Introduzione
Naughty Dog è sicuramente una delle software house più importanti dell’industria videoludica. Nota soprattutto agli inizi della loro carriera per Crash Bandicoot, diventato sostanzialmente la mascotte di PlayStation, e Jak and Daxter, col passare del tempo sono diventati famosi per i loro titoli single player cinematografici di grande impatto emotivo nonché curati maniacalmente sia dal punto di vista grafico che tecnico. Stiamo parlando naturalmente dei titoli che compongono le serie di Uncharted e The Last of Us, titoli che per quanto siano osannato come capolavori da virtualmente chiunque, hanno un grosso, grossissimo difetto, ovvero che sono esclusive PlayStation (si scherza). Fortunatamente sembra che Sony abbia voluto rimediare a questo grave errore con la volontà di portare alcuni di questi titoli anche su PC, partendo proprio da Uncharted con la raccolta L’Eredità dei Ladri, comprensivo del gioco base Uncharted 4: Fine di un Ladro e del DLC L’Eredità Perduta, e probabilmente seguirà The Last of Us Part 1 in data futura. Troviamo un poco incomprensibile che Sony non abbia voluto prendere la palla al balzo e fare un remake di tutti i precedenti Uncharted con la nobile scusa di volerli portare anche su PC, ma che sia invece partita in pompa magna proprio con l’ultimo capitolo, ma a caval donato, come si dice, non si guarda in bocca, per cui ci accontentiamo lo stesso.
Per cui, bando alle ciance, siete pronti a indossare i panni di Nathan Drake e a cercare il tesoro del famoso pirata Henry Avery, autore del più redditizio atto di pirateria della storia?
Comparto tecnico, Impostazioni e Requisiti di sistema
C’è poco da discutere: Uncharted 4, quando uscì originariamente su PlayStation 4, lasciò a tutti a bocca aperta per la sua grafica veramente ben curata e spettacolare, e non solo. E naturalmente da questo punto di vista su PC in questo remake/remastered non è da meno, complice anche gli affascinanti paesaggi e panorami che accompagneranno il giocatore lungo il corso dell’avventura e la qualità dei modelli dei personaggi decisamente sopra la media.
Però, come si può ben vedere dalle immagini a corredo, il gioco non è stato dotato di chissà quante opzioni di personalizzazione grafiche. È possibile, infatti, personalizzare la qualità delle texture, la qualità dei modelli, il filtro anisotropico, le ombre, i riflessi e l’occlusione ambientale, di cui però non sappiamo che tipo di filtro viene usato. Nient’altro. Sicuramente i più smanettoni e i più esigenti avrebbero voluto avere qualcosa di più da modificare. I preset presenti sono i classici quattro, Basso, Medio, Alto, Ultra, che corrispondono anche ai valori che si possono assegnare alla quasi totalità delle voci modificabili, ad eccezione della qualità dei modelli, che ha solo due valori, Standard e Avanzato.
Perlomeno, il gioco è dotato di DLSS e FSR, qui in versione 2, ciascuno con quattro tipi di filtro, Qualità, Bilanciato, Prestazioni e Prestazioni Ultra, ma come vedremo la loro presenza è più che altro simbolica (o comunque utile per le risoluzioni elevate), visto che Uncharted 4 non è stato dotato, cosa strana visti i tempi, di ray-tracing in tempo reale. Una mancanza di cui ce ne faremo una ragione, visto che il gioco è ovviamente godibile anche senza di esso. A meno che ovviamente non intendiate giocarlo sullo Steam Deck, allora sì che usarli avrebbe senso!
Per giocare a Uncharted, gli sviluppatori suggeriscono di avere un PC dotato almeno di:
- Sistema operativo: Windows 10 64-bit
- Processore: Intel i5-4330, AMD Ryzen 3 1200
- Memoria: 8 GB di RAM
- Scheda video: NVIDIA GTX 960 (4 GB), AMD R9 290X (4 GB)
- DirectX: Versione 12
Mentre per poter sfruttare il gioco al meglio:
- Sistema operativo: Windows 10 64-bit
- Processore: Intel i7-4770, AMD Ryzen 5 1500X
- Memoria: 16 GB di RAM
- Scheda video: NVIDIA GTX 1060 (6 GB), AMD RX 570 (4 GB)
- DirectX: Versione 12
Senza poi considerare 126GB di spazio disponibile su disco. Requisiti che tutto sommato sembrano rispettare le necessità del gioco per andare sicuramente almeno a 30fps costanti con la risoluzione di 1080p.
Performance
Uncharted 4 gira in maniera davvero ottima, specialmente per ciò che viene mostrato su schermo, almeno per quanto riguarda la risoluzione standard di 1080p. Anche impostando tutto al massimo è possibile godersi dell’esperienza su PC di fascia medio alta nel range di 60-70fps, e questo senza aver abilitato il DLSS o l’FSR, che a questo punto potrebbero servire per poter giocare decentemente in 4K. Non sempre il frame rate è perfetto però, ci sono alcune zone dove gli fps crollano in maniera vistosa sui 30-40fps, specialmente in quei posti dove c’è parecchia gente (dovrebbero prendere una lezione o due da IO Interactive!), come Villa Rossi o il mercato popolare, ma quasi mai in momenti “caldi”, che forse è la cosa più importante.
Tuttavia, cambiare le impostazioni grafiche non sembra aiutare nel caso il frame rate non raggiunga valori desiderati. Tenere tutto su Ultra o tutto su Basso non sembra fare molta differenza dal punto di vista delle prestazioni, per cui occorrerà utilizzare i sopracitati DLSS o FSR se proprio se ne ha la necessità. Nel complesso, siamo assolutamente contenti di come Uncharted 4 giri su PC, e speriamo che anche altre conversioni Sony seguano questa strada, facendo dimenticare il disastro con quanto avvenuto con Horizon: Zero Dawn al lancio.
