A tre anni dal rilascio di quel Gears of War Judgment, che divise pubblico e critica, Microsoft torna all’attacco con un nuovo capitolo principale del franchise sviluppato da uno studio nuovo di zecca. Dopo le recenti delusioni che Microsoft ha dedicato ai suoi utenti PC nel fallace tentativo di imporre Windows Store e Windows 10, era lecito aspettarsi anche per questo nuovo Gears of War 4 un risultato più che deludente sotto il profilo dell’ottimizzazione, fortunatamente così non è stato e i The Coalition hanno svolto un quasi ottimo lavoro.
Essere (Gears) o non Essere questo è il problema
Partiamo dai punti dolenti di questa recensione, in quanto descrivere le sensazioni che ci ha donato la campagna single player non è affatto impresa facile. Ambientata venticinque anni dopo la guerra contro le locuste la nuova interazione di Gears of War 4 ci metterà nei panni di tale JD Fenix, figlio del celeberrimo Marcus Fenix protagonista dei vecchi capitoli, il quale dopo aver disertato dal COG si unirà alla fazione denominata “Gli Estranei”. La storia prende il via con un prologo ci fa vivere i momenti salienti della passata trilogia facendoci impersonare uno dei tanti soldati semplici che presero parte prima alla guerra tra umani e poi a quelle contro le locuste. Fin qui tutto bene, poiché nonostante la brevità di questo capitolo tutto sommato l’atmosfera di Gears si fa sentire, poi comincia il primo atto e subito partono sentimenti contrastanti che quasi ci hanno fatto chiedere se stessimo giocando allo stesso gioco o se inconsapevolmente lo avessimo cambiato. La trama di questo quarto capitolo parte subito con il freno a mano tirato con combattimenti quasi sempre privi di mordente e accenni di trama non proprio esaltanti.
Benché la campagna conti 6 atti questi non si rivelano sufficienti per uno sviluppo avvincente della trama, poiché questa avrà un picco di intensità a circa metà della campagna con la comparsa delle locuste ma sfortunatamente tenderà al ribasso verso la fine con un finale tutt’altro che esplosivo e che francamente ha lasciato l’amaro in bocca. Ma la campagna che ci riserva Gears of War 4 fortunatamente non è solo costellata di delusioni ma ha dalla sua parte diversi ottimi argomenti.
I livelli infatti hanno un ottimo level design che aiuta non poco la dinamicità del gameplay grazie ad alcune piccole novità che rinfrescano l’ormai collaudato gameplay della serie. La prima su tutte è sicuramente la presenza di coperture completamente distruttibili che ai livelli più alti di difficoltà costringono il giocatore a numerosi cambi di posizione per sfuggire agli assalti nemici. Il secondo punto che ci ha colpito positivamente è stato una interessante commistione con la modalità orda, infatti all’interno di alcuni capitoli della campagna saremo chiamati ad affrontare delle ondate di invasione nemica il tutto proposte sottoforma di mini orde, le quali divertono il giusto soprattutto se affrontate in compagnia ed ai livelli massimi di difficoltà.
Altra buona implementazione è rappresentata dalle sequenze di gioco in cui sono presenti le eruzioni di vento, le quali sono dei veri e propri uragani capaci di stravolgere radicalmente il campo di battaglia ed il gameplay. Infatti durante queste sezioni si alzeranno folate di vento talmente forti da poter cambiare la morfologia della mappa a nostro favore tramite la distruzione di intere sezioni della mappa, ma attenzione poiché tali uragani possono mettere in difficoltà anche i giocatori più abili poiché se messi in condizioni di vento sfavorevoli i nostri proiettili potranno rallentare, facendo di conseguenza minor danno ai nemici, o addirittura mai arrivare a segno; stessa cosa vale per le granate che se non lanciate con la giusta traiettoria vi torneranno drammaticamente in faccia. Come ultimo argomento a favore della campagna di Gears of War 4 ci sentiamo di proporre i personaggi, i quali sono ben caratterizzati e non risultano mai piatti, peccato però che la presenza abbastanza invasiva di Marcus Fenix metta in ombra la nuova combriccola mascherando il buon lavoro fatto dai ragazzi di The Coalition. Buona la durata complessiva della campagna che si attesta sulle 7-10h in base al livello di difficoltà.
Sentirsi a casa non è mai stato così bello
Naturalmente questo nuovo capitolo della saga non ha solo la modalità campagna tra le sue frecce ma propone un comparto multiplayer davvero ben fatto e che a nostro avviso rappresenta il vero cuore pulsante dell’offerta.
Tra le modalità forse più divertenti da giocare in compagnia ritona l’orda, riproposta per l’occasione in versione 3.0. Tra le novità più interessanti vi è la presenza del fabbricatore, il quale è una sorta di forziere con cui costruire alcune postazioni come torrette automatizzate, barriere, esche, armi e molto altro utili per difendersi dagli attacchi dei nemici. Per ricaricare il fabbricatore ed assicurarsi ad ogni ondata difese sufficienti alla sopravvivenza sarà sufficiente uccidere i nemici che si pareranno dinazi a noi i quali lasceranno cadere alla loro morte una certa quantità di energia con la quale ricaricare il fabbricatore. Una gradita novità presente nell’orda sono le classi che danno quel tocco di gestionale alla partita che non guasta mai. Vengono così introdotte le classi Soldier, Scout, Heavy, Sniper e Engineer, ognuna dotata di differenti abilità. La modalità come per il passato propone una sfida basata su cinquanta ondate di difficoltà crescente con step di dieci ondate, terminate le quali verranno modificati i parametri di salute, danni e precisione dei nemici. Buona la varietà dei nemici dello sciame che propone non solo nemici con caratteristiche uniche ma anche una IA che li rende più aggressivi e vivaci nelle tattiche di guerriglia, meno bene invece i robot che si rivelano poco stimolanti nello scontro a fuoco.
