Deadly Premonition: The Director’s Cut – Recensione

Deadly Premonition: The Director's Cut - Recensione 6
Deadly Premonition: The Director's Cut - Recensione 6

 

Correva l’anno 2010 quando Hidetaka Suehiro, pubblicò un survival horror open world per le console casalinghe, questo titolo si contraddistinse per vari fattori, sia positivi che negativi, fu uno dei giochi che fece più scalpore all’epoca ed ebbe delle critiche molto contrastanti, chi lo bollava come un titolo mediocre e mal riuscito e chi gridava al miracolo come titolo originale e innovativo. Successivamente lo sviluppatore rilasciò in esclusiva su PS3 una riedizione HD denominata “Director’s Cut” che andava ad aggiustare principalmente i vari problemi di natura tecnica ma aggiungeva anche nuovi contenuti all’interno del gioco, e adesso, ora che è approdato su Steam ha portato ulteriori cose di cui discutere.

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La storia ci mette nei panni dell’agente dell’FBI Francis York Morgan, chiamato a risolvere un omicidio avvenuto in una piccola cittadina denominata Greenvale, la vittima è una bella ragazza conosciuta da gran parte dei compaesani (un omaggio a Laura Palmer di Twin Peaks) essa è stata uccisa brutalmente da un serial killer e sarà il nostro compito quello di fermarlo prima che mieti altre vittime, per risolvere le indagini bisognerà trovare degli indizi che ci serviranno per ricostruire un identikit psicologico di ciò che avvenuto nel luogo del delitto grazie ai poteri che possiede l’agente York, il più delle volte il protagonista si trasferirà nel mondo parallelo per poter recuperare le prove necessarie per questi identikit, il che ricorda il passaggio al mondo “incubo” di Silent Hill. La trama è ben strutturata sotto molti aspetti e piena di colpi di scena, ci capiterà di finire in situazioni a dir poco oniriche che elevano la qualità della regia ed emozioni suscitate da essa a livelli assurdi grazie a una storia malata e perversa lasciandoci con un finale che ci toccherà nel profondo dell’anima, non voglio dilungarmi troppo nella trama per evitare possibili spoiler.

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La sceneggiatura è una delle cose più belle che abbia mai visto, ben scritta e colta, York è uno dei personaggi più carismatici che mi siano mai capitati, caratterizzato come pochi in un videogioco, i dialoghi che instaura con gli altri personaggi o i discorsi con il suo collega “Zach” hanno un tocco artistico unico nel suo genere, a volte con tratti anche comici. Ma non solo York riesce a intrattenere il giocatore, ogni personaggio secondario di Deadly Premonition ha una sua caratterizzazione e stile unico, facili da riconoscere, ognuno con i propri segreti, veramente ben fatto sotto questo aspetto.
Il doppiaggio di York si attesta su buoni livelli ma non sempre quella dei personaggi secondari lo è, ci si mettono anche le pessime animazioni in loop e le espressioni facciali spartane che rovinano la scena, poi di rado capiterà che il lip sync funzioni correttamente, i suoni ambientali poi non ne parliamo, sono orrendi, ogni porta ha lo stesso suono, indipendentemente dal tipo di materiale con cui è fatta, vi capiterà di sentire la porta di una cella che scricchiolerà come se fosse fatta di legno, il suono delle armi è “finto” e le auto che guidiamo a volte non emettono alcun suono. Per le musiche invece ci siamo, molto belle anche se alla fine si riducono a cinque tracce che delineano varie situazioni, azione, comica, drammatica, investigativa e spensierata; per quanto riguarda la traduzione non sempre ci ha convinto appieno, con evidenti strafalcioni nei sottotitoli ma che non vanno a intaccare ulteriormente l’esperienza e l’atmosfera di gioco. Sul lato tecnico potremmo incominciare a dire che è uno dei porting più brutti che abbia mai visto, le opzioni grafiche si riducono alla sola scelta del fullscreen e sensibilità del mouse, il tutto a una risoluzione bloccata a 720p. Inoltre sul comparto grafico sembra di esserci fermati all’epoca della PS2, texture piatte e piene di aliasing, a volte capiterà di ritrovarsi alberi che si renderizzano con un ritardo disarmante, tantè che in una run mi si è renderizzato un albero solo quando ci sono andato a sbattere contro, per di più i caricamenti sono a volte lunghissimi, fino a 3 minuti, anche solo per far apparire il menu, per ovviare al problema basta premere il tasto ALT durante un caricamento per mettere in pausa e poi ripremerlo, in questo modo il gioco caricherà quasi immediatamente, quindi è un difetto aggirabile ma resta una cosa vergognosa in un titolo con una grafica così arretrata, tenendo conto di cosa deve muovere la scheda video, se non altro abbiamo i 60fps granitici anche nelle configurazioni più vecchie.

