Stando a un report scritto da Chainalaysis, nel mercato degli NFT si fanno uso di pratiche non proprio corrette per manipolare i prezzi e spingerli verso l’alto il più delle volte. La tattica usata, chiamata in inglese “wash trading”, prevede quella di vendere gli NFT e riacquistarli nello stesso identico istante, dando l’illusione di star effettuando una transazione e allo stesso tempo aumentare il prezzo.
Il wash trading è una tattica che esiste dagli albori del mercato borsistico, tant’è che Wall Street l’ha resa illegale a partire da 1936, in quanto era una tattica usata per manipolare la borsa e manovrare il prezzo a piacere. Essendo il mercato degli NFT non regolato, chiaramente è terreno fertile per pratiche del genere.
Il report ha analizzato le attività di alcuni trader che hanno comprato e rivenduto lo stesso NFC per 25 volte, un probabile caso di wash trading. Un gruppo di 110 trader avrebbero fatto all’incirca 8.9 milioni di dollari in profitti sfruttando proprio questa pratica.
Come se non bastasse, alcuni ricercatori avrebbero scoperto indizi su un possibile uso di questo mercato come mezzo per riciclare denaro. Inoltre, solo nell’ultimo trimestre del 2021 sono stati versati 1.4 milioni di dollari in criptovalute verso indirizzi ritenuti associati a truffe.
La popolarità degli NFT nel mondo è aumentata a tal punto che alcuni esperti ritengono che questo mercato valga più di 7 miliardi di dollari, probabilmente fino a 44.2 miliardi. Ma nel mondo videoludico non sono viste affatto bene, tant’è che diverse software house hanno fatto marcia indietro (come il caso di STALKER 2) quando hanno annunciato i loro piani per sfruttare NFT dopo le lamentele degli utenti. Tranne Ubisoft. E anche Konami.