Grazie a Steam la crescita in termini numerici dei platform su PC ha visto un aumento esponenziale. Normalmente questo genere veniva associato alla sfera del gaming su console poiché l’input da tastiera, come nel caso di picchiaduro e giochi di corse, ha sempre avuto degli ovvi svantaggi rispetto al controllo da pad. Tuttavia oggi la maggior parte dei giocatori PC possiede un controller, sia esso Xbox, Dualshock, Steam o quant’altro, dunque può permettersi di gestire al meglio i comandi di qualsiasi platform sul mercato, dalle esclusive ai multipiattaforma fino addirittura ai titoli emulati. Noi, da amanti del genere, non abbiamo resistito e vi proponiamo la rituale top 10 con i platform che consigliamo maggiormente di recuperare. Tenete presente che stavolta la scelta è stata abbastanza difficile in quanto siamo stati costretti a lasciar fuori prodotti di eccellente qualità e restringere di molto lo spettro di selezione prediligendo quelli più puri in termini di meccaniche. Vi lasciamo dunque alla classifica dei migliori platform su PC secondo noi.

Spelunky

Nel sottogenere roguelike, Spelunky è senza dubbio uno dei giochi più brillanti concepiti di recente. Si tratta in sostanza di un dungeon crawler in 2D a livelli procedurali in cui l’obiettivo consiste nell’arrivare in fondo a varie caverne dai piani sempre diversi, costellati di trappole, mostri e tesori. Tremendamente impegnativo ma altrettanto soddisfacente, Spelunky lascia al giocatore una notevole libertà decisionale. Le ambientazioni sono distruttibili al 100% e possono nascondere innumerevoli segreti. Sta a noi decidere se conviene avventurarsi e rischiare la vita per ottenere oggetti di valore oppure scappare, se uccidere o salvare, se comprare o rubare. Vista la difficoltà elevatissima non è affatto un platform per tutti ma non poteva sicuramente mancare nella nostra lista.

Trine 2

Ah, i tempi d’oro di Frozenbyte. Ricordiamo ancora con nostalgia le incantevoli atmosfere di Trine e Trine 2, insieme agli elementi meccanici di puzzle e platforming che spesso risultavano geniali. Trine 2 ampliava e migliorava le idee originali del primo capitolo focalizzandosi sulla fisica degli oggetti e la sinergia tra i personaggi utilizzabili. Giocarlo in multiplayer locale era un vero spasso, anche grazie al gradevole umorismo di cui l’opera era permeata. Peccato che il terzo non sia riuscito a concludere degnamente la serie ed il nuovo Shadwen abbia deluso le aspettative. Se volete comunque rispolverare i vecchi tempi dello studio finlandese, Trine 2 è il titolo più adatto.

Mark of the Ninja

Tecnico, affascinante ed ostico al punto giusto. Mark of the Ninja è tutt’ora uno dei migliori platform stealth sul mercato, se non il migliore in assoluto. Questo perché il sistema flessibile ed altamente skill-based consente di poter affrontare ogni situazione in svariati modi, sia in furtività sia ad armi spianate. Dal momento che interpreteremo un ninja dovremo fare a meno di fucili e granate: avremo invece spade, shuriken e varie abilità sensoriali che si adattano a più stili di gioco. A livello normale non è un’esperienza così complessa ma al maggior livello di difficoltà la sfida è a dir poco avvincente. Consigliatissimo ai fan dello stealth nudo e crudo.

Guacamelee

Non sono molti i giochi che permettono di controllare un luchador. Ancora meno quelli capaci di unire sapientemente sistemi di combattimento profondi al platforming. Guacamelee elabora tutto ciò in maniera brillante, proponendo inoltre una storia e un lore davvero interessanti, specie per chi apprezza il mondo tradizionale messicano e la sua cultura. C’è una varietà incredibile all’interno di questo titolo. Lungi dall’essere il classico “premi A per saltare e X per uccidere i nemici”, Guacamelee può vantare senz’altro uno dei combat system più esaltanti nel genere e sezioni platform così intelligenti da richiedere un’attenta pianificazione. Recuperate la Super Turbo Championship Edition su Steam e non ve ne pentirete.

