The Elder Scrolls Online - Anteprima 1

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Una lunga storia

Un epoca di sangue e guerra, fazioni in lotta per il potere, e qualcuno che dietro le quinte trama per portare una grande sventura su Tamriel, chi sarà l’eroe che salverà il mondo dal caos… in questo caso quel TU o IO a seconda dei punti di vista assume un significato alquanto diverso.
Dagli albori della saga The Elder Scrolls (TES) ha saputo calarci nei panni di un anonimo eroe che seppur non ha mai brillato per caratterizzazione (come i ben più famosi di titoloni RPG quali Mass Effect, Dragon Age, The Witcher e soci) ha saputo farci vivere avventure e storie degne del migliore dei romanzi, ora il nuovo MMORPG di Bethesda ci propone un’avventura che si intreccia con le vicende che coinvolgono altri giocatori tra sfide e combattimenti di ogni sorta, da questo punto di vista, il gioco si presenta molto stimolante e interessante.

Un nuovo episodio? O forse no…

Ora, urge fare una breve riflessione, sebbene ne porti il nome il gioco è visibilmente differente dai sui predecessori, la stessa Bethesda Softworks ne è solo il publisher mentre ne ha curato lo sviluppo la ZeniMax Online Studios, a livello di texture il gioco abbandona la grafica matura, reale e spigolosa di Skyrim per avvicinarsi a una più cartonata, eredità dell’ MMORPG per eccellenza World Of Warcraft… sebbene questo compromesso sia necessario al fine di gestire l’enormità di dati, senza sovraccaricare eccessivamente  i dispositivi degli utenti e il server è senz’altro un boccone amaro da digerire per gli amanti della serie, texture e modelli poligonali sono visibilmente più semplificati e con forme più “morbide” e lo stesso vale per le ambientazione che non sono nemmeno lontanamente paragonabili ai paesaggi mozzafiato di Skyrim e dello stesso Oblivion.
Ci sono riferimenti ad elementi noti della serie e tuttavia per citare una definizione già nota è corretto affermare che questo più che un nuovo capitolo della serie, si presenta come uno spin off, un gioco ambientato nelle stesso panorama di TES, ma che non si avverte come affine alla serie o come un The Elder Scrolls VI.

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Un PG dalla A alla Z

Una volta eseguito il log in, alla nostra prima avventura ci sarà chiesto di creare un PG (in seguito si ha posto per massimo 4 PG contemporaneamente) la creazione dei PG si presenta molto completa e soddisfacente, inanzitutto si dovrà optare per una determinata fazione, queste sono l’Aldmeri Dominion dove rispuntano fuori i “cari” Thalmor, che comprende Altmer, Bosmer e Khajiit, il Daggerfall Covenant che vede un tandem di Breton, Redguard e i sempre validi Orsimer o Orchi ed infine l’Ebonheart Pact che raggruppa Nord, Dunmer e Argoniani. Come nei TES precedenti le caratteristiche delle singole popolazioni rimangono uguali seguendo la tradizione, Altmer maghi offensivi, Bosmer archieri micidiali, Orchi bhe… Orchi.
Selezionata la propria fazione e popolazione ci verrà chiesto di scegliere la propria classe, le classi sono 4: il DragonKnight un archetipo di guerriero, lo Stregone, il Nightblade un incrocio tra un ladro e un avventuriero e infine il Templar che si presenta come una sorta di supporto per gli alleati, la classe scelta dona uno specifico ramo di abilità che formano le capacità offensive del PG a queste si aggiungono un ramo di capacità uniche per la razza e infine le capacità comuni, ora seppur si distacchi dal tradizionale trio Guerriero\Ladro\Mago  vincola comunque il giocatore entro binari leggermente più rigidi rispetto all’ampia libertà di scelta delle abilità tipica di TES, tuttavia specie per gli appassionati, sarà di conforto sapere che una delle caratteristiche più peculiari della serie, ossia la possibilità di armare il proprio PC sia questo mago o guerriero come si vuole, rimane immutata, quindi si vedremo girare maghi con le spade a due mani…
Decisa la fazione, la razza e la classe non manca altro che creare davvero il nostro PG, e su questo punto che emerge il vero richiamo alla serie di TES e devo ammettere uno dei sui migliori punti di forza, altezza, peso fattezze, muscolatura, capelli, barba, occhi e chi più ne ha più ne metta, si ha la possibilità di crescerlo, di formarlo, di plasmare il proprio personaggio con le proprie mani.

