L’analista Evan Wingren di KeyBanc Capital Markets, ha affermato che secondo lui il prezzo dei videogiochi sono troppo bassi, in parole povere, le software house non dovrebbero avere paura ad aumentare i prezzi dei titoli.
Le motivazioni dietro a questa sua affermazione risalgono alla tempesta mediatica, a suo dire una esagerazione, accaduta a Star Wars Battlefront 2 e alle sue microtransazioni, la cui disattivazione temporanea è, a suo dire, una mossa che avrà dei rischi transitori, soprattutto per gli investitori di EA, cosa che sta già succedendo in quanto le sue azioni sono crollate (e invita a comprare azioni EA poiché sono destinate a salire), e a tal proposito, fa presente che i videogame sono la forma di intrattenimento più economica che ci sia se confrontato con il rapporto costo/ora con altre forme d’intrattenimento.
Un film al cinema, per esempio, costa circa 3$ l’ora, ma un videogame del calibro di Star Wars, se giocato per un paio d’ore e mezza la sera per un anno e si aggiungono 20$ di microtransazioni mensili, si arriva a pagare 40 centesimi all’ora: una miseria.
Proprio per questo ragionamento, a suo dire, le software house non dovrebbero avere paura di far pagare di più, molto di più, i propri videogiochi.