Durante il keynote di Nvidia tenuto virtualmente alla conferenza GTC, il CEO Jensen Huang ha affermato che la crisi dei chip e dei semiconduttori globale non è destinata a finire presto.
Nvidia attualmente è la più grande azienda che tratta di chip e semiconduttori, e il 47% del suo fatturato nel secondo trimestre 2021 deriva essenzialmente dalla vendita di schede grafiche, la cui produzione è limitata per la scarsità di chip.
Huang ha aggiunto che nel corso del 2022 la domanda eccederà di molto la produzione, e che Nvidia al momento non può prendere provvedimenti per aumentare la sua fornitura. Fortunatamente, essendo Nvidia grande abbastanza, ha l’appoggio di molti rifornitori, in modo tale che se uno di essi dovesse subire ritardi o non ricevere abbastanza materie prime, potrà comunque sostenersi grazie agli altri.
L’attuale crisi di semiconduttori è dovuta a molti fattori, tra cui un’impennata nella domanda delle automobili elettriche, le quali richiedono molti più chip delle auto tradizionali, e di componenti per il gaming o l’ufficio, la cui richiesta comprende dispositivi come computer da gioco, console o anche semplici workstation per lavorare a casa, è aumentata a dismisura durante il primo lockdown, a cui si aggiungono problemi di spedizioni, in quanto molti porti stanno subendo parecchi ritardi a causa del Covid, ma soprattutto perché le attuali fabbriche di chip sono già al massimo delle loro capacità, cosa che ha portato Intel a voler investire in Europa per aprire una fabbrica di chip.
Parlando di Intel, il CEO Pat Gelsinger è dello stesso avviso di Huang riguardo questa crisi, che vedrà il 2022 un anno ancora pieno di sofferenza e di sacrifici. Lisa Su, CEO di AMD, è invece un pelo più ottimista, in quanto vedrà questa crisi calare già dalla seconda metà del 2022.
Insomma, se pensavate di farmi un PC nuovo, toccherà aspettare ancora un altro annetto buono, in quanto attualmente i prezzi delle GPU e di altri componenti non stanno facendo altro che salire senza sosta.