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La manovrabilità dei mezzi è mediocre, la fisica non esiste e sembra di guidare su dei binari a momenti, inoltre i veicoli sono lentissimi e hanno uno sterzo limitato quindi nelle curve strette o nelle manovre si fa sentire questo difetto, una nota positiva invece va al discorso della benzina che si consuma, nel caso non facessimo rifornimento al distributore più vicino ci può capitare di rimanere in mezzo al nulla e dover tornare in paese a piedi, un tocco di classe per un survival horror.
Per quanto riguarda il combat system invece siamo messi anche peggio, per sparare/colpire si usa il classico tasto sinistro del mouse ma è da qui che incominciano i problemi, perchè prima di poter usare un arma, sia che si tratti di una pistola oppure un coltello bisognerà per forza entrare in modalità mira, e non sarà il solito tasto destro del mouse a farci mirare con l’arma ma la scelta è ricaduta sulla barra spaziatrice, assai scomoda tenendo anche conto che non potremo cambiare l’assegnazione dei tasti per di più quando miriamo non ci si può muovere ma solo ruotare la visuale (un po come i vecchi Resident Evil), perciò bisogna sempre stare attenti ai nemici da dietro dato che non si limiteranno a colpirci ma ad afferrarci e toglierci la vita finchè non premiamo ripetutamente i tasti A e D per liberarci. Probabilmente questo difetto dei controlli poteva essere aggirato se il gioco supportava il gamepad della 360 ma per motivi che non riusciamo a comprendere lo sviluppatore ha messo un supporto parziale al gamepad il che si limita alla sola navigazione degli oggetti e armi, cosa molto strana dato che anche i porting più brutti come Dark Souls hanno il supporto nativo.

