Sicuramente una delle questioni più curiose di Dying Light 2 riguarda come il mondo di gioco si modificherà a seconda delle decisioni del giocatore. Il Chief Creative Officer di Techland, Adrian Ciszewski, ha fornito qualche spiegazione in più, illustrando come nelle loro intenzioni questo titolo diventerà “la visione ultima degli open world”, e che andrà oltre a quanto visto nella maggior parte degli RPG.
Ciszewski ha infatti spiegato che in realtà dire che ci sia enfasi sulle scelte narrative è alquanto ingannevole, in quanto è il giocatore stesso che con le sue azioni plasmerà in maniera fluida l’intera mappa del gioco.
Per fare un esempio pratico, basta citare la fazione dei Peacekeeper, già vista durante il trailer. Composta da uomini duri e senza paura, si preoccuperanno di far fuori i cattivi per strada, ma anche di ripulire certe zone dagli infetti. Se il giocatore scopre ad esempio un edificio pieno di infetti, può andare a dirlo ai Peacekeeper, col risultato che gli zombie verranno spostati in un’altra parte della città, con tutte le conseguenze del caso.
Se una zona della città avrà troppi zombie, a tal punto da far infestare le strade anche di giorno, sarà difficile attraversarla, così come sarà difficile che nelle vicinanze ci siano dei civili. Ma se trovate una ragione per far interessare questa particolare zona della città alla gente, essa troverà il modo per sbarazzarsene, ed ecco che la difficoltà della zona si abbasserà.
Anche le varie fazioni si sposteranno di zona in zona a seconda delle azioni del protagonista, e a seconda di chi avrà vicino chi, le conseguenze potranno cambiare radicalmente.
Ma è anche possibile sfruttare questo sistema a proprio vantaggio, se per esempio è necessario infiltrarsi senza farsi vedere in un particolare edificio piena di persone di una certa fazione, si può trovare una scusa per far muovere la maggior parte degli NPC in un’altra zona della città e potersi dunque infiltrare più facilmente.
Il sistema di scelte è veramente nelle mani del giocatore, che potrà dunque plasmare il mondo di gioco a suo piacimento. Naturalmente il giocatore verrà costretto a prendere decisioni anche dal punto di vista narrativo, ma è estremamente interessante notare come non siano le uniche cose che contano.
Ricordiamo che a Dying Light 2 stanno lavorando non solo Chris Avellone, che non ha bisogno di presentazioni, ma anche Karolina Stachyra, ben nota per aver scritto la quest del Barone Sanguinario di The Witcher 3: Wild Hunt.