Quasi da un decennio che non si hanno reali novità nel campo dei processori, un predominio incontrastato di Intel con la sua famiglia di CPU Core.
AMD ha cercato di competere contro il colosso, purtroppo fallendo miserabilmente con le CPU “Bulldozer”; finalmente nel gennaio del 2015, dopo anni di sviluppo viene reso noto al pubblico “ZEN“, la nuova architettura dei futuri e ormai presenti processori x86 AMD.
“We are back! And just gettin started”
Con questo slogan, Lisa Su ( attuale CEO di AMD) , presenta la prima famiglia di CPU Zen/Summit Ridge, l’attuale Ryzen.
Dopo questi annunci, appassionati e non, si sono svegliati da un lungo letargo fino ad aspettare il tanto atteso Marzo 2017 per vedere e toccare con mano i nuovi processori.
[nextpage title=”Architettura e Tecnologie”]
L’architettura Zen nasce da zero ed è progettata dalle storiche menti di AMD, il risultato di cinque anni di sviluppo è RYZEN, in grado di offrire il 52% di IPC in più rispetto a Excavator.
Le prime CPU arrivate sul mercato della famiglia AMD Ryzen 7 fanno parte della fascia enthusiast, composte da otto core divisi in due gruppi da quattro chiamati CCX. I CCX hanno ognuno 8mb l3 cache e ogni core può essere disattivato senza influenzare negativamente sulle prestazioni, il che rende tutto facilmente scalabile. Grazie a questo per AMD è molto semplice offrire, come accadrà per le serie Ryzen 5, processori con meno core senza dover riprogettare l’architettura.
Zen non è solo un’architettura destinata a CPU ad alte prestazioni, ma un progetto general purpose, in grado di offrire consumi ridotti con buone prestazioni, adatta a PC portatili ma anche probabilmente a dispositivi mobili.
Oltre alle prestazioni, AMD ha puntato molto sui consumi e temperature. Le CPU Ryzen sono prodotte con il nuovo processo produttivo FinFet a 14nm che assicura un’efficienza senza precedenti, inoltre sono saldate e vengono usati i migliori materiali per massimizzare lo scambio termico.
Ogni processore ha moltiplicatore sbloccato, in modo da offrire a tutti la possibilità di overclock, senza distinzioni tra modelli e senza supplemento sul prezzo. Altra caratteristica è l’SMT (Simultaneous Multithreading), una tecnologia simile all’Hyper-Threading di Intel che permette ai software di vedere ogni core fisico come due core logici.
L’architettura Zen porta con sé nuove tecnologie, che rendono i processori più intelligente ed efficienti.
SenseMI: permette di anticipare in modo predittivo i dati di accesso delle applicazioni. Il processore in modo intelligente cerca di allocare i dati all’interno della cache, prima ancora che il dato venga richiesto.
Pure Power: all’interno di ogni CPU sono presenti un gran numero di sensori, il voltaggio si regola per massimizzare le prestazioni con i minori i consumi.
XFR (Xtended Frequency Range): è simile ad un overclock automatico, alza di 100 MHz il clock della CPU in relazione alle temperature raggiunge. Tutti i processori Ryzen integrano questa tecnologia, ma è limitata a 50MHz nei modelli senza X nel nome.
[nextpage title=”Piattaforma AM4 e i vari Chipset”]
Nuova architettura e un nuovo socket, l’AM4 rimane di tipo Pin Grid Array (PGA) con un aumento dei pin totali fino a 1331.
Le schede madri AM4 sono disponibili con tre diversi chipset (X370 B350 e A320) che si differenziano principalmente dal numero di connessioni disponibili (numero di porte SATA e USB), dissipazione e numero di fasi.
Le schede madri X370 sono la fascia enthusiast con supporto alle configurazioni multi GPU SLI di NVIDIA e Crossfire di AMD. Includono 2 porte USB 3.1 di seconda generazione, 6 porte USB 3.1 di prima generazione, 6 porte USB 2.0, 4 porte SATA3 (Raid 0,1,10), 2 porte SATA express (2x SATA3 oppure 2x PCIe 3.0), 8 linee aggiuntive PCI-Express 2.0.
Oltre a questo sono caratterizzate da fasi maggiori per un overclock teorico più stabile, dissipazione migliore e design ricercato con LED.