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Una classica evasione !

Il gioco inizia con un breve intro dove scopriamo udite udite, di essere appena stati sacrificati da un negromante (Mennimarco the king of warm un Altmer poco simpatico che chi ha giocato a Oblivion ricorda dicerto) e di essere finiti nella prigione di Coldharbour un piano di Oblivion del regno di Malog Bal, quindi il gioco come da miglior tradizione della serie inizia con un EVASIONE, dopo varie peripezie e aver conosciuto uno strano figuro noto come “Il Profeta” che, ci rivela essere al centro di un’importante destino, si riesce a lasciare l’Oblivion e a seconda della fazione scelta si arriva in un avamposto della stessa, da qui ha inizio la nostra avventura nelle divise terre di Tamriel.

Un po’ di Gameplay

Si possono dire diverse cose sulle meccaniche si gioco, i modelli come già accennato sono lontani dalla “perfetta” meccanica di Skyrim e hanno movenze più stereotipate, le ambientazioni ricche di dettagli di quest’ultimo lasciano spazio ad ambienti più semplici, le possibilità di interazione con l’ambiente circostante così profonde nella serie TES vengono ridotte al minimo sempre per questioni di giocabilità e gestione del server, realisticamente sarebbe impossibile gestire il flusso di dati derivante da ogni singola modifica all’ambiente da parte di ogni utente. Il combat system del gioco si presenta semplice eppure molto efficace, in versione PC si utilizza il mouse, si ha a disposizione un classico light attack  con il tasto sinistro e tenendo pigiato il pulsante di attacco di posso effettuare attacchi pesanti, mentre il tasto destro del mouse funziona come blocco se usato al momento opportuno, possiamo scordarci le eleganti movenze di Skyrim in favore di un combattimento più sobrio, tuttavia questo rimane completamente in tempo reale e l’IA di gioco dei nemici sembra ben congeniata per proporci sfide e situazioni sempre interessanti, evitando o tentando si evitare i classici errori da MMORPG ad esempio, combattendo un gruppo di nemici arcieri questi non andranno ad ammucchiarsi in un angolo rendendoci la vita facile ma, si sparpaglieranno costringendoci a prenderli uno ad uno, questo livello di sfida, non solo rende il combattimento contro nemici IA  simile al combattimento PvP ma  porta anche ad un uso più attento delle abilità in azione.

Tirando le somme

Come noto a tutti l’MMORPG di ZeniMax non adotterà la formula del Free to Play ma prevederà una rata mensile di circa 12€ che considerando i tempi attuali non è poco specie considerando che il ben più affermato World of Warcraft ne costa 14 tuttavia seppur questo gioco non costituisca una perla imperdibile nel panorama videoludico, i paesaggi e i modelli poligonali non si possono definire innovativi, il sistema di combattimento è valido ma anche qui non assistiamo a niente di spettacolare e agli inizi il gioco può risultare un po’ noioso, tuttavia ha molte potenzialità e diversi aspetti positivi, una trama apparentemente avvincente, classi ben bilanciate e una buona scorrevolezza di gioco che compensano almeno in parte la mancanza di novità, auspicando una riduzione del prezzo mensile o delle offerte annuali magari più vantaggiose, ora come ora è difficile definire The Elder Scrolls Online un gioco per cui vale la pena spendere tanto.

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