Downwell

Tre parole sul concept di Downwell: semplice ma assuefacente. Dicono che i migliori game designer siano coloro i quali riescono a creare del divertimento con solo un paio di elementi anche basilari. Ecco un esempio perfetto. In Downwell le uniche meccaniche sono i movimenti e lo shooting, contornate dalla prospettiva verticale che rende il platforming fresco e fluidissimo. Si cade e si spara dagli stivali, si raccolgono gemme e power up. Non c’è altro. E meno male, perché il mix funziona in modo impeccabile trascinando il giocatore in un vortice senza fine interrotto solo dagli occasionali game over dovuti alla natura sostanzialmente ostica del titolo. Visto anche il prezzo ridicolo, non comprarlo è un crimine.

Ori and the Blind Forest

Una delle sorprese del 2015. Ori and the Blind Forest, sviluppato da Moon Studios e pubblicato da Microsoft, è al contempo uno spettacolo per gli occhi e un piacere da giocare. Si tratta di un action platform strutturato in modo canonico e con elementi metroidvania capace di commuovere fin dai primi istanti grazie alla sua delicatezza nello storytelling, accompagnato da animazioni e scenari fantastici e una soundtrack orchestrale di altissimo livello. Non manca di certo la sfida, anzi abbonda. I livelli hanno tutti un ottimo grado di varietà e vantano meccaniche esclusive le quali richiedono precisione e velocità insieme. Acquistare la Definitive Edition completa di OST a meno di 20€ è un affare.

Braid

E a proposito di delicatezza come non citare Braid, primo lavoro di Jonathan Blow, la mente dietro il bellissimo The Witness. Braid racconta la storia di un uomo alla ricerca della sua amata in un mondo in cui le leggi del tempo possono essere piegate a seconda della necessità. Rewind, rallentamenti e meccaniche simili saranno all’ordine del giorno nelle lunghe e talora ardue sessioni puzzle del gioco. Musica e art style fanno da padroni, dando all’esperienza un incantevole piglio fiabesco che è impossibile dimenticare anche a distanza di anni. Pochi platform sono immersivi e profondi come Braid. Ecco il motivo per cui, secondo noi, dovreste provarlo almeno una volta.

Rayman Legends

Origins ma soprattutto Legends hanno catturato e riportato in vita lo spirito dei vecchi Rayman arricchendolo di ancora più sfaccettature rispetto al passato. L’aspetto scenografico a carico dell’UbiArt Framework è sublime, lo stesso dicasi per il comparto audio. I controlli, poi, non avrebbero potuto essere più precisi e responsivi, così come è da manuale il level design. Appunto quest’ultimo, grazie ai livelli musicali, costituisce il punto più alto mai raggiunto dalla serie e anche solo grazie ad esso Rayman Legends riesce a conquistare il terzo gradino sul podio della nostra top 10. Speriamo che Ubisoft non lasci spegnere il progetto e ne rilasci tanti altri capitoli. Li aspettiamo con ansia.

Shovel Knight

Pieno di carattere, divertente e longevo, Shovel Knight ha giustamente fatto la fortuna di Yacht Club Games, che lo sta supportando con contenuti aggiuntivi ed espansioni gratuite a distanza di anni dall’uscita. Il gioco prende a piene mani dall’era NES, a partire dall’ispiratissima veste grafica 8bit che omaggia i grandi classici per arrivare al gameplay, anch’esso ispirato ai tempi andati del platform ma comunque ritoccato per venire incontro a qualunque tipologia di giocatore. Il cavaliere armato di pala continua a stupire persino negli ultimi mesi con il DLC Specter of Torment, in arrivo a breve su PC, che si preannuncia un motivo più che valido per recuperarlo se non lo aveste già fatto.

Cave Story +

Cave Story +, per farla breve, è uno degli indie più conosciuti e amati di sempre. A buona ragione, visto che eccelle praticamente in ogni reparto. C’è chi lo definisce, con un ovvio paradosso, il miglior platform dell’epoca NES mai rilasciato nell’epoca NES e non è difficile comprendere tale posizione. Giocandolo non si può fare a meno di rimanere esterrefatti dalla cura dei dettagli e dal fatto che sia stato sviluppato da un singolo individuo, il geniale Daisuke Amaya. Tutto in Cave Story funziona alla grande: la storia, interessante e corposa nonché dotata di 4 finali totalmente differenti, il gameplay accessibile ma tecnico, il level design, la mole di contenuti, l’aspetto grafico e sonoro. Per questa summa di ragioni, a nostro parere, Cave Story + merita il primo posto e chiunque ne abbia tastato il potenziale sottoscriverà senza indugi.

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