
Twitch ha recentemente aggiornato i propri termini di servizio, rivelando un approccio sorprendentemente indulgente nei confronti dei cheater nei videogiochi. Secondo le nuove linee guida, le violazioni delle regole andranno in scadenza dopo un certo periodo di tempo, con quelle meno gravi che spariranno dai registri degli account nel giro di soli 90 giorni.
Tra gli esempi di violazioni a bassa gravità citati da Twitch Support c’è proprio il cheating nei videogiochi. Ciò significa che un utente sorpreso a barare riceverà una sospensione di un giorno, ma dopo tre mesi il suo account tornerà pulito come se nulla fosse successo. In caso di recidiva entro quei 90 giorni, la punizione sarà una sospensione di tre giorni, dopodiché il periodo di “riabilitazione” ripartirà da zero.
Questa policy lascia perplessi, considerando l’impatto estremamente negativo che i cheater hanno sull’esperienza degli altri giocatori. Il cheating è un problema in costante crescita, che in certi giochi online rende l’esperienza a tratti insopportabile. Non a caso, diversi publisher e sviluppatori hanno intentato cause legali milionarie contro i creatori di cheat.
In Paesi come Corea del Sud e Cina, produrre o utilizzare cheat è addirittura punibile con multe e carcere. Difficile giustificare un approccio così permissivo, soprattutto considerando la possibilità che alcuni streamer utilizzino il proprio canale per pubblicizzare e rivendere cheat, incassando bonus di affiliazione.