Frank Miller è stato il creatore di molti fumetti che ormai sono diventati un Cult: 300, Watchmen e tanti altri, ma quello che più ci interessa quest’oggi è Batman, fece la sua prima apparizione su Anno Uno, presentando al pubblico un giustiziere violento che rispetto ad altri supereroi non vantava dei super poteri ma che faceva uso di gadget ad alta tecnologia e di un fisico ben allenato pronto a rompere le ossa al nemico di turno.
La Rocksteady insieme alla Warner Bros ha dato vita a un rebrand dell’uomo pipistrello grazie alla serie videoludica Arkham. Tutti i capitoli hanno sempre offerto una trama degna di essere raccontata, piena di colpi di scena e momenti epici, il tutto mosso da un doppiaggio curatissimo, tanto da chiamare a raccolta i doppiatori del cartone per quanto riguarda Joker e Batman dove nella versione inglese dietro alla voce di Joker ci stava Mark Hamill (Luke Skywalker).
Con l’ultimo capitolo della serie chiamato Batman: Arkham Origins che questa volta è stato sviluppato interamente dalla Warner Bros senza l’ausilio della Rocksteady, si sono andate ad esplorare le origini dell’uomo pipistrello, nel quale abbiamo visto il protagonista alle prime armi. Per il Nintendo 3DS fu fatto un capitolo a parte soprannominato Blackgate (il carcere di detenzione sull’isola di Gotham) che seguirà le vicende 3 mesi dopo i fatti accaduti su Origins. Dopo il rilascio su Nintendo la Warner Bros ha preso la saggia decisione di portare questo spin off su PC e console con un comparto grafico migliorato. Ma stiamo pur sempre parlando di un titolo pensato per una console portatile, dovè la particolarità? Semplice, in questo capitolo di Batman la struttura di gioco è stata resa interamente in 2D su uno scenario 3D, alla Rayman per intenderci. La Warner Bros sarà riuscita nella doppia impresa di restituirci un buon porting e rendere il gameplay divertente al pari della serie principale con il concept adottato?
Storia
Non c’è molto da dire, un’altra ribellione all’interno di Blackgate dove i carcerati hanno preso in ostaggio un po’ di guardie a detta di Catwoman, spetterà a Batman liberarli e Catwoman ci farà da valido supporto dandoci degli obiettivi come una novella Oracle, il problema è che per tutto l’arco del gioco sarà solo un susseguirsi di backtracking continuo con dei risvolti nella trama giusto nelle ultime ore di gioco. Tenendo conto a cosa ci avevano abituato i Rocksteady questo capitolo dal punto di vista della narrativa se ne esce con le ossa rotte, inoltre il doppiaggio è solo in inglese con sottotitoli in italiano. Una scelta ormai abusata nei titoli per console portatili è quella di raccontare le trama con degli artwork, e nel caso di Batman punta di più su uno stile da fumetto, mostrandoci personaggi immobili con una leggera animazione nei contorni, che in alcune occasioni potrà far storcere il naso.
Gameplay
La vera novità in questo capitolo è portata dalla struttura e la mappa di gioco, offrendo un impostazione in 2D, o quasi. Non potremo ruotare la visuale a nostro piacimento e vedremo sempre batman di profilo come un platform 2D vecchia scuola ma il tutto si svolge in un ambiente effettivamente 3D. La prima cosa che verrà in mente è quella in cui ci si chiede se il team ha stravolto il gameplay per favorire l’elemento 2D, niente di tutto questo, il gameplay è rimasto invariato offrendoci gli stessi comandi che abbiamo imparato a conoscere e ad amare sulla saga principale, sia per quanto riguarda il combat system o i comandi per usare i gadget. L’unica vera differenza che lo renderà molto macchinoso è la Modalità Detective, se nei capitoli precedenti bastava tenere premuto il tasto di questa funzione solo per risolvere degli enigmi, in questo spin off saremo costretti ad analizzare tramite una barra di caricamento ogni elemento che richiederà l’utilizzo del nostro gadget per interagirvi; per esempio quando useremo il gel esplosivo se prima non ci si mette ad analizzare la parete evidenziata, non si potrà applicare il gel, così come quando bisognerà usare il bat-artiglio per tirare giù degli elementi dello scenario, e a lungo andare diventerà molto frustrante dato che queste situazioni ci verranno proposte tante volte.
