Chivalry: Medieval Warfare – Recensione

Chivalry: Medieval Warfare - Recensione 6
Chivalry: Medieval Warfare - Recensione 6

 

Vi piacciono le armi medioevali e siete stanchi dei soliti fps spara-spara? Bhe allora non dovete fare altro che affilare la spada e gettarvi nel campo di battaglia lanciando il vostro grido di battaglia! Chivalry: Medieval Warfare (d’ ora in poi semplicemente Chivalry) propone uno smasher giocabile sia in prima che in terza persona, ambientato in epoca medioevale e con un sistema di combattimento molto profondo.

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La nobile arte della scherma

Dopo il discreto successo riscosso da Age of Chivalry, mod gratuita del motore source, Torn Banner Studios  decide prendere gli innovativi concetti  di fondo della mod e riproporli sfruttando stavolta il versatile Unreal Engine 3. Chivalry offre unicamente una esperienza multiplayer, se si esclude l’ esaustivo tutorial, quest’ ultimo è praticamente obbligatorio per apprendere tutte le particolari meccaniche di gameplay: attraverso il tasto sinistro e lo scroll del mouse sarà possibile sferrare 3 diversi attacchi impartiti da diverse direzioni, col tasto destro si effettuerà invece la parata. Inutile dire riuscire a destreggiarsi con un tale sistema di combattimento richiede abbastanza tempo, almeno per il sottoscritto, in quanto un tale gameplay è qualcosa di diverso da qualunque fps classico.

 

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Onore castelli e cavalieri

Le modalità di gioco passano da quelle classiche, come cattura la bandiera e deathmatch, a novità come il generico Obbiettivo a Squadre, dove in ogni mappa il team dovrà cooperare per svolgere determinati obiettivi, ad esempio scortare un ariete alle mura del castello o sterminare la famiglia reale, mentre il team avversario cercherà di impedirlo. Prima dell’ inizio del match si potrà scegliere la propria classe sulle quattro a disposizione, ciascuna dotata delle sue peculiarità e abilità, ad esempio il Soldato potrà effettuare schivate mentre l’ arciere oltre a poter usare armi a lungo raggio, infliggerà il doppio dei danni se riuscirà a pugnalare alle spalle l’ avversario. L’ armamento della classe potrà essere personalizzato scegliendo tra una vasta gamma di lame, asce e mazze, ciascuna bilanciata e con i suoi punti di forza e debolezza, gli sviluppatori continuano sia ad aggiungere nuove armi che a bilanciare quelle esistenti, ascoltando attentamente i feedback della community. Come se non bastasse, passando da menu principale si potrà accedere alla personalizzazione estetica di tutte le classi, divertendosi a cambiare emblemi e decorazioni del vestiario del proprio guerriero. Una nota relativamente negativa si ha nella reale mancanza di un sistema di crescita del personaggio, dato che le armi sono sbloccabili tutte in tempi relativamente brevi, e gli accessori estetici sono sbloccati nella loro totalità sin da subito, sul lungo termine l’ unico valore di crescita è l’ Onore, un valore puramente figurativo che sale man mano che otterremo punti nelle partite.

Il motore grafico che regge tutto è l’ Unreal Engine 3, con i suoi pregi e i suoi difetti, certo comincia a mostrare i segni dell’ età ma tutto sommato il colpo d’ occhio dei paesaggi è molto suggestivo ed evocativo, e l’ atmosfera medioevale la si può quasi respirare, soprattutto giocando in prima persona. In particolare risultano molto curati gli effetti di luce e particellari, mentre il foliage e qualche texture mostrano i  limiti dell’ engine.

L’ audio si attesta su buoni livelli, con campionamenti sempre consoni e talvolta utili al fine di gameplay, come il fischio delle frecce a pochi centimetri dalle orecchie e i passi dei nemici dietro di noi. Ogni classe è stata doppiata (in inglese) in modo quasi comico e caricaturale con diverse frasi lanciabili premendo i tasti x e z, si potrà quindi ad esempio infierire anche verbalmente sul nemico appena ucciso o chiedere il supporto degli alleati etc.

Conclusioni

Sin dai primi minuti Chivalry riesce a divertire, ma necessita di qualche ora in più per prenderci la mano e mostrare le sue reali virtù. I difetti ci sono e anche relativamente pesanti, ad esempio il refresh dei server che si blocca inspiegabilmente e la lag nei server particolarmente affollati, tralasciando i piccoli bug grafici, ma complessivamente il gioco è promosso a pieni voti. Chivalry: Medieval Warfare dimostra come una buona idea innovativa possa portare al successo, merito anche di una ambientazione particolarmente accattivante e relativamente poco usata nell’ industria videoludica.

Commento Finale

7,5

Sin dai primi minuti Chivalry riesce a divertire, ma necessita di qualche ora in più per prenderci la mano e mostrare le sue reali virtù.

 

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1 commento su “Chivalry: Medieval Warfare – Recensione”

  1. Bella recensione e bellissimo gioco che consiglio! 🙂

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