Quando la Ubisoft mostrò per la prima volta Child of Light ne fummo rapiti. Un po’ per la categoria a cui attingeva, ovvero il JRPG, il gioco di ruolo giapponese, una vera novità dai tempi del fu Enchanted Arms. Ma soprattutto per il suo comparto artistico davvero ricercato.
La solita vecchia storia…
La storia si svolge a Lemuria, paese fantasioso in cui la principessa Aurora vi si ritrova da quando è caduta in un sonno interminabile. Il gioco purtroppo non offre una delle migliori trame, il classico cammino dell’eroe, si incontrano amici durante il viaggio che si uniranno alla compagnia, rapporti di fiducia ma con i soliti colpi di scena prevedibili, insomma, nulla di nuovo sotto il sole. La vera particolarità è di come si svolgono i vari dialoghi, infatti quest’ultimi oltre a rispettare il classico stile giapponese, riportati quindi solo su testo, sono scritti con una dizione arcaica, un pò come nei vecchi libri delle fiabe fatte a rima, da un lato apprezziamo questa scelta ma da un altro lato potrà rendere difficile la comprensione di alcuni termini, rovinando in buona parte gli innumerevoli dialoghi, potrebbe essere causato anche dall’adattamento in italiano che ha forzato le rime con vocaboli semi conosciuti.
Tocca a te
JRPG equivale a combattimento a turni e Child of Light non fa eccezione, ogni personaggio, che sia alleato o nemico ha un tempo di ricarica a se stante per ogni tipo di attacco, i tempi di azione di ciascun personaggio sono riportati su un unica barra in fondo allo schermo e ci indicherà quando il nemico o noi potremo sferrare il nostro attacco, potremo anche rallentare la ricarica dei nemici accecandoli con il nostro fido compagno Igniculus, una “lucciola” fluttuante che potremo controllare liberamente e ci aiuterà non solo nei combattimenti ma anche per risolvere alcuni enigmi ambientali o attivare alcuni interruttori e forzieri. Il mondo di gioco si mostra con un ambientazione 2D, tipo platform, i nemici che potremo incontrare, se presi di spalle ci daranno la possibilità di attaccare per primi, i nemici ovviamente sono vulnerabili a degli elementi specifici e studiarsi alla perfezione le caratteristiche di ogni avversario sarà determinante per avere la meglio da ogni scontro.
Gioco di squadra
Come dicevamo, nel corso della storia nuovi personaggi si aggiungeranno alla comitiva della protagonista, ognuno con caratteristiche uniche e di classe ben evidente, come il mago, il curatore, che nel loro caso compensano le loro scarse doti nel combattimento corpo a corpo per eccellere nelle altre, i combattimenti si svolgono in un area composta da pilastri, e sopra di essi vi stanno i nostri alleati con un numero massimo di due componenti, mentre per gli avversari possono raggiungere un numero massimo di tre, il che può rendere le cose alquanto difficili con avversari abbastanza coriacei per via della minoranza numerica, la cosa positiva è che potremmo cambiare i nostri personaggi senza che il turno venga compromesso durante questo scambio, magari un avversario richiede un personaggio con un abilità specifica, e in quel caso al nostro turno potremmo sostituire l’alleato che in quel momento risulta futile. Ovviamente si potrà fare utilizzo di elisir e pozioni varie per ripristinare la propria vita e magia, oppure aumentare la velocità di ricarica ed essere più veloci ad ogni attacco.
Potenziamoci
Poteva forse mancare il classico albero delle abilità? Man mano che vinceremo gli incontri otterremo dell’esperienza e da essa non solo aumenteremo di livello ma otterremo dei punti che potranno essere spesi per migliorare delle abilità specifiche come le magie o le relative barre di salute, forza, magia ecc. Inoltre in giro per la mappa o in alcuni combattimenti potremmo recuperare degli Oculi, gemme che se combinate con il proprio equipaggiamento daranno un boost su un elemento specifico, inoltre potranno essere combinate per generare una gemma “Liscia”, più potente rispetto alle gemme grezze. Una grave mancanza è data dall’impossibilità di poter modificare l’equipaggiamento dei nostri personaggi, le armi di cui dispongono saranno sempre le stesse e a parte gli Oculi non potranno essere ulteriormente modificate.
Un JRPG con poco “ruolo”
Da un JRPG ci si aspetta che le missioni secondarie abbondino in maggioranza rispetto alla quest principale, purtroppo Child of Light non fa così, anzi, in ogni luogo le missioni secondarie si limiteranno a tre se siamo fortunati, è anche comprensibile dato che si sta parlando di una produzione indipendente ma ci si sarebbe aspettato di più in fatto di varietà. In linea generale a parte la nostra missione principale il gioco non offre molto se non i soliti combattimenti per avanzare nella storia e un pò di esplorazione.
Sogno o son desto?
Passiamo a una delle cose che spiultipart/form-data; boundary=—co, il comparto tecnico, probabilmente una delle migliori rappresentazioni artistiche che si possano trovare in un videogioco, Child of Light offre uno scenario disegnato ad acquerello e i risultati si vedono, sembra di essere all’interno di un dipinto, ma in movimento e veramente qualcosa di sublime, accompagnato poi da una musica veramente incantevole, quasi ipnotica.
In conclusione
Child of Light è riuscito a ritagliarsi un suo spazio per questo genere. Non sarà ricordato per avere una delle migliori trame, ma per il resto sa farsi perdonare, offrendo un gameplay immediato e divertente, ben bilanciato e abbastanza competitivo se giocato a livelli di difficoltà elevata. Unito a un comparto artistico e sonoro degno di nota che difficilmente avremo l’occasione di rivedere presto.
Pro
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Comparto artistico memorabile
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Musiche d’eccezione
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Gameplay divertente
Contro
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Trama debole
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Non offre tutti quegli elementi da JRPG
Commento Finale
Child of Light è un JRPG come pochi, non offre tanta variabilità ma sa farsi riconoscere con il suo stile, non importa se non è il vostro genere, vi stupirà comunque.
bella recensione, però temo che il gioco mi annoi un po’..non vorrei che mi rendesse malmostoso il gameplay 😛