Avete presente Star Citizen, quel progetto ambizioso che dal 2011 ha raccattato qualcosa come 288 milioni di dollari da perlopiù donazioni degli utenti, vendita di astronavi a prezzi interstellari, lotti di terreno virtuale, o tour degli studi? Bene, perché da un dettagliato articolo pubblicato su Forbes, pare che quei soldi stiano per essere terminati, e il gioco è lungi dall’essere completato.

Anzitutto, teniamo a bada le malelingue, il titolo non è da considerarsi una truffa, gli sviluppatori stanno davvero lavorando al titolo al massimo delle loro capacità, quanto piuttosto un progetto gestito male. Anzi, malissimo. E grazie a 20 ex-dipendenti voluti rimanere anonimi, hanno raccontato a Forbes qualche dettaglio interessante.

Lo sviluppo di Star Citizen è nelle mani di Cloud Imperium Games, studio fondato da Chris Roberts, mente dietro a questo titolo. Il titolo originariamente doveva essere pubblicato nel 2014, ma ogni volta il suo anno di uscita è sempre stato posticipato, e adesso nemmeno c’è più un anno previsto d’uscita.

CIG è uno studio composto da cinque uffici, con un totale di 537 dipendenti e un costo operativo di 30 milioni di dollari annui, che rappresenta la spesa maggiore che lo studio deve sostenere. Ci sarebbe di mezzo anche la storia che Roberts si sia comprato una villetta a Los Angeles da 4,7 milioni di dollari, ma Roberts ha dichiarato che sono soldi personali provenienti dal suo precedente business con Origin, nonché dal fatto che fosse socio di maggioranza di Digital Anvil (creatore di Wing Commander), studio acquisito poi da Microsoft, per cui la storia è plausibile.

Il presunto sperpero di denaro sarebbe dovuto invece alla mania di Roberts di perdere tempo nel voler limare in maniera ossessiva numerosi, insignificanti dettagli, quando ci sono evidenti problemi ben più urgenti e gravi da sistemare o cose ben più importanti da creare. Per non parlare poi delle ingenti cifre richieste dal reparto marketing, solo 46 milioni di dollari dall’anno scorso sono stati spesi per questa ragione.

Proprio per questa ragione il gioco sembra essere in uno stato di alpha perenne e Roberts continua a buttare fuori navi da vendere a cifre spaventose o demo per attirare nuovi giocatori, sperando così di ottenere qualche soldo in più per proseguire con il lavoro. Il problema è che per creare queste cose occorrono a loro volta .

Purtroppo, le richieste di rimborso si stanno anche facendo sempre più insistenti, soprattutto da utenti che hanno speso cifre elevate, chiedendo indietro i soldi perché non si fidano più del progetto e ciò che hanno a disposizione non gli soddisfa per niente.

A torto o a ragione, i numeri non stanno comunque facendo fare una bella figura alla software house. Ad esempio, dei 100 sistemi stellari promessi, nemmeno uno è stato completato; solamente due pianeti parzialmente completati, nove lune e un asteroide sono stati creati.

Di questo passo, è probabile che finiranno i soldi prima che il gioco venga completato. E chissà in che stato sarà quando questo succederà. Di certo, se Roberts avesse avuto una gestione migliore delle finanze un po’ più accorta e delle priorità di sviluppo, non sarebbe in questa incresciosa situazione.

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