Stando a un documento di ricerca trovato da Ox22h (riportato da Tom’s Hardware), Nvidia sta lavorando per migliorare le prestazioni per il Ray Tracing per le sue future GPU con un miglioramento chiamato Subwarp Interleaving, e anche se al momento è ancora troppo acerbo per essere implementato, sembra essere alquanto promettente, in quanto migliora le prestazioni del 20%.
Il Ray Tracing è una tecnica che permette di calcolare la diffusione della luce e generare ombre e riflessi coerenti in tempo reale. Sebbene esista dall’alba dei tempi della computer grafica, essendo una tecnica che richiede enormi quantità di potenza computazionale per essere usata in un videogame che gira con un elevato frame rate non è mai stata utilizzata fino all’arrivo di schede grafiche sufficientemente potenti, come la serie RTX 20 di Nvidia.
I ricercatori hanno spiegato che il modo attuale con cui le GPU lavorano sono parte del problema. “Anzitutto, le GPU raggruppano i thread i unità, che vengono chiamate Warp, che recuperano informazioni da un singolo program counter (PC) e lo eseguono in modalità SIMT (Single Instruction, Multiple Thread). In secondo luogo, le GPU nascondono gli stalli tramite la programmazione simultanea tra molti warp attivi.”
Il design attuale delle GPU intralcia il Ray Tracing, portando a scenari di carenza di warp. La tecnica di Subwarp Interleaving servirebbe di migliorare l’uso di queste caratteristiche, come incrementare l’utilizzo dell’hardware usando percorsi divergenti, così come riducendo la latenza di ciascun warp.
“Quando un’operazione ad alta latenza stalla il warp e il warp scheduler della GPU non riesce a trovare warp attivi su cui passare, un subwarp scheduler può invece passare l’esecuzione a un altro subwarp divergente del warp corrente”.
Per implementare la Subwarp Interleaving occorrerà modificare l’architettura delle attuali GPU, pertanto non si vedrà tanto presto, benché meno sulle nuove RTX 3090 Ti.