Dopo l’enorme successo avuto con la famiglia Siberia, Steelseries cerca di innovarsi rilasciando la nuova linea di headset da gioco Arctis.
Abbiamo sotto esame le Steelseries Arctis 3 il modello più economico di questa serie, ma che rispetto alle sorelle maggiori Arctis 5 perdono solamente la retroilluminazione RGB e il nuovo mixer, mentre la qualità sonora rimane pressoché invariata.
SteelSeries ha ri-immaginato il proprio design proponendo degli headset da gioco eleganti e sobri alla vista, utilizzabili senza dare troppo all’occhio anche fuori casa. Come ogni headset firmato Steelseries anche le Arctis garantiscono un ottimo comfort, grazie a un nuovo headband che si adatta perfettamente alla testa e personalizzabile con vari design.
I padiglioni hanno un rivestimento in plastica soft touch, possono essere ruotati fino a 180 gradi e quello sinistro include una rotella per gestire il volume in cuffia e un piccolo pulsante per mutare il microfono.
I cuscinetti sono imbottiti in gomma piuma e non premono troppo sulle orecchie garantendo comfort per lunghi periodi, complice anche il nuovo rivestimento in tessuto “AirWeave”. Quest’ultimo è ispirato all’abbigliamento da atletica ed è un materiale termoplastico che assicura un’ottima traspirazione. I cuscinetti sono rimovibili e per chi vuole una qualità premium sono disponibili con un rivestimento in finta pelle.
Il cavo è completamente rimovibile e utilizza un connettore USB proprietario, ma SteelSeries ha intelligentemente inserito anche un input classico jack da 3,5mm. Nella confezione sono inclusi un cavo USB/jack a 4 poli e un cavo USB/jack audio/microfono.
Le Arctis 3 sono gli unici headset di tipo analogico a supportare il nuovo SteelSeries Engine 3, ma a differenza di altri brand che distribuiscono “gratuitamente” il proprio software, SteelSeries obbliga a effettuare una registrazione del prodotto richiedendo diverse informazioni personali.
Tralasciando questo, il software è semplice e immediato da utilizzare, include diverse impostazioni tra cui: virtualizzazione surround 7.1, equalizzatore e diverse opzioni per il microfono.
Il suono risulta dettagliato con bassi e alti ricchi ma non preponderanti, nel complesso bilanciato e che si adatta a tutte le circostanze. Questo risultato è dovuto ai driver da 40mm, gli stessi presenti nelle top di gamma Siberia 840, che hanno una risposta in frequenza di 20-22,000 Hz e sono stati sviluppati per avere bilanciamento e la minima distorsione.
Nel gaming grazie anche alla virtualizzazione 7.1 si riescono a distinguere con precisione e spazialità la direzione dei vari suoni. Purtroppo seppur i padiglioni di tipo chiuso, il suono tende a disperdersi all’esterno e potrebbe creare fastidio a chi ci circonda.
Il nuovo microfono ClearCast è completamente retrattile flessibile e di tipo bidirezionale, la voce è chiara e la rimozione del rumore di sottofondo funziona estremamente bene.
Le SteelSeries Arctis 3 sono un headset modulare/versatile, caratterizzato da ottimi driver S1 che funzionano egregiamente in qualsiasi ambito.
Il design è semplice e moderno, la costruzione in plastica solida mantiene un peso leggero che in combinazione con il nuovo sky-google headband e cuscinetti rivestiti AirWeave assicurano il massimo comfort. Infine il microfono assicura conversazioni chiare con controlli sul padiglione facili da utilizzare.
Le uniche pecche sono l’isolamento dei padiglioni e la registrazione obbligatoria per un software che non si distingue molto da quelli offerti con le schede audio.
Le Arctis 3 hanno una buona costruzione con qualità sonora e comfort ai massimi livelli tra gli headset da gioco, giustificando in parte il prezzo leggermente superiore alla media.
Questa serie Arctis è eccezionale sotto molti aspetti ma SteelSeries avrebbe potuto fare il botto se solo avesse osato un po’ di più sul prezzo.