Comandi e dintorni
Come diciamo sempre, i titoli in terza persona sono sempre un azzardo nel panorama PC perché non si sa mai con che filosofia sia stato sviluppato dal punto di vista dei comandi, se è in grado di supportare mouse e tastiera a dovere o se il suo supporto è stato aggiunto alla come viene. Fortunatamente Uncharted 4 se la cava decisamente bene con l’accoppiata. Tutto funziona e si manovra come ci si aspetterebbe. È possibile assegnare qualunque azione a qualunque tasto lo si voglia, così come vengono riconosciuti i tasti laterali del mouse. C’è persino la possibilità di assegnare un tasto al poter cambiare spalla alla telecamera durante le sparatorie, una cosa che molto spesso viene omessa.
Le uniche cose che fanno aggrottare la fronte sono l’elenco delle azioni che è possibile fare mentre si ispeziona un documento o un oggetto. Essi sono assegnati a tasti alquanto inusuali, e non è possibile cambiarli direttamente. Sarebbe stata gradita la personalizzazione anche in questo caso!
Due parole sul gioco
Per chi non conoscesse la serie di Uncharted, essa si ispira fortemente alla serie di Tomb Raider (e dal reboot di quest’ultima si ispira a quella di Uncharted…). Abbiamo infatti Nathan Drake come protagonista, personaggio carismatico e con la lingua tagliente alla costante ricerca di leggendari tesori e miti perduti, cosa che lo caccia sempre in mezzo ai guai e lo mette contro organizzazioni senza scrupoli dal grilletto facile, tante sezioni platform dove un salto sbagliato può mandarci al Creatore, alcuni enigmi messi qui e là per alternare un po’ il ritmo, e le somiglianze con la serie di Lara Croft finiscono qui. Uncharted non ha infatti un level design arzigogolato, non ha una caccia alle chiavi per aprire porte, non ha una esplorazione massiccia che permette di rimpolpare il proprio inventario con munizioni o medikit (qui la salute si rigenera da sé), insomma, le cose che i giocatori di oggi sembrano essere più allergici. Il focus di Uncharted è infatti la regia cinematografica, visitare posti a dir poco spettacolari e sconvolgenti, vivere situazioni al limite dell’assurdo (anche se nel caso di questo Uncharted 4 diverse situazioni sono talmente esagerate e inverosimili da andare ben oltre questo limite), il poter seguire una storia a suon di cutscene senza che il gameplay sia un intralcio. Questo non vuol dire che il gioco sia facile per quanto lineare sia e che lo si possa finire bendato, ci mancherebbe, perché comunque l’ostacolo più grande è rappresentato dai nemici umani, la cui interazione è soggetta alla difficoltà selezionata a inizio gioco. Essa, infatti, stabilisce quanta salute abbiano i nemici, quanto male facciano al nostro Drake, quante munizioni si possono raccogliere, e così via, e a quella più alta diventa veramente dura quando c’è da premere il grilletto.
Fortunatamente sono poche le sezioni dove è obbligatorio sfruttare i nostri proiettili, perché nella maggioranza dei casi è possibile superarle usando un approccio furtivo, nascondendosi dal campo visivo dei nemici dietro muri o dentro l’erba alta, e abbattendoli silenziosamente ove possibile, avendo però cura di non lasciare in bella vista il cadavere. L’intelligenza artificiale dei nemici la si potrebbe definire standard per il genere, senza infamia e senza lode, ma sufficientemente funzionale da rappresentare una sfida per il giocatore. A rendere più fattibile l’avventura ci pensa il fatto che spesso e volentieri Nathan è accompagnato da un compagno di sventura. Esso non sarà un peso morto, ma un vero e proprio aiuto, potrà infatti aiutarvi durante le fasi stealth avvisandovi di qualcuno nei paraggi al di fuori del vostro campo visivo o eliminando in maniera autonoma un nemico silenziosamente in tutta sicurezza, vi aiuterà con le sparatorie oppure vi aiuterà a raggiungere aree altrimenti inaccessibili durante le fasi platform.
Dal punto di vista tecnico non si può che fare un plauso a Naughty Dog, che ha confezionato un titolo dove tutto funziona alla perfezione e non c’è quasi una virgola fuori posto nel codice che lo muove. Non abbiamo incontrato un singolo bug, tutto funziona come ci si aspetterebbe, e le animazioni sono ricche e fantastiche e cercano di essere il più coerente possibile in una data situazione. Vedere Nathan togliersi il fucile a tracolla per poggiarlo accanto a sé quando sale sulla jeep per non averlo d’intralcio dietro la schiena è un esempio della cura riposta in questo ambito. Magari molte altre software house curassero così i propri prodotti.
Nel complesso rimane un gioco scorrevole e appassionante, che si finisce in poco più di 12 ore, mentre per il DLC L’Eredità Perduta ne serviranno almeno 6. Naturalmente per platinarlo occorrerà molto più tempo, poco più del doppio.
Conclusioni
Uncharted 4 arriva su PC in maniera pressoché perfetta con la raccolta completa che include anche il DLC. Ottimizzato benissimo, la sua storia ben scritta e intrigante appassionerà sicuramente tanti videogiocatori che non esiteranno a chiamarlo capolavoro proprio per questo, il tutto condito da un gameplay che fa il suo dovere senza strafare o senza avere elementi abbozzati. Tuttavia, non tutti lo apprezzeranno allo stesso modo. Come detto il suo focus è la storia narrata tramite numerose cutscene e i livelli sono molto lineari, per cui chi non è avvezzo a questo genere di prodotti forse è il caso che guardi altro. Ora però vorremmo i precedenti 3!