Oramai il mercato degli indie è diventato gigantesco, superando in numero quello dei titoli tripla A e molte volte riuscendo a sfornare delle vere perle, che riescono nell’arduo compito d’innovare il mercato generale dei videogiochi.
Certo è bene ricordare che per ogni ottimo gioco ne troviamo altri 10 o 100 interessanti in partenza, ma che poi si dimostrano essere pessimi. Per riuscire a farvi navigare meglio in questo mercato abbiamo deciso di creare questa rubrica, che ha come scopo quello di farvi scoprire qualche interessante gioco che magari non avreste mai conosciuto perché non molto pubblicizzato, di cui vi proponiamo una piccola recensione per parlarvene un po’.
In ogni articolo vorremmo riuscire a consigliare almeno 3-4 titoli ma potrebbero essere anche di più,o di meno, tutto a secondo di quanti indie interessanti riusciamo a trovare. Comunque questo mese anche se siamo in estate il mercato degli indie non si ferma, infatti siamo riusciti a trovare alcuni interessanti titoli che spaziano da un originale metroidvania, per arrivare a un gestionale che cerca di proporre anche una trama interessante oltre a un buon gameplay.
HEADLANDER
Le due parole che potrebbero meglio descrivere questo gioco sono politicamente scorretto, infatti la sceneggiatura è stata creata per riuscire sempre ad essere fuori dagli schemi, riuscendo a farci divertire molte volte. Il gioco è ambientato in un futuro in cui l’umanità ha trasportato le proprie coscienze all’interno di corpi robotici, cosi da vivere per sempre e staccarsi dalle rogne di un corpo umano, il problema è che a gestire questo complesso sistema è stata messa un IA, che però è riuscita a ottenere anch’essa una coscienza riuscendo a controllare completamente l’umanità, e soggiogandola al proprio volere.
Il nostro obiettivo sarà quello di scoprire cosa vuole questa IA da noi, e sopratutto riuscire a salvare l’umanità in quanto noi siamo l’ultimo vero umano rimasto al mondo. Sicuramente il gameplay in questo gioco fa la parte del leone, riuscendo ad essere abbastanza originale in quanto non guideremo un corpo ma solo una testa, che potrà però ottenere il controllo di corpi robotici semplicemente staccando la loro testa e sostituendola con la nostra, questo ci permetterà di prendere il controllo sia dei civili sia degli agenti di sicurezza, che tenteranno di bloccarci durante le nostre scorribande.
Le nostre avventure si svolgeranno in differenti luoghi, che però condividono una mappa comune in cui potremo spostarci liberamente tramite dei terminali. La parte principale del gameplay sarà il dover trovare il corpo giusto per la porta giusta, infatti ogni Pastore(le guardie della sicurezza) avrà un determinato livello di sicurezza che ci permetterà di raggiungere certe zone. Ma nel gioco non faremo solo questo potremo anche combattere utilizzando i Pastori, che sono dotati di un laser che rimbalza sulle pareti, oppure utilizzando solo la nostra testa tramite delle abilità speciali che sbloccheremo durante le nostre avventure.
Lo stile grafico è completamente ispirato alla fantascienza anni “70 e riesce a farci immergere nel mondo creato dai Adult Swim Games, a questo aiuta anche il sonoro che sia nel doppiaggio che nelle musiche ci ha convinto. Non possiamo però non nominare anche la ripetitività e soprattutto la confusione di certe sezioni,(in cui a volte faticheremo anche a trovare il nostro personaggio per quanti laser e luci ci saranno a schermo)che potrebbero farvi perdere la voglia di ultimare il titolo, anche se siamo sicuri che (anche per la non troppa longevità del gioco) riuscirete tutti a finirlo rimanendo soddisfatti del giocato.
Conclusioni
Headlander è sicuramente un titolo interessante, che riesce a farci divertire e a portarci al contempo una buona trama(anche se stenta un po’ all’inizio). Certo non possiamo sorvolare sulla ripetitività di certe missioni e alle frustrazioni che il gioco può dare in certe situazioni, per colpa di una gestione di alcune parti del gameplay che poteva essere fatta meglio, tuttavia ci sentiamo di consigliarvi questo titolo perché pensiamo che comunque riuscirà a intrattenervi.
