Non si può nascondere che Microsoft, sin dal lancio della Xbox One avvenuta cinque anni fa, stia tentando di unificare l’ambiente PC con Windows 10 e console.
L’ultima trovata in casa Microsoft è infatti quella di fornire l’interfaccia di Xbox One su Windows 10, in modo da creare un sistema molto simile a quello intrapreso da Valve con le Steam Machine (ma morte male), ovvero facilitare la creazione di macchine e dispositivi con hardware appositamente scelto dai produttori e sfruttabili come se fossero una console per via di questa interfaccia studiata ad hoc, più che un PC.
Per giungere a questa versatilità verrà implementata la Composable Shell program (C-Shell), una nuova modalità d’interfaccia, che funziona bene o male come un launcher Android, per poter adattare le funzionalità del pulsante start e del pannello delle notifiche sulle piattaforme che si useranno.
Questa struttura del sistema operativo a strati permetterà ai produttori hardware di scegliere come saranno i propri dispositivi, se saranno macchine simil Xbox che faranno girare applicazioni Win32, macchine che potranno passare da una a un’altra interfaccia, o macchine che sfrutteranno la struttura Polaris senza supporto al Win32, di fatto rendendole compatibili solo con applicazioni UWP.
Tra i cambiamenti più importanti si annovererà anche il poter sfruttare l’Xbox con dispositivi esterni come mouse e tastiera senza dover utilizzare applicazioni di terze parti, in quanto la natura di Windows 10 permetterà l’installazione dei corrispondenti driver senza problemi. Tra le altre cose sarà anche possibile espandere l’Xbox Play Anywhere e consentire dunque all’intero catalogo di Xbox di girare anche su PC.
Tutto questo di certo è molto ambizioso, e vedremo soprattutto all’E3 2018 cosa dirà Microsoft in proposito.