Alla GDC 2018, Morgan McGuire, di Nvidia, ha condiviso la roadmap sia a breve termine che a lungo termine per quanto riguarda la tecnologia ray tracing nei videogame.

La tecnologia del ray tracing si suddividerà dunque in due parti, il modello coesistente, e i modelli ibridi.

Il modello coesistente è già disponibile agli sviluppatori, e il primo gioco che probabilmente ne farà (speriamo un buon) uso sarà Metro Exodus. Questo modello avrà con sé GPU accelerated baking, dynamic probe, dynamic light map, hard shadow, refraction transparency, mirror reflections e callable shader.

I modelli ibridi fanno invece parte dei progetti a lungo termine, di cui uno era già stato svelato proprio durante la GDC 2018, e che richiederà parecchia potenza computazionale per funzionare. Naturalmente includeranno parecchie nuove tecnologie.

Tra queste tecnologie raffigurano area light shadows, ambient occlusion, glossy reflections, rays for data structures, ray traced audio, perfect particle collision, perfect AI visibility, adaptive supersampling, diffuse interreflection, complex transparency, foveated rendering, beam racing, stochastic motion blur e full path tracing.

Come detto da McGuire, gli sviluppatori dovrebbero passare a un modello ibrido non appena possibile, accantonando il modello coesistente, poiché i modelli ibridi sono molto più facili da capire e manipolare all’interno degli engine.

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