This Is The Police
This Is The Police è un gioco atipico in quanto unisce due cose che di solito non combaciano, ovvero una ottima trama e un gioco di tipo gestionale. Il gioco è ambientato nella città di Freeburg in cui dovremo impersonare il capo della polizia locale Jack Boyd. La situazione in un cui ci ritroveremo non è certo delle migliori, infatti il nostro caro Boyd è costretto al pre-pensionamento cosa che lo costringe, per riuscire ad andare in pensione con tranquillità, a raccogliere la “modesta” somma di mezzo milione di dollari in soli 180 giorni.
Da qui parte la nostra partita in cui dovremo gestire gli agenti della stazione di polizia, che potremo mandare in determinati posti in cui si sta verificando una rapina, un possibile stupro , una rivolta di massa insomma le cose più disparate. Ovviamente gli agenti dovranno essere mandati con criterio, infatti ognuno di loro avrà un valore chiamato “professionismo” che determinerà la sua efficacia nelle varie emergenze. Durante queste missioni i nostri agenti potranno sia risolvere la situazione tranquillamente, quindi senza vittime e con i criminali catturati, che fallire portando alla loro morte e anche a quella dei civili coinvolti.
Potrebbe succedere anche che i nostri agenti chiedano un nostro diretto intervento, in cui dovremo decidere fra le varie opzioni possibili per risolvere le svariate crisi. Il nostro intervento servirà anche nelle indagini, infatti oltre agli agenti normali potremo arruolare anche dei detective, che dopo essere stati assegnati ad un caso inizieranno ad indagare su di esso, però non riusciranno a risolvere il caso da soli, ma ci daranno solo dei frame di come i fatti potrebbero essere accaduti, e spetterà a noi riunirli per capire chi è il colpevole e farlo arrestare.
Nella gestione della stazione non dobbiamo mai dimenticare il nostro obiettivo di mezzo milione di dollari, che potrà essere raggiunto in tantissimi modi ,come per esempio vendere la droga e le armi recuperate durante un’emergenza, aiutare alcuni commercianti inviandoli alcuni agenti per determinate occasioni e cosi via, vi assicuriamo che le occasioni non mancheranno se siete pronti a sporcarvi le mani.
Come vi avevamo già detto all’inizio in quanto a narrattiva This is The Police riesce a proporre qualcosa di ottimo, infatti ad un doppiaggio di alta qualità si aggiunge una trama interessante, e a sublimare il tutto è presente anche una realizzazione grafica veramente ben riuscita. Altra parte ben riuscita è il comparto sonoro, che ci darà la possibilità di scegliere le musiche a ogni inizio giornata, una scelta geniale che ci permette di cambiare sempre la colonna sonora delle nostre partite, senza però avere delle musiche che non si sposano con l’ambientazione.
Da come l’abbiamo descritto sino ad ora sembra che il gioco non abbia punti deboli, ma purtroppo soffre di molte criticità che rovinano di molto l’esperienza. Prima fra tutte è la ripetitività di fondo del gioco, in quanto anche se le situazioni cambiano abbastanza frequentemente, alla fine le cose che dobbiamo fare sono sempre le stesse, ovvero prendi gli agenti mettili nelle emergenze e cosi per sempre.
Questa cosa diventa sempre più pesante con il passare del tempo, soprattutto perché il gioco dura intorno alle 20 ore e la narrativa può mancare per molto tempo, quindi la voglia di vedere la fine della storia può impattare contro la noia che scaturisce dal fare le stesse cose all’infinito. Un’altra grossa criticità è tutto il sistema delle indagini che poteva essere fatto molto meglio, infatti ogni volta che daremo inizio ad un’indagine dovremo mettere dei detective, dopo un po’ di tempo ci daranno alcuni frames, che però potrebbero essere anche dei frame giusti ma con le persone sbagliate, quindi per esempio tramite i frame riusciremo a ricostruire come sono andati i fatti, ma dovremo aspettare che i nostri detective ci diano i frame con la persona giusta, cosa che risulta essere molto frustrante in quanto noi avremo già capito da tempo sia come sono andati i fatti sia chi è l’assassino(o il ladro), ma dovremo per forza aspettare i nostri detective.
Conclusioni
Anche se il gioco soffre di grossi problemi di ripetitività ci sentiamo di consigliarvelo, soprattutto se vi piacciono le storie a tema poliziesco. Certo una maggiore cura al gameplay non sarebbe per nulla guastata, e unita a un sistema di indagini ben realizzato avrebbe sicuramente reso questo gioco un must have, ma comunque può essere considerato un buon esperimento e soprattutto un atto di coraggio di questi sviluppatori, che hanno voluto unire due cose molto distanti fra di loro.
