Correva l’anno 2012 quando venne avviata la campagna Kickstarter di Star Citizen. Il protagonista di questa storia è un certo Ken Lord, che, come narrato da Motherboard, interessato al gioco non ci ha pensato due volte e l’ha finanziato per un totale di 4.500$.
Ma con l’avanzare degli anni, il progetto di quel gioco perse ogni appeal per Ken: a causa di una sclerosi, è infatti fisicamente incapace di giocare alle sezioni in prima persona, e data l’importanza di queste sezioni nel gioco, a malincuore ha richiesto un rimborso a Cloud Imperium, rimborso che s’è visto negare.
Non contento, Ken ha dunque citato Cloud Imperium in tribunale, affinché si vedesse restituire la cifra data nel corso degli anni, affermando che secondo i termini di servizio che aveva accettato all’epoca del primo finanziamento era suo diritto ricevere un rimborso e che tale diritto sarebbe stato tale anche a fronte di modifiche contrattuali che affermavano il contrario. Infatti, nel 2013 i termini di servizio sono stati aggiornati, ed è stata ggiunta la clausola che dà loro diritto di rifiutare un rimborso qualora fosse passato un certo numero di giorni.
Ma il giudice ha invece dato ragione a Cloud Imperium, sostenendo che sebbene sia vero che nel 2012 i termini di servizio stabilivano che i rimborsi erano un diritto e che questo diritto sarebbe stato tale anche a fronte di eventuali modifiche nel contratto, è anche vero che Ken ha finanziato ulteriormente il gioco nel corso degli anni, e per farlo ha dovuto accettare dunque i nuovi termini di servizio, perdendo dunque per sempre il diritto al rimborso.
Già, molto giusta come cosa.
Il sinonimo della giustizia.
“Giustizia” purtroppo non vuol dire “solidarietà”.