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Un appunto sui nemici, sono lenti, tanto lenti e stupidi ma ogni tanto faranno lo scherzetto di teletrasportarsi sulle brevi distanze, per la varietà poi non ci siamo, ci sono sempre le solite due tipologie, quelli smilzi che si buttano giù in fretta e l’omaccione che richiede più colpi del solito per andare al tappeto. Non sempre le armi sono la scelta migliore dato che a volte i nemici faranno un respawn continuo dai loro “portali” in quei casi si possono pure raggirare trattenendo il fiato con CTRL sinistro che ci renderà invisibili ai loro occhi per un po di tempo e ci permetterà di allontanarci senza ingaggiarli al combattimento; ma tutto ciò unito al pessimo comparto tecnico rende Deadly Premonition assente dal concetto “paura”, insomma, i nemici sono più dei manichini pronti per essere falciati, non spaventano. Sulle armi ce ne sono di due tipi: le armi bianche come coltelli, sciabole o spranghe che tenderanno a usurarsi nell’utilizzo mentre per le armi da fuoco abbiamo principalmente la pistola d’ordinanza che ha la particolarità di avere le munizioni infinite (pessima scelta in un survival) mentre il fucile o il mitra avranno le munizioni contate.
Per recuperare la salute persa ci sono i classici medikit di varie misure, ma York avrà anche bisogno di dormire e mangiare, un lecca lecca o una ciambella ci solleticherà appena lo stomaco mentre del salmone affumicato o un bel tramezzino di tacchino ci riempirà per bene, per ricaricare la barra del sonno invece ci sono due metodi, far dormire York, ma questo vuol dire far trascorrere il tempo e dato che molte missioni hanno una scadenza oraria non sempre è la scelta migliore dato che dopo verranno rinviate per il giorno dopo, in quel caso abbiamo il caffè.
Il concetto dell’open world in questo gioco è ciò che altri titoli non sono riusciti a fare, ovvero quello di ricreare un ecosistema realistico, o almeno in parte, ogni negozio ha un suo orario specifico, un market ha solo orari diurni mentre un bar è aperto dall’una di notte in poi; per di più la routine di ogni personaggio è stata ricreata alla perfezione, per esempio lo sceriffo esce di casa, prende la macchina e va al lavoro nella stazione di polizia, la sera va in un bar ecc. Se passassimo per la casa di uno dei personaggi secondari nel quale in garage vi troviamo una jeep rossa, state certi che se lo ritrovassimo successivamente in un ristorante o in un bar, all’esterno troverete la sua stessa macchina parcheggiata con tanto di descrizione oggetto che attesta l’effettiva proprietà a quel personaggio. Per carità, è una routine precalcolata e fissata in base al personaggio ma resta comunque una cosa veramente impressionante per un titolo sviluppato da sole 20 persone.
Questo mondo open world per quanto piccolo ci offre tante cose da fare, possiamo comprare una canna da pesca e esche (ognuna con un abilità particolare) che potremo usare in zone specifiche e ci permetterà di pescare oggetti a mò di roulette, come medikit o cibo, oppure munizioni e addirittura armi. Questo è uno dei minigiochi presenti nel mondo di Deadly Premonition, divertenti e anche utili dato che fanno sempre comodo gli oggetti pescati. Aggiungiamo anche le missioni secondarie che ci offrono i singoli personaggi, con storie a se che allungano l’esperienza di gioco.

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Piccola menzione da segnalare riguarda anche alla cura del protagonista, per esempio se ogni tanto non facciamo una rasatura a York ci ritroveremo un barbone da depressione nel giro di qualche giorno, anche per quanto riguarda la pulizia, se non facciamo un cambio d’abito frequente per poter lavare il capo che indossa da tanto tempo potremmo avere la penalità come “Agente sporco” e ci toglierà via un pò di soldi, infatti in questo gioco le buone azioni verranno ripagate con dei soldi, ma possono anche farci perdere dei soldi nel caso ci comportassimo male.
La Director’s Cut aggiunge nuovi contenuti come skin alternative per York ed Emily, anche per le auto e addirittura per il serial killer, inoltre sono stati inseriti dei finali alternativi quindi questo può spingere alla rigiocabilità, e ve lo consigliamo se volete carpire appieno la trama.
Questo titolo lo possiamo definire come una perla grezza, se avessero preso in mano il progetto case come la Capcom o Konami di certo il gioco avrebbe risolto quasi tutte le sue lacune di origine grafico/giocabilità, perchè infine la storia, la sceneggiatura, i personaggi e l’atmosfera oltre all’ecosistema open world, rasentano a dir poco la perfezione e di certo l’avrebbero reso uno dei capisaldi del survival horror di questa generazione. Nonostante ciò resta un titolo che si merita una possibilità; se riuscite a chiudere un occhio sul comparto tecnico e la giocabilità macchinosa rimarrete piacevolmente sorpresi di quanto ha da offrire in fatto di contenuti questo gioco, se poi siete dei fan delle opere di Lynch e vi mancano i vecchi Resident Evil o Silent Hill questo è il gioco che fa per voi.

Commento Finale

8,5

Mettete da parte la grafica da PS2 e le meccaniche maldestre e gettatevi a capofitto su questo prodotto se siete alla ricerca di un degno survival horror che non dimenticherete facilmente

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