Pare che la Francia non abbia più intenzione di stare a guardare che i propri cittadini comprino su Wish, noto sito di acquisti online cinese, e che abbia dunque intenzione di passare ai fatti, chiedendo ai motori di ricerca di bloccare i risultati relativi a questo sito nonché la sua app.

Il motivo dietro questo astio da parte della Francia verso Wish non dovrebbe sorprendere. Il sito è noto per le numerose truffe perpetrate ai danni dei consumatori, ma in verità non è questa la ragione che ha spinto la Francia a voler prendere provvedimenti. La vera ragione è che la maggior parte dei prodotti in vendita non sono conformi alle regole si sicurezza europee.

Una motivazione non campata in aria, in quanto la DGCCRF (direction générale de la concurrence, de la consommation et de la répression des fraudes) ha provato ad acquistare ben 140 prodotti differenti da Wish, la maggior parte di essa proveniente direttamente dalla Cina, e li ha analizzati per testare se rispettavano le norme europee.

Purtroppo i test hanno evidenziato come il 45% degli articoli fosse estremamente pericoloso, i quali racchiudevano il 90% dei prodotti di elettronica acquistati. Un dato che non sorprende, in quanto tra tutti i prodotti di elettronica, ben il 95% di essi non era affatto certificato per essere usato in Europa. Purtroppo la cifra esatta non è stata resa nota, quindi non si sa quanto effettivamente è grave la situazione.

Tra gli accessori, la situazione non è stata poi così tragica, solo il 62% degli articoli di questo tipo è stato considerato pericoloso. Anche Amazon potrebbe avere simili problemi con i negozi di terze parti, in quanto possono vendere i propri prodotti direttamente al consumatore, e dunque avere gli stessi identici problemi di quelli di Wish. Wish ha già affermato che i venditori che vendono prodotti pericolosi vengono rimossi, ma per la DGCCRF non è sufficiente, probabilmente perché chiedono maggiore tempestività.

La DGCCRF ha dunque deciso di chiedere aiuto ai tre colossi dell’informatica, Apple, Google e Microsoft, di bloccare l’accesso a Wish per i cittadini francesi, così come di oscurare i suoi risultati dai motori di ricerca.

D’altro canto Wish, come raccontato da TechCrunch, non è assolutamente contenta di questa mossa e trova che non sia sua responsabilità assicurarