I giochi simulativi, un genere che si differenzia dai soliti titoli commerciali offrendo meccaniche complesse o “lente” ma curate in ogni minimo particolare, probabilmente gli unici che acquisterebbero questi giochi sono solo quelli fermamente legati al contenuto che offre. Per chi è un appassionato di simulazione bellica a livelli estremi si comprerebbe Arma 3, per chi è un patito degli elicotteri Take on Helicopter ma per chi fosse interessato all’astronomia? Lo spazio? Il pianeta Marte in particolare? Per quello abbiamo Take on Mars, il titolo di cui vi parlerò oggi.
In breve
Innanzitutto vorrei precisare che attualmente il gioco si può comprare su Steam con “Accesso Anticipato” ma è già giocabile senza troppi bug, di cui ve ne parlerò dopo; il concept di base è abbastanza semplice, siamo una base della NASA che organizza spedizioni spaziali dedicate alle sonde e ai rover, quest’ultimi sono quei robottini a sei ruote pensati per esplorare le superfici dei pianeti, equipaggiati di vari dispositivi per analizzare l’atmosfera, addirittura dei trapani da estrazione e sonde per studiare la composizione del terreno e delle rocce, avremo anche la possibilità di scattare delle foto grazie agli appositi obiettivi.
Meccaniche e incipit
Ma come funziona il tutto? Semplice, dalla nostra base selezioniamo il pianeta e il settore nel quale, vi troveremo al suo interno solo quelle missioni che potremo fare con la tecnologia di cui disponiamo in quel momento, infatti in questo gioco avremo il classico albero dei potenziamenti, che sarà catalogato in base al tipo di tecnologia richiesta, la sezione dedicata alle sonde, ai rover, all’estrazione, ai moduli di atterraggio e così via. Portando a termine una missione guadagneremo dei crediti, quelli oltre a ripagarci i costi del rover e della spedizione precedente ci permetteranno di acquistare nuovi upgrade che andranno a sbloccare altre missioni. Una volta che selezioniamo una missione potremo decidere se inviare il rover/sonda di default oppure inviarne uno personalizzato da noi, ed è qui che arriva il bello, l’editor in questo gioco è fantastico, potremo creare qualsiasi cosa, ovviamente con limiti ragionevoli imposti dalla simulazione. Aggiungo che questo gioco supporta Steam Workshop e allo stato attuale la community è molto attiva, dalle varie mod dei veicoli provate ho potuto constatare che il tutto funziona egregiamente, basta sottoscriversi alla mod di cui siamo interessati e poi magicamente al prossimo caricamento ci ritroveremo il veicolo nel nostro laboratorio. Molti mezzi ovviamente richiedono un upgrade di cui dobbiamo già disporre ma comunque i modder lo segnalano sempre se c’è qualche requisito. Una volta che abbiamo selezionato il veicolo da usare per la missione ci ritroveremo già in fase di atterraggio sul pianeta, il primo impatto è impressionante, una volta che il tappo del modulo d’atterraggio salta via ci ritroviamo catapultati dinnanzi al pianeta Marte meglio ricreato in un videogioco, curato nei minimi particolari, una superficie che ricopre chilometri e chilometri quadrati. Formazioni rocciose uniche senza alcun copia e incolla di scenari o elementi, dovuto anche alla stretta collaborazione con gli esperti del settore e il materiale fornitogli al team di Bohemia i quali hanno garantito una riproduzione fedele di Marte.