Prima di parlare della componente multiplayer del titolo ci sentiamo di dire per correttezza che questo non è stato approfondito in maniera adeguata per via della impossibilità di trovare partite nel matchmaking, probabilmente per via della scarsa presenza di giocatori online, con particolare riferimento alle playlist competitive Execution e Escalation delle quali siamo riusciti a disputare un solo match nonostante i diversi tentativi di ricerca.
Con l’uscita di questo nuovo capitolo Microsoft e The Coalition sembrano aver voluto puntare molto sul comparto multiplayer strizzando anche l’occhio all’E-Sports che tanta fama ha acquistato negli ultimi anni. È con questa premessa che viene introdotto un nuovo sistema di Skill Rank simile ad altri giochi competitivi che parte dal livello Bronzo fino ad arrivare a Diamante. Per quanto riguarda le modalità a nostra disposizione troviamo una vasta selezione che spaziano dalle battaglie contro i BOT, passando per match non classificati fino ad arrivare alle playlist competitive. È in questo scenario che ritornano modalità 5 contro 5 viste nei precedenti capitoli come Warzone, Deathmatch e Re della Collina, alle quali se ne aggiungono due nuove di zecca, Dodgeball e Arms Race. Nella prima modalità l’obbiettivo di gioco sarà quello di eliminare la squadra avversaria, con la variante che ogni volta che si uccide un nemico si potrà far resuscitare un membro della nostra squadra. Invece Arms Race propone una classica modalità corsa alle armi nella quale la squadra parte con un Boomshot per ogni membro ed ogni tre uccisioni cambia l’arma in proprio possesso, obbiettivo del gioco è riuscire a collezionare tre uccisioni per ognuna delle tredici armi presenti, partendo dal Boomshot per arrivare al Boltok.
Lato competitive troviamo due modalità, Execution e Escalation. La prima già presente nei vecchi capitoli propone una battaglia il cui obbiettivo è quello di uccidere l’intera squadra avversaria con un’esecuzione entro un tempo limite; la seconda invece è una variante della modalità Re della Collina nella quale le due squadre si contenderanno tre aree della mappa e chi raggiunge prima 210 punti vince il round, la partita ha termine quando un team vince sette round.
Comparto Tecnico
Anche dal punto di vista tecnico Gears of War 4 non delude affatto. Mosso dal Unreal Engine 4 dal primo istante di gioco mostra i muscoli dimostrandosi senza troppo affanno il miglior titolo realizzato con il motore Epic. Degni di nota sono i modelli poligonali dei personaggi che risultano essere molto dettagliati con animazioni sempre fluide e piacevoli, ottime anche le ambientazioni sempre molto curate e mai prive di dettagli. Quello che però ci ha lasciti particolarmente impressionati sono gli effetti particellari che abbondano durante le sequenze con le eruzioni di vendo, durante le quali l’ambiente viene distrutto. Di ottimo livello anche il sistema di illuminazione che da il meglio di se in livelli della campagna con poca luce. Il frame rate invece sia durante la campagna che nel multiplayer supera abbondantemente i 60FPS con la nostra configurazione dotata di un NVIDIA GTX 970, peccato invece per le cut scene il cui frame rate è bloccato a 30FPS. In generale i The Coalition hanno svolto un buon lavoro di conversione, soprattutto visto e considerato le precedenti conversioni proposte dalla stessa Microsoft in passato, peccato però per alcune sbavature che vanno ad intaccare l’ottimo lavoro svolto. In particolare durante la campagna ci è capitato che durante una scena di transizione i personaggi anziché attraversare una porta si siano teletrasportati al punto successivo, ancora poi ci è capitato di incappare in fastidiosi bug che in alcune occasioni ci hanno costretto a riavviare il gioco per risolverli esempi sono: la non possibilità di proseguire nella campagna perché non appariva a schermo il comando per aprire una porta o anche la non possibilità di raccogliere munizioni per lo stesso motivo. Anche il frame rate in alcune situazioni ha dato problemi restituendo dei saltuari drop nelle aree più avanzate di gioco. Infine nota al margine va fatta per i server di gioco, i quali in alcune occasioni non si sono dimostrati molto affidabili con sporadici lag che però andavano ad intaccare l’andamento della partita.
In conclusione possiamo dire che in linea di massima Gears of War 4 è un gran titolo perché offre esattamente quello che i giocatori chiedevano anche se poi lo si va ad analizzare nei dettagli si notano delle sbavature che francamente non comprendiamo vista la generale bontà del titolo, a nostro avviso The Coalition poteva e doveva osare di più. Peccato!