I potenziamenti non si potranno sbloccare a piacimento con dei punti accumulati dall’esperienza acquisita ma saranno sotto forma di sbloccabili all’interno di casse nascoste per la mappa insieme a dei pezzi di armatura che una volta completati ci daranno nuove skin con caratteristiche uniche. Altra particolarità rispetto al passato è il minigioco della decriptazione, riadattato con un sistema in cui dovremo far combaciare il numero iniziale su una griglia trasparente da tre numeri, lungo uno schema con un sacco di combinazioni che ci permetterà di scoprire gli altri due numeri rimanenti, molto semplice e immediato. Ogni tanto ci ritroveremo a doverci confrontare con dei Boss di cui abbiamo fatto conoscenza su Origins (e qualche eccezione) offrendoci però dei combattimenti abbastanza deludenti, mentre il resto è solo un attivarsi di porte elettroniche per andare avanti nella mappa. Il problema reale del gioco è che i continui cambi di prospettiva possono far confondere facilmente il giocatore e la mappa da consultare non aiuta, perchè è abbastanza fuorviante quando cerca di rappresentare vari piani di un edificio.
Ma la cosa più frustrante restano i combattimenti, tanto semplici quanto complessi, data la natura 2D può capitare che quando stiamo per stordire o schivare un avversario “particolare” (armato di coltelli, tazer ecc.) succede che un nemico dietro di lui si possa fare leggermente avanti prendendosi il nostro attacco al posto dell’altro, per poi beccarci inesorabilmente l’attacco pesante dall’avversario potenziato. Oppure ci si ritrova a più riprese con comandi che non rispondono finchè non ci si ritrova dinnanzi all’elemento con cui interagire. Per il resto il titolo offre una longevità più bassa a come ci aveva abituato la serie Arkham principale, e se non ci si perde troppo nella mappa si finisce il gioco nel giro di nove ore senza perdere troppo tempo a cercare i vari sbloccabili e segreti.
Grafica
Le differenze tra la versione Nintendo e la versione PC sono abissali, partendo dall’illuminazione, i filtri o le scelte cromatiche oltre a un comparto texture più definito, purtroppo quest’ultimo non soddisfa gli standard che ci saremmo voluti aspettare, ovviamente beneficiamo dei 1080p e 60fps anche con le configurazioni PC più antiquate, ma si poteva fare di più. Ad esempio nelle Opzioni Video Avanzate possiamo solo scegliere se attivare l’antialiasing e la profondità di campo, e nient’altro.
Sonoro
Come dicevamo, il doppiaggio a questo giro è solo in inglese, non una grande perdita dato che i doppiatori principali sono gli stessi della serie principale, quindi di ottima qualità, forse una nota negativa va data alla musica di sottofondo, quasi assente e poco incisiva.
In conclusione
Un Batman in 2D era un ottima idea se fosse stata sfruttata un po’ meglio, implementare a forza il gameplay classico per quanto ottimo è stata una pessima mossa in questa tipologia di mappa. La storia è risultata essere un po troppo raffazzonata senza particolari pregi e la longevità non è delle migliori ma il prezzo risulta essere abbastanza giusto per ciò che offre.
Pro
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Doppiaggio magistrale
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Bella trovata il platform 2D
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Gameplay invariato
Contro
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Comparto tecnico scarno
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Mappa fuorviante
Commento Finale
Consigliato principalmente per i veri fan dell’uomo pipistrello, per chi sperava in un altro titolone di Batman dovrà aspettare Arkham Knight.