un processore e un sistema operativo a 64 bit
- Sistema operativo: Windows 7, 8.1, 10 (64-bit)
- Processore: Intel Core i5-4690 3.5 GHz or equivalent
- Memoria: 8 GB di RAM
- Scheda video: GeForce GTX 1060 or equivalent
- DirectX: Versione 11
- Memoria: 20 GB di spazio disponibile
- Scheda audio: DirectX compatible soundcard or onboard chipset
Confronto tra i preset
Tra dettagli massimi e alti le differenze sono impercettibili, a parte (dipende dall’arena) una densità della vegetazione leggermente inferiore.
A dettagli bassi il gradino si fa sentire, vengono disabilitate le ombre e il Dof appiattendo totalmente l’immagine finale, complice anche la bassa risoluzione delle texture.
Sulla nostra configurazione di prova che comprende un Ryzen 7 1700, GTX 970 e 16GB di RAM in FHD il gioco a dettagli massimi gira fluido a 60 fps.
Conclusione
Non è semplice dare un giudizio a quest’ultima fatica del team Project Soul, le novità introdotte nel combat system, in sostanza più snello e spettacolare, non scuotono le fondamenta di picchiaduro tecnico. Buona l’offerta singleplayer con l’introduzione della modalità Bilancia dell’Anima che affiancandosi alle modalità canoniche aggiunge una dose di varietà al titolo. Il comparto tecnico seppur piacevole non è quello che ti aspetteresti nel 2018, anche se poi passa in secondo piano quando si è concentrati in un match.