B350 fa parte della fascia mainstream, viene supportato in maniera limitata solamente il Crossfire. Includono 2 porte USB 3.1 di seconda generazione, 2 porte USB 3.1 di prima generazione, 6 porte USB 2.0, 2 porte SATA3 (Raid 0,1,10), 2 porte SATA express (2 SATA3 oppure 2x PCIe 3.0), 6 linee aggiuntive PCI-Express 2.0.
La cosa interessante è che anche queste schede madri più economiche supportano l’overclock, seppur con le limitazioni date dalle fasi minori.
Infine l’A320 è il chipset essential che include 1 porte USB 3.1 di seconda generazione, 2 porte USB 3.1 di prima generazione, 6 porte USB 2.0, 2 porte SATA3 (Raid 0,1,10), 2 porte SATA express (2 SATA3 oppure 2x PCIe 3.0). Ovviamente è assente il supporto all’overclock e multi GPU, attualmente non sono ancora disponibili sul mercato.
Ryzen supporta le nuove memorie DDR4 con qualche limitazioni a livello di frequenza e latenza, forse dovute anche dai BIOS acerbi delle schede madri.
AMD per la poca diffusione e per il prezzo non ha adottato un controller quad channel, ma ha preferito uno standard dual channel che dispone di una banda passante inferiore e forse limita in parte gli assetati otto core.
In generale e soprattutto per Ryzen, RAM con una frequenza elevata portano ad avere più banda e più prestazioni. AMD stessa conferma e dichiara che l’interfaccia che collega i CCX ha la stessa velocità del controller di memoria, quindi installando RAM con frequenza elevata si aumenta anche la velocità dello scambio di dati tra CCX.
[nextpage title=”Le tre CPU AMD Ryzen 7″]
La serie enthusiast Ryzen 7 comprende i tre processori: Ryzen 7 1800X, Ryzen 7 1700x e Ryzen 7 1700.
Ryzen 7 1800X ha un clock di 3,6 e 4 Ghz in modalità boost, 20 mb di cache (4 in L2, 16 in L3) e come tutti i modelli con il suffisso X, è dotato XFR. Il prezzo indicativo è di 574.90€.
Ryzen 7 1700x ha un clock di 3,4 Ghz fino ad arrivare in boost a 3,8 Ghz, 20 mb di cache (4 in L2 e 16 in L3) , ha un TDP di 95 W e un costo indicativo di 445.00€
Ryzen 7 1700 è l’unico modello della serie Ryzen 7 a non utilizzare nel suo massimo potenziale la tecnologia XFR, ha una frequenza di 3 Ghz fino a 3,7 Ghz in boost, 20 mb di cache (4 in L2, 16 in L3) e un TDP di 65 W. Prezzo indicativo di 380.00€ e viene venduto con incluso il dissipatore Wraith Spire.
Praticamente tutti e tre i modelli hanno lo stesso chip a 8 core, cambiano “solamente” il prezzo e le frequenze di funzionamento.
[nextpage title=”Il dissipatore stock Wraith Spire”]
Come detto precedentemente, Ryzen 7 1700 include nella confezione il nuovo dissipatore Wraith Spire, un aggiornamento di quello presente con le ultime APU AMD e che surclassa in tutto le soluzioni di Intel.
Esteticamente è probabilmente il migliore dissipatore stock in commercio, grazie alla presenza per la prima volta di una retroilluminazione.
A livello prestazionale riesce a raffreddare sufficientemente la CPU a 8 core con anche un discreta silenziosità. Ovviamente se abbiamo in mente di effettuare overclock dobbiamo per forza sostituirlo con altre soluzioni custom. Attenzione che il nuovo socket AM4 richiede nuove staffe per l’installazione e molti produttori offrono il kit gratuitamente.
[nextpage title=”Piattaforma e metodologia”]
Il sistema da test utilizza una versione pulita di Windows 10 appena installata su SSD. Windows, videogiochi e i programmi da benchmark sono aggiornati all’ultima versione.
Dove possibile i benchmark sono svolti almeno tre volte. I risultati per i giochi sono registrati con Fraps o MSI After Burner e i consumi del sistema vengono misurati tramite Wattmetro.
Overclock e temperature monitorare con RyzenMaster e AIDA64.