Il panorama che ci si presenta ai nostri occhi è veramente immersivo, un orizzonte praticamente infinito, tanto che ci danneremo a trovare i muri della skybox ma è ciò che si trova al suo interno quello da seguire, il terreno è variegato, passeremo da una formazione a granuli fino a quella più classica a roccia piatta, questo andrà ad influire sulla fisica del nostro rover, una superficie sdrucciolevole rispetto a una fatta in roccia ci darà filo da torcere nelle salite, la fisica in questo titolo gioca un ruolo fondamentale peccato che non sempre sembra essere realistica, ci capiterà a più riprese che anche se siamo in una salita appena accentuata il nostro rover tenderà a scivolare inesorabilmente verso il basso, non di grande aiuto quando siamo nel bel mezzo di una trapanazione o analisi del terreno in cui ci viene chiesto di rimanere fermi, pena l’annullamento dell’analisi. Inoltre la fisica applicata sul nostro mezzo è un qualcosa di veramente lodevole, ogni componente del nostro veicolo, che possa essere il braccio meccanico con cui gli impartiamo i movimenti o le sospensioni stesse delle ruote, sono interamente calcolate in tempo reale, dagli sballottamenti causati dalle imperfezioni del terreno al vento stesso, con un danno situato in base a dove gli viene applicato lo sforzo fisico, non vi sorprendete se prendete una discesa un po troppo velocemente con un rialzo improvviso e vi cedono le ruote davanti, oppure se selezionate una zona di atterraggio su una superficie un po troppo alta che non vi darà il tempo di rallentare e vi schianterete riducendovi in migliaia di pezzi e frammenti. Una volta che saremo atterrati e avremo preso il controllo del nostro mezzo basterà seguire i vari obiettivi che ci sono stati assegnati, fare delle foto in dei punti specifici indicati con delle crocette, fare estrazioni delle rocce aiutandoci con un trapano innestato sul braccio robotico del nostro amico a sei ruote, irradiare delle superfici specifiche e così via. Le missioni comprendono una sezione dedicata alla quest principale e quella secondaria, una volta completato il tutto ci ritroveremo nella nostra base con i soldi appena incassati, ogni missione avrà obiettivi diversi e dato che nello sbloccare nuovi equipaggiamenti sbloccheremo nuovi tipi di missione avremo sempre quel tocco di variabilità.
Sono solo due gocce…
Un altra menzione particolare va data alla gestione metereologica, anche su Marte può fare brutto tempo e magari fosse solo pioggia e un po di vento come da noi, si parla di venti che soffiano a 400 chilometri orari, tempeste di sabbia alte 7 chilometri, quindi è sempre meglio fare attenzione ai bollettini meteo che ci vengono segnalati di tanto in tanto tramite notifica se non ci vogliamo ritrovare il nostro rover di piccola taglia che rotola via o l’obiettivo della fotocamera incrinato dalla forza del vento che ci impedirà di fare delle foto. Dato che nel gioco ci verrà sempre data la possibilità di disconnetterci in ogni momento dal nostro mezzo per ritornare un attimo alla base oppure poterne guidare altri che abbiamo usato in precedenza, ci capiterà di ritrovarci dei mezzi più vecchi “battezzati” dalla precedente tempesta e che quindi diventeranno inutilizzabili, in quel caso consiglio vivamente di spegnerli del tutto dato che c’è un fastidioso bug o problema di ottimizzazione che si manifesta quando su una superficie il numero di sonde inviate aumenta di 4-5 unità e succede che le prestazioni incominciano a calare vertiginosamente.
Supporto continuo
Con gli ultimi aggiornamenti sono stati inseriti nuovi scenari come la cintura di asteroidi e Deimos, in quel caso cambierà anche il tipo gameplay dato che dovremo fare i conti con la gravità zero essendo nello spazio aperto, il modus operandi sarà lo stesso e almeno saremo un po più veloci, infatti il rover per quanto sia l’espressione della tecnologia moderna è veramente molto lento, così come nella realtà, sarebbe stato bello se avessero inserito un moltiplicatore della velocità per rendere gli spostamenti un po più veloci, speriamo che con le patch future gli sviluppatori ci pensino su. Allo stato attuale questo gioco si presenta egregiamente, ti permette di fare già un sacco di cose e bene o male la fisica “ballerina” si riesce a gestire e il sonoro è assolutamente equilibrato e non invasivo, al prezzo attuale per ciò che offre è un acquisto più che meritevole ma sappiate che non ci saranno alieni da bersagliare con un mitra, ci siamo solo noi, il nostro mezzo e il pianeta.