Brian Krzanich, CEO di Intel, ha venduto gran parte delle sue azioni dell’azienda, per un totale di $39 milioni di dollari, giusto pochi giorni prima che venisse rivelata al pubblico la scoperta da parte di Google delle falle di vulnerabilità nei processori.
Google scoprì questa falla di vulnerabilità, capace di permettere a malintenzionati di accedere a contenuti della memoria per rivelare dati preziosi come password, mesi addietro e ne parlò con Intel stessa, tant’è che in una dichiarazione si parla di giugno dell’anno ormai concluso.
Sorprende quindi che il CEO abbia venduto le sue azioni, tenendone il minimo contrattuale di 250.000, ma un rappresentante Intel rassicura che questa operazione non ha nulla a che vedere con la falla scoperta e che si tratta solo di una coincidenza, al contrario, fa solo parte di un piano pianificato di vendita standard dei propri titoli.
Infatti, per evitare di essere accusato di inside trading, gli esecutivi prepianificano le vendite dei propri titoli in modo automatico, tipicamente riferito come Rule 10b5-1(c).
Tuttavia, il fatto che abbia piazzato questa pianificazione il 30 ottobre fa sollevare qualche domanda.
Inutile dire che la notizia della falla ha fatto perdere valore in borsa di Intel del 3.4%.

 

 

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