Piattaforma
B350 ASUS Prime Plus
Gskill RipV K2 D4 3200MHz 2x8gb
RX 470 8GB NITRO
SSD 850 EVO 500GB
Antec HCP-850w Platinum
Noctua U14S
Driver: Radeon Software Crimson 17.3.2
S.O. Windows 10 64-bit Anniversary Edition
Principalmente ci soffermeremo sul confronto tra Ryzen 7 1800x e 1700 con la proposta Intel Core i7 7700K.
Per quanto riguarda le schede madri B350 e x370 ci sarà un approfondimento separato in futuro.
[nextpage title=”Overclock, AMD Ryzen Master”]
La frequenza in overclock che può raggiungere Ryzen è un argomento molto discusso tra tutti gli appassionati.
Quello che è emerso dalle varie recensioni, prove degli utenti sui vari forum, ma anche dai nostri test è che i processori Ryzen (tutti e tre i modelli) fanno fatica a superare il muro dei 4.1/4.2GHz, di sicuro dovuto al poco raffinato processo produttivo e alla nuova architettura.
L’overclock dipende in primis dalla bontà del silicio della CPU e poi ovviamente dalla scheda madre. La nostra B350 ASUS Prime non è di certo l’ideale per effettuare un overclock al limite, ma comunque siamo riusciti a portare sia il 1700 che il 1800x a 4.1GHz. Anche se si dovesse usare una scheda madre X370, la situazione cambia poco salvo miracoli, bisogna comunque aumentare notevolmente il voltaggio superando i limiti consigliati da AMD e di certo non è l’ideale per un uso di tutti i giorni. Inoltre c’è da considerare l’aumento vertiginoso dei consumi e anche delle temperature, con la necessità di armarsi di dissipatori estremamente performanti se non l’utilizzo diretto dell’azoto.
Il giusto compromesso tra temperature, prestazioni e consumi si ottiene con i 3.8GHz che vengono tranquillamente raggiunti da tutti le CPU Ryzen 7 con un voltaggio relativamente basso.
Dato il BIOS abbastanza acerbo, in generale per tutti i brand di schede madri ma sopratutto nella nostra, ci è venuto in aiuto il nuovo software AMD Ryzen Master, una utility via windows dedicata esclusivamente all’overclock delle CPU Ryzen e delle RAM.
L’interfaccia è pressochè uguale a Wattman (utility per overclock delle GPU AMD), semplice e immediata anche ai meno esperti. Abbiamo un monitoraggio in tempo reale delle frequenze e della temperatura; un semplice click ci permette di modificare tensioni, frequenze e latenze di RAM e CPU.
Ovviamente è sempre consigliato effettuare queste modifiche via BIOS, ma se abbiamo problemi o poche impostazioni, Ryzen Master è un’ottima alternativa.
[nextpage title=”CPU & Memoria Benchmarks”]
Cinebench
3DMark Vantage
FryBench
Corona Benchmark
7-Zip
WinRAR
Sandra Sisoft
[nextpage title=”Gaming e Consumi”]
[nextpage title=”Conclusioni”]
Possiamo affermare che AMD è tornata e più agguerrita che mai, portando finalmente sana competizione nel mercato. Molti (forse anche Intel) non si aspettavano che RYZEN fosse competitivo sotto tutti gli aspetti, dalle prestazioni pure, consumi al prezzo di vendita.
La famiglia Ryzen 7 porta processori a 8 core e 16 thread accessibili a molte persone, con un prezzo dimezzato rispetto alla concorrenza. Se sfruttato il gran numero di core è ideale in tutti gli ambiti, in primis per chi lavora con software di rendering ma anche in teoria per chi gioca, permettendo tranquillamente di effettuare uno streaming o qualsiasi altra attività in background senza una perdita prestazionale.
I tre modelli distribuiti da AMD sono pressoché uguali, il cuore che li accomuna è lo stesso chip. La differenza oltre al prezzo è la frequenza di funzionamento, ma da quanto abbiamo testato hanno più o meno gli stessi limiti anche in overclock.
Il 1800X è il migliore a livello prestazionale grazie alle frequenze maggiori, ma con un prezzo troppo elevato (seppure inferiore ad Intel) per quello che offre. Una via di mezzo giustificabile è il 1700X, ma realmente il best buy è il 1700.