The Final Station
Sin dai primi video usciti in rete The Final Station ci aveva da subito interessati, in quanto ci sembrava una sapiente commistione fra elementi gestionali e un gameplay d’azione, soprattutto ci interessava molto il poter girare per le diverse stazioni di un mondo in rovina, cercando di sopravvivere alla mancanza di risorse. Purtroppo le nostre aspettative sono state ampliamente disilluse in quanto il prodotto finale non rispecchia l’idea che ci eravamo fatti. Ma partiamo dall’inizio The Final Station è ambientato in un mondo sconvolto, 106 anni prima l’inizio della nostra storia, da una invasione di creature simili a degli “zombie”, che hanno devastato il mondo facendo saltare anche le normali istituzioni.
Noi saremo un ferroviere che deve effettuare un normale viaggio di routine attraverso il paese passando di stazione in stazione, un viaggio che lui aveva già fatto e che non avrebbe dovuto riservare grosse sorprese, invece ben presento le cose diverranno sempre più tragiche, ma essendo questo un titolo che si basa molto sulla trama, non vogliamo spoilerarvi più di tanto. Il nostro obiettivo principale sarà di portare un carico in una determinata stazione, ma nel frattempo potremo anche caricare sul nostro treno dei sopravvissuti che troveremo nelle stazioni che visitiamo, per portarli alla stazione di emergenza più vicina cosi da ottenere una ricompensa in denaro, con cui potremo comprare tutte le risorse, quindi cibo, medikit e munizioni.
Ogni volta che visiteremo una stazione dovremo scendere dal nostro treno e andare a cercare il codice di sblocco per poter passare alla prossima. Le stazioni potranno essere sia tranquille, quindi ci saranno dei mercanti che vendono alcune risorse e magari potremo anche caricare qualche passeggero, oppure delle stazioni molto pericolose che saranno oramai abbandonate dalle persone, e in cui brulicheranno le creature che noi dovremo affrontare. Quando saremo sul treno dovremo preoccuparci sia del funzionamento dello stesso, tramite dei mini-giochi, sia della vita dei nostri passeggeri dandogli del cibo o dei medikit quando serve.
Adesso però arriviamo alle note dolenti, infatti il gioco sia nella sua parte sul treno sia in quella sulle stazioni fallisce. Infatti la parte gestionale del treno è veramente povera, facendoci ripetere all’infinito gli stessi mini-giochi che dopo poco risultano molto fastidiosi, e quella dentro le stazioni è si più ben realizzata e anche divertente all’inizio, ma dopo poco anche quella risulta diventare molto pesante sia per la bassa quantità di armi a nostra disposizione, sia perché dovremo ripetere sempre la stessa cosa in ogni stazione, scendi dal treno ammazza le creature prendi il codice e ripeti, senza alcuna variante di peso.
Un’altra cosa che ci ha veramente delusi è stata la libertà nulla data al giocatore, infatti non potremo decidere dove andare con il nostro treno, ma sarà lui automaticamente a partire e a decidere la nostra destinazione. Non ci saranno missioni secondarie o possibilità di cambiare la trama, cose che avrebbero potuto salvare il gioco dalla sua ripetitività. Per come ci avevano presentato il gioco speravamo anche in una grossa parte survival che invece manca del tutto, in quanto non saremo mai in mancanza di risorse e sopratutto le possibilità di crafting sono veramente poche, infatti potremo craftare solo munizioni e medikit.
Conclusioni
The Final Station è un titolo che attendavamo molto, aspettandoci un gioco con molta libertà data al giocatore e con una parte gestionale ben elaborata. Purtroppo le nostre aspettative erano totalmente sbagliate, in quanto ci troviamo di fronte ad un titolo in cui il giocatore non può fare nulla, se non avanzare in stazioni desolate e eseguire dei mini-giochi all’infinito. Tuttavia se siete amanti di quei videogiochi in cui il mondo di gioco si racconta da solo, allora questo titolo potrebbe interessarvi, in quanto in giro per le stazioni troveremo molti messaggi e discussioni fra cittadini. Quindi se siete amanti di quel tipo di giochi aspettate degli sconti e provate questo titolo, per tutti gli altri vi consigliamo di tenerlo comunque in considerazione, ma solo quando lo sconto sarà grande.