Di certo non si è fatto attendere poco, ma finalmente Mount and Blade 2: Bannerlord è fra noi, anche se non nella sua versione definitiva: il gioco infatti è attualmente disponibile in Early Access, quindi subirà sicuramente diversi cambiamenti prima di essere rilasciato. Comunque, tagliamo corto con l’introduzione e andiamo direttamente alla recensione.

Il ritorno di un classico

Per chi non conoscesse la saga Mount and Blade, cosa accettabile solo se siete nuovi al PC Gaming, spieghiamo brevemente cos’è: in Mount and Blade partiamo impersonando un soldato di ventura qualsiasi, con pochi soldi e un’arma, potendo, se vogliamo, arrivare a diventare re di un regno. La particolarità di Mount and Blade è quella di dare al giocatore una grande libertà di azione: vuoi razziare città e villaggi con il tuo esercito? Nessuno ti blocca, vuoi essere un mercante? Compra qualche mulo per portare la merce e inizia pure a commerciare, non ci sono percorsi prestabiliti ed è questo il bello. Anche il mondo di gioco muta e si evolve in maniera continua, creando degli scenari possibilmente diversi ad ogni partita. L’estrema libertà che si dà al giocatore ha come conseguenza l’obbligo di creare una storia e delle missioni non troppo complesse, così da non limitare il giocatore. La quest principale di Bannerlord è mediocre, ma dubitiamo che qualcuno cerchi una quest principale avvincente in un Mount and Blade, quello che vuole chi compra questi giochi è la possibilità di poter creare la propria storia.

La creazione del personaggio è molto approfondita e ci permette non solo di modificare l’aspetto fisico, ma anche di scegliere la cultura e il background del personaggio: a seconda di cosa sceglieremo avremo dei punti aggiuntivi nelle statistiche. L’avanzamento delle statistiche avviene giocando: più utilizziamo l’arco e più sarà alta la nostra abilità con quell’arma, più commerciamo e più saremo bravi nel commercio e così via. All’inizio della nostra avventura abbiamo un po’ di soldi, un cavallo, un’arma e l’intera mappa a nostra disposizione. Inizialmente la mossa più intelligente è reclutare un paio di contadini in un villaggio vicino e prendere un po’ di provviste. Fatto questo, siamo veramente liberi di fare ciò che vogliamo: si possono fare un paio di missioni secondarie, molte ripetitive ma ottime per guadagnare denaro all’inizio, e accrescere la nostra armata, oppure possiamo scegliere di utilizzare il nostro esercito come scorta e puntare sul commercio. Possiamo anche razziare i villaggi vicini, ma all’inizio non abbiamo abbastanza uomini neanche per sconfiggere un’armata di popolani.

Se volete, potete acquistare diverse carovane, che commerciano in automatico e danno degli incassi giornalieri, e creare un impero commerciale. Una volta superata la fase iniziale, il gioco si fa molto più interessante perché avremo abbastanza uomini e soldi per decidere come lasciare il nostro marchio su Calradia. Se all’inizio dovremo accontentarci di essere assoldati come mercenari, in mid-game potremo decidere di diventare vassalli di un regno oppure creare il nostro regno, magari dichiarando guerra a un regno indebolito per prendere qualche castello o città.

In Bannerlord non conviene quasi mai cercare di risolvere le battaglie da soli, se avete in mente di mettervi a capo del vostro esercito e uccidere centinaia di soldati morirete spesso, il nostro personaggio non è immortale e va quindi valutato bene quando gettarci nella mischia. Chiaramente all’inizio della partita, quando abbiamo pochi soldati, combatteremo sempre in prima fila, con l’aumentare del numero e della qualità dei soldati, però, è più intelligente rimanere dietro e impartire i giusti ordini alle nostre truppe, magari buttandoci nella mischia solo quando la battaglia è decisa. Sono presenti praticamente tutti i tipi di soldati( arcieri, fanteria con scudo, fanteria con armi a due mani ec..) e le mappe permettono molte soluzioni tattiche interessanti, ottimo il lavoro in questo senso. L’unica nota negativa è l’interfaccia per la gestione delle truppe in battaglia: per imparare a utilizzarla bene abbiamo impiegato un po’ di tempo e l’abbiamo trovata scomoda. Gli assedi sono ottimi da tutti i punti di vista, conquistare un castello è entusiasmante, l’unico problema è che il frame rate cala vistosamente durante gli assedi ma è comprensibile visto l’ammontare di truppe a schermo.

Reparto tecnico

Configurazione di prova:

  • CPU: i5 6500
  • GPU: RX 480
  • RAM: 8 GB
  • OS: Windows 10

Considerando la quantità di soldati che si possono fronteggiare in una battaglia, siamo rimasti soddisfatti dalla resa visiva: il colpo d’occhio generale è molto d’impatto, soprattutto negli assedi, e gli interni di villaggi e città sono pochi, solo un tipo di insediamento ripetuto per ogni cultura, ma curati anche nei dettagli. Chiaramente, se paragonato con titoli molto recenti e ad alto budget, Bannerlord mostra il fianco a diverse critiche, ma nessun altro titolo ti permette di comandare in prima persona così tanti soldati. Sul lato prestazionale, considerando che stiamo parlando di un Early Access, ci aspettavamo dei grossi problemi, siamo rimasti, invece, piacevolmente colpiti dalla fluidità che il gioco riesce a offrire anche nelle battaglie.

Con la nostra configurazione di prova, che di certo non presenta componenti di ultima generazione, siamo riusciti a giocare ad alto mantenendo i 60 fps nelle battaglie con un numero di soldati non troppo grande. In battaglie molto grandi, oppure negli assedi, la nostra GPU ha fatto più fatica, ma riuscendo comunque a offrire buone prestazioni. Purtroppo è difficile dare numeri fissi perché, un po’ come i Total War, le prestazioni dipendono molto dalla battaglia: in alcune potrete avere 80-90 fps di media, in altre 45-50 fps, tutto dipende ovviamente dal numero di soldati e da che tipo di battaglia state affrontando. Quello che vi possiamo dire è che, anche nella sua versione in accesso anticipato, Bannerlord riesce a offrire delle buone prestazioni anche su un hardware con oramai qualche anno come il nostro.

Conclusioni

Bannerlord riprende la formula vincente di Mount and Blade e ci aggiunge un reparto tecnico finalmente all’altezza. La strada conservatrice scelta dagli sviluppatori può essere valutata positivamente o negativamente, ma anche dopo molti anni la formula del primo Mount and Blade è ancora unica nel panorama videoludico. Nel suo stato attuale non è perfetto, ma gli sviluppatori stanno sfruttando molto bene il periodo di Early Access per limare l’esperienza, siamo molto curiosi di poterlo riprovare quando sarà disponibile nella sua versione finale.

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