NVIDIA ha recentemente ammesso l’esistenza di un difetto di progettazione nei suoi chip basati sull’architettura Blackwell. Jensen Huang, CEO di NVIDIA, ha confermato che il problema era interamente attribuibile all’azienda e non al suo partner di produzione, TSMC.
Il difetto, sebbene non rendesse i chip non funzionali, ha causato un calo delle rese produttive, innescando un periodo di intensa attività per NVIDIA. Per risolvere il problema, l’azienda ha ridisegnato da zero ben sette chip, mentre la produzione era già in fase di incremento.
Huang ha elogiato TSMC per il suo ruolo nel supportare NVIDIA durante questo periodo critico, aiutandola a recuperare le rese a un ritmo incredibile. Ha sottolineato che non ci sono state tensioni tra le due aziende, poiché la responsabilità del difetto era interamente di NVIDIA.
Nonostante la sfida posta dal difetto di Blackwell, NVIDIA è rimasta fiduciosa nella sua capacità di risolverlo. Già ad agosto, l’azienda aveva dichiarato che i chip Blackwell erano in fase di campionamento e che la produzione era sulla buona strada per aumentare nella seconda metà dell’anno.
Questa vicenda dimostra l’importanza di una stretta collaborazione tra i progettisti di chip e i produttori, per affrontare rapidamente eventuali problemi e minimizzare l’impatto sulla roadmap dei prodotti. Con il difetto di Blackwell ormai risolto, NVIDIA può concentrarsi sul portare sul mercato la sua ultima generazione di GPU, offrendo prestazioni e efficienza energetica superiori.
Fonte: Reuters