Film interattivi, i punta e clicca di oggi

Non c’è dubbio sul fatto che i film interattivi stiano acquisendo una popolarità sempre maggiore attirando a sé un pubblico alquanto variegato, tra amanti delle serie televisive e semplici estimatori dei videogiochi story driven.
Se in passato avevamo assistito in religioso silenzio agli esperimenti (più o meno riusciti) dell’esuberante David Cage con Fahrenheit, Heavy Rain e Beyond, ultimamente il focus si è spostato su una casa di produzione in particolare, Telltale Games.
I californiani hanno, in sostanza, creato un genere tutto loro partendo quasi dal nulla fino ad arrivare ai fasti odierni raggiunti con brand d’eccezione come Batman e Game of Thrones, capaci da soli di generare un discreto hype e sostanziosi introiti.

Fahrenheit-Steam-Screen1

Ma come si è arrivati all’attuale successo del genere, cavalcato peraltro anche dai francesi di Dontnod con l’ottimo Life is Strange?
In realtà inizialmente i film interattivi non godevano del favore della critica come oggi, anzi venivano spesso demoliti per svariate motivazioni tra cui la mancanza di un gameplay dotato di un grado di profondità ritenuto sufficiente, all’epoca visto come una semplificazione delle meccaniche da punta e clicca, o l’eccessiva linearità nello svolgersi degli eventi con il potere decisionale del giocatore che veniva talora a mancare.
Nonostante il boom registrato dall’inizio degli anni ’80 da titoli di punta come Time Gal, Night Trap e Under a Killing Moon avrebbe potuto far ben sperare le software house impegnate nello sviluppo di tali avventure, la passione per il genere calò drasticamente nella seconda metà dei ’90 con l’arrivo delle nuove console a CD-ROM e l’evolversi dei gusti videoludici dell’utenza media.

life is strange gratuito

Ciò che ha riportato in auge il tutto è stata l’introduzione di un sistema decisionale capace di modificare gli esiti della storia, divisa in molteplici rami narrativi, conferendo finalmente al giocatore la libertà di avanzare nell’avventura secondo i propri principi.
Esempi illustri sono Sound Novel, Shadow of Memories, Time Travelers e il sopracitato Heavy Rain, diventato celebre grazie alla sua impostazione altamente cinematica nonché alla trama memorabile.
Da lì in poi Telltale ha raccolto il testimone e si è impegnata a tempo pieno nell’evoluzione dei film interattivi ottenendo le luci della ribalta con la bellissima serie episodica dedicata a The Walking Dead, ritenuta eccellente dalla maggioranza dei critici, le interessanti trasposizioni di The Wolf Among Us, Game of Thrones e lo spin-off ai titoli Gearbox Tales from the Borderlands, che noi abbiamo apprezzato non poco.

Batman The Telltale Series (2)

Il problema di queste avventure, tuttavia, continua ad essere la penuria d’interazione, di certo alleviata rispetto al passato ma comunque fastidiosa per tutti coloro che vorrebbero un approccio più attivo agli eventi in stile Mass Effect e The Witcher, pur non rinunciando alle numerose cutscene costellate di dialoghi a scelta multipla.
Considerando che attualmente Telltale detiene il “monopolio” di questo genere (se escludiamo gli sporadici Until Dawn e Life is Strange), sarebbe lecito aspettarsi una stagnazione fisiologica dovuta all’assenza di competitor innovativi ed infatti è proprio quello che sta accadendo.
Basta osservare le ultime uscite, ovvero Michonne e Minecraft Story Mode, prive di spunti intriganti nella trama così come nel gameplay, sempre ridotto all’osso in favore di un flow già stabilito dallo sviluppatore.
Con Batman la situazione sembra leggermente cambiata e siamo curiosi di vedere cosa ci riserveranno gli episodi successivi, insieme al probabile venturo tie-in di Mr. Robot, per il quale l’aspettativa è già altissima.
Speriamo, dunque, che Telltale continui per la giusta strada, nella speranza costante di veder arrivare un degno concorrente in grado di rendere ancora più movimentata la nicchia dei film interattivi, evolvendoli e perfezionandoli con regolarità.

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