Giunta infine alla sua sesta iterazione, la serie Anno, da sempre incentrata sulla creazione di scambi commerciali tra città per far prosperare la loro economia in diverse epoche storiche, a questo giro alza lo sguardo verso il cielo e osserva le stelle, anzi, la Luna, perché il nostro beneamato satellite rappresenta uno dei fulcri più importanti dell’economia mondiale. Quindi il giocatore non avrà solo il compito di gestire città terrestri, ma anche lunari. Vediamo assieme il perché e il per come.
La vita sulla Luna
L’anteprima mostrata ha permesso di farci un’idea dell’impostazione che avrà il gioco a grandi linee, sia sulla parte economica che su quella militare. Cominciamo con lo spiegare a grandi linee l’incipit e la trama, quest’ultima direttamente collegata a quella del capitolo precedente, Anno 2070, e spiega che il giocatore avrà il ruolo di un CEO di una corporazione che mira a vincere la “corsa allo spazio”, diventando al contempo la più grande della Terra. Per chi se lo chiedesse, le vecchie fazioni di Anno 2070 sono state inglobate in un unico consorzio chiamato Global Union, che si occupa del fornire i permessi necessari per costruire e popolare la Luna.
Iniziando dalla parte economica, il giocatore dovrà gestire le varie città come era stato abituato già da Anno 2070, costruendo fabbriche, fornendo alloggi alle persone che ci abitano, aprire miniere dove ci sono minerali, costruendo centrali elettriche e così via. La città mostrata nell’anteprima era, a detta dei presentatori, ben cinque volte più grande della città più grande costruibile nel precedente episodio, e con grande orgoglio ci hanno mostrato la catena di montaggio, lunghissime file di macchinari che stampavano presumibilmente robot, animati con un dettaglio quasi impressionante. Poiché la città mostrata era localizzata nell’Artico (ci sono materiali fondamentali presenti solo in questo bioma) sarà necessario tenere anche conto della temperatura delle abitazioni e degli edifici, quindi installare centrali termiche per tenere al caldo i propri coloni è un obbligo.
Non sarebbe un vero gestionale in tempo reale senza i classici Monumenti, costruzioni uniche che forniscono importanti bonus al giocatore, in particolare ci viene mostrato quello che è un vero e proprio ascensore per la Luna, lo Space Elevator, una rampa di lancio per shuttle per spedire materiale e personale verso la Luna. Ma com’è vivere sulla Luna? Come potete immaginare abbastanza difficile, perché sulle installazioni lunari oltre a dover costruire all’interno di stretti crateri centellinando lo spazio a disposizione, bisogna tenere anche conto di dover installare scudi spaziali per evitare che piogge di meteoriti riducano le nostre costruzioni in frittelle di acciaio e cemento, bisogna stare attenti alle radiazioni, ed è necessario tenere naturalmente conto dell’ossigeno, dell’acqua e del cibo che devono essere sempre presenti, pena il calo della qualità della vita degli scienziati assegnati su tali installazioni.
Ma perché proprio sulla Luna, cosa c’è di così importante da giustificare sforzi immani per colonizzarla? A quanto pare perché la Luna è ricchissima di un isotopo chiamato Elio-3, fondamentale per ricavare energia tramite fusione nucleare, divenuto ormai lo standard per rifornire di energia elettrica il mondo intero (e la Luna).
Comanda e conquista!
Il Trade Center è un vero e proprio terminale dove stabilire le rotte commerciali delle nostre città e quelle non di nostra proprietà, nonché accettare missioni di natura militare per ottenere preziose risorse in cambio. A detta degli sviluppatori, le missioni militari saranno completamente opzionali per completare la campagna, ma se verranno svolte aiuteranno il giocatore a recuperare più in fretta materie prime necessarie alla sua espansione. La missione mostrata prevedeva l’uso di imbarcazioni per attaccare e riprendere una importante installazione scientifica, il Climate Stabilizer, preso con la forza dalla fazione avversaria, la Orbital Watch. I comandi sono quanto di più simili a un qualunque strategico in tempo reale, con un clic si selezionano le unità, con un altro le si manda all’attacco o le si spostano, è anche possibile richiamare attacchi speciali come un laser orbitale, oppure poter curare le nostre unità all’interno di un raggio d’azione, o anche ottenere altre unità, che riaffiorano in superficie come se fossero state sott’acqua per tutto questo tempo.
La missione militare finiva con la conseguente riconquista della stazione climatica, e come ricompensa, oltre alle materie prima già citate, vengono elargiti anche punti militari, veri e propri punti esperienza con cui poter fare degli upgrade alle nostre unità.
L’anteprima finiva qui, lasciandoci con la data di uscita: 3 novembre 2015.
A primo impatto, se siete stati fan della serie Anno fino ad ora e avete apprezzato la svolta sci-fi del 2070, questo titolo sembra promettere davvero bene.