Molti utenti sono alquanto scontenti per Steam, in quanto chiedono ogni giorno che Valve ripristini una qualche forma di controllo per evitare che il negozio venga inondato da quella che viene comunemente chiamata spazzatura. Ma Valve ha deciso di intraprendere la strada diametralmente opposta, aprendo il proprio negozio a tutti gli sviluppatori.
In poche parole, questo significa che Valve non farà più da figura di sorvegliante, e non controllerà più i contenuti dei videogiochi pubblicati né deciderà chi può stare e chi no, a meno che tali prodotti non siano illegali o “trollate” – sì, ha detto proprio così.
In un lungo post l’azienda ha spiegato il motivo di tale drastica decisione. Tutto ruota attorno al fatto che è l’utente che deve decidere che cosa comprare e che cosa no, è lo sviluppatore che deve scegliere che cosa includere nel proprio gioco o no, e dunque Valve non dovrebbe intromettersi in questi affari.
Il ruolo di Valve invece dovrebbe ruotare attorno al fornire di strumenti e sistemi per aiutare sia gli sviluppatori a trovare i giusti acquirenti e i giocatori a trovare i giochi ai quali sono potenzialmente interessati. Tali strumenti esistono già, ma l’azienda ha ammesso che il loro funzionamento non è perfetto e sono poco chiari da usare, motivo per cui si prenderà la briga e il tempo per migliorarli.
Non solo, ma Valve ha anche deciso di difendere i cosiddetti giochi controversi, fornendo agli sviluppatori che decidono di creare tali prodotti strumenti per supportarli. Poiché le leggi variano da Paese a Paese, questo tipo di giochi verrà analizzato caso per caso, ma solo se lo sviluppatore è disposto a collaborare in maniera onesta.
Sono d’accordo: la censura non porta bene a nessuno.
È giusto tutelare il cliente, ma è anche giusto che gli sviluppatori siano liberi di portare le tematiche che più aggrada loro.
La neutralità di Valve verrà ripagata sicuramente.