Quest’ultimo ha il prezzo più basso con ovviamente frequenze inferiori, ma con un semplice overclock semplificato anche dal software RyzenMaster, si riesce tranquillamente a superare il top di gamma e con i 200€ risparmiati si può investire su una scheda madre e RAM migliori. Bisogna anche considerare che a frequenza stock consuma e scalda di meno, inoltre incluso nella confezione è presente un dissipatore discreto che si può immediatamente usare senza problemi di sorta.
Un’altra caratteristica impensabile per le CPU AMD è l’efficienza energetica. Ryzen con il nuovo processo produttivo e l’architettura Zen riesce ad ottenere dei consumi straordinari, seppur sia un otto core riesce ad eguagliare il quad core Kaby Lake i7 7700K.
Ryzen vs Kaby Lake – 1700 vs 7700K – Questi due processori sono venduti ad un prezzo molto simile quindi un confronto è inevitabile, anche AMD stessa li ha messi in competizione. La forza di Ryzen risiede nel numero di core totali, purtroppo questo insieme ad un’architettura e un processo produttivo nuovo non permettono di ottenere facilmente frequenze superiori ai 4.1GHz.
L’Intel Core i7 7700K dalla sua ha un numero inferiore di core, un’architettura e un processo produttivo raffinato che hanno permesso di ottenere frequenze estremamente elevate.
Quando i software utilizzano appieno un numero elevato di core, la supremazia di RYZEN è netta; però la maggior parte dei videogiochi attuali prediligono pochi core e un IPC più alto, per questo Kaby Lake rende meglio. Questo gap nel gaming è presente solamente quando la scheda video non è il collo di bottiglia del sistema, quindi dobbiamo giocare a 1080p con almeno una GTX 1070 o a 720p con una RX 470; ma queste situazioni sono improponibili per la maggior parte dei videogiocatori. La differenza è impercettibile se non si legge il numero sullo schermo perchè la scheda video produce una quantità estremamente elevata di frame, questi test servono solamente da prova per i processori.
Realmente in uno scenario normale, la maggior parte dei videogiocatori compra una scheda video di fascia mainstream e gioca a 1080p o altri comprano una scheda video enthusiast per giocare in 1440p o 4K. In questi casi Ryzen e Kaby Lake si equivalgono e sfidiamo a notare la differenza senza il contatore degli fps attivo.
L’Intel Core i7 7700K è senza dubbio un ottimo processore, ma è una piattaforma che morirà tra pochi mesi per dar spazio a quella nuova e poi parliamo sempre di un quad core. Dall’altra parte Ryzen è un processore più versatile con una piattaforma seppur giovane che durerà almeno tre anni. Bisogna inoltre considerare che qualsiasi software è puramente ottimizzato per Intel dato il predominio del mercato negli ultimi cinque anni.
Perchè abbiamo voluto precisare queste cose? Vari siti di informazione come anche forum, continuano a consigliare Kaby Lake, ma realmente noi non vediamo il senso.
Ovviamente anche per Ryzen non è tutto oro ciò che luccica, oltre al “problema” , se si può definire tale, delle frequenze in overclock, i vari brand di schede madri hanno rilasciato dei prodotti disastrosi. Oltre alla poca disponibilità generale, i BIOS sono estremamente acerbi con problemi di stabilità e una compatibilità limitata con le RAM DDR4. Il risultano generale è frustrante e sembra che abbiano rilasciato dei prodotti in beta non ancora pronti per il mercato.
Detto questo, bisogna fare i complimenti ad AMD per essere riuscita da zero a creare questi processori. Il nostro consiglio se non avete fretta è di aspettare una maturazione delle schede madri o vedere la controproposta di Intel.
Vi ricordiamo che ad aprile, sempre AMD rilascerà Ryzen 5, una famiglia di processori a 6 e 4 core che saranno ancora di più competitivi. Questo è soltanto l’inizio per RYZEN e si spera che nei prossimi mesi, videogiochi e altri software inizino ad essere ottimizzati al meglio, ma già da ora questi processori sono ottimi sotto molti aspetti.
Da possessore di 1800x con Asus Crosshair VI hero, confermo che ogni tanto ho qualche svarione (finora 1 blocco mentre guardavo un video usando Win 10 64 + VLC). Però al momento non ho formattato passando da un sistema all’altro, quindi il problema potrebbe essere quello. Appena possibile pulisco tutto, ma non ora