Factorio – Anteprima 5

Tagliare legna, picconare carbone, pietra, ferro e rame, costruire fornaci per fonderle e ottenere ferro e rame puro. Questo è ciò che accade nei primi cinque minuti di Factorio, che non è per nulla dissimile da ciò che accade nella moltitudine di titoli del genere survival che popolano il web da ormai da tempo. Fortunatamente, le similitudini finiscono qui, perché poco dopo si costruirà una trivella e un braccio robotico chiamato insertore (un emulo dello SCARA), per far fare il lavoro sporco a loro, mentre si osserva compiaciuti l’ottimo lavoro fatto e attendere i primi frutti da cogliere dalla fornace. E questo non è altro che il primo passo verso la costruzione di un complesso impero industriale logistico, dove la produzione in larga scala di materiali complessi partendo da materie prime è la chiave di volta per completare il gioco.

Il futuro è la robotica

Factorio si presenta come un gioco 2D con visuale dall’alto, dove si controllerà un ingegnere (ma in una modalità sarà possibile giocare anche senza, in puro stile RTS), abilissimo nel costruire cose di proprio pugno, cose come fornaci, robot, macchine assemblatrici, nastri trasportatori, i già citati insertori, ma anche materiali da costruzione, come circuiti elettronici, bobine di rame, ingranaggi e via discorrendo. Come già detto, raccogliere risorse occupa solo i primi 5 minuti di gioco, perché le parole chiavi che possono definire il gioco sono due, automazione e logistica. Mentre il bravo ingegnere costruisce cose, il giocatore spetterà il non facile, ma estremamente appagante compito di combinare tra di loro queste macchine affinché interagiscano tra di loro e facciano tutto il lavoro. L’esempio più semplice può essere la lavorazione dei minerali grezzi in prodotti da poter usare per altri scopi: con una trivella automatica si può scavare il ferro grezzo e convogliarlo su un nastro trasportatore, che passa davanti a un insertore che si premurerà di prendere la materia prima e di infilarla nella fornace, un altro insertore recupererà la lamiera di ferro risultante per metterla ad esempio in una cassa per utilizzi futuri, oppure su un’altra linea di nastri trasportatori per farla andare a finire in una fabbrica di ingranaggi, che a loro volta potranno essere usati da un’altra fabbrica per creare altro, e così via. Questo è solo un banale ma pratico esempio di ciò che accade davvero nel gioco, ma ovviamente ci saranno anche altri materiali con cui lavorare, pietra per creare mattoni che serviranno a loro volta per fare i muri, si potranno fabbricare circuiti elettronici combinando tra loro lamiere di ferro e bobine di rame, mentre per creare la sostanza di ricerca rossa (usata dai laboratori per sbloccare nuovi rami di ricerca e tecnologie) bisognerà fondere tra di loro un ingranaggio e una lamiera di rame, e così via.

Factorio 1

Risolvendo problemi di logistica

In Factorio è presente una campagna (più altre modalità più o meno interessanti) ma che alla fine non rappresenta altro che un mini tutorial alle meccaniche di gioco vere e proprie. La parte centrale del gioco è la modalità sandbox, anche se ha un obiettivo finale che consiste nel ricercare la tecnologia del silo missilistico e spedire un razzo satellite nello spazio, compito che richiede una immane quantità di tempo e di risorse per essere completato, ecco quindi che verrà chiesto tacitamente al giocatore di progettare e realizzare da zero una linea di produzione efficiente ed efficace, un vero e proprio organismo vivente artificiale fatto tutto di robot e macchinari altamente automatizzati, ed è proprio questa la sfida nonché il bello del gioco, perché per quanti macchinari si mettano, per quanto si ottimizzi lo spazio a disposizione, si finirà sempre nel trovare un collo di bottiglia nel proprio impianto di produzione col risultato che le macchine non vanno al loro massimo potenziale. Magari arriva poco materiale grezzo nelle fornaci, o magari ne arriva troppo, e così nel primo caso si possono mettere più trivelle sul giacimento di minerali, oppure creare una rete ferroviaria automatizzata con cui poter trasportare i minerali grezzi da un altro giacimento distante, oppure ancora basta gestire i nastri trasportatori in maniera migliore in modo da non creare ingorghi e far arrivare più materiale possibile, mentre nel secondo caso si potrà aggiungere un’altra fonderia o anche due, o addirittura creare un secondo ramo di fonderie. Insomma, le soluzioni logistiche sono completamente in mano al giocatore, e risulta essere affascinante sperimentare, mutilare l’impianto per ricostruirlo in una maniera che si crede migliore, o riprogettarlo completamente da zero.

Factorio 4

In un momento avanzato del gioco si possono costruire anche veri e propri droni che possono svolazzare in giro per l’impianto riparando danni alle strutture o recuperando materiali da apposite casse e portandole verso altre, facendo dimenticare dei nastri trasportatori in diverse occasioni, per non parlare anche della costruzione della cosiddetta rete cablata, un modo per controllare e gestire ancora meglio i propri robot e le proprie macchine, con cui poter pasticciare direttamente con numeri, quantità da produrre e immagazzinare e così via. Le possibilità su questo aspetto sembrano essere infinite, anche se di primo acchito tutta quest’ultima parte ultratecnologica è parecchio difficile da comprendere. Fortunatamente è possibile trovare in rete pratiche guide, filmati e tutorial che spiegano passo a passo come creare e gestire i droni volanti e la rete cablata. Ma se proprio non ce la si fa, se ne possono fare tranquillamente a meno. I nastri trasportatori in teoria bastano e avanzano e, in fondo, sono anche divertenti da costruire, e vederli muovere quantità immani di materiali in giro per il proprio impianto ha il suo fascino!
Ma attenzione! Naturalmente (quasi) tutti i macchinari vanno a elettricità, e l’elettricità si crea facendo bollire l’acqua nei boiler con combustibili di varia natura (legno, carbone, derivati dal petrolio), il cui prodotto della loro combustione è l’inquinamento. Ebbene sì, l’inquinamento gioca un ruolo chiave nell’economia di Factorio.

Factorio 2

Caccia all’insetto

L’inquinamento di per sé non nuoce alla salute dell’ingegnere, bensì attirerà la fauna locale del posto, con il solo intento di distruggere le varie strutture e porre fine alle loro attività di scaricare i gas di scarico nell’ambiente. Quindi, più si inquina, più mostriciattoli cattivi verranno a fare visita alla base. Più tempo si inquina, più questi mostriciattoli diventano ancora più cattivi e pericolosi. Occorre quindi sviluppare tecnologie e strumenti di difesa, le classiche torrette, che possono essere di varia natura: mitragliatrici, laser, lanciafiamme. I combattimenti di per sé sono molto semplicistici vista la natura del gioco, quando un nemico è alla portata dell’arma che si impugna basta premere il tasto di fuoco e farà tutto l’omino sul campo, non c’è nemmeno bisogno di mirare correttamente. Semplice, ma non facile, perché spesso e volentieri affrontare da soli un nutrito gruppo di insetti giganti si finirà solo con l’essere accerchiati, a meno che ovviamente non si indossi l’armatura migliore e l’arma con le munizioni più letali. A chi non piace combattere c’è sempre la modalità pacifica e i mostri non attaccheranno più, però risponderanno alle provocazioni se disturbati.

Factorio 3

Meglio di una lezione di ingegneria

Factorio è in produzione da ben 4 anni, e anche se è stato appena rilasciato in fase di Early Access su Steam, il gioco risulta essere pulito, fluido, praticamente esente da bug o glitch, e rifinito. Ogni venerdì inoltre gli sviluppatori pubblicano un post sullo stato dei lavori e dei prossimi aggiornamenti, e discutono ben volentieri sui forum con la community riguardo a idee, bilanciamenti vari e proposte. Factorio poi dispone di una modalità online cooperativa, dove altri utenti potranno unirsi tra le vostre file, soprattutto per creare un esercito e andare a distruggere un nutrito nido di mostriciattoli. Per farlo, si possono guidare anche automobili e carri armati. La guida non sarà il massimo, almeno all’inizio, ma si prende presto la mano e risulta essere estremamente divertente in ogni caso. Se questo gioco stuzzica la vostra curiosità, per quello che costa (20€ giusti giusti) Factorio è un acquisto obbligatorio e vi potrà portare via anche centinaia di ore come se niente fosse se vi fate risucchiare, garantito! E poi è stato anche tradotto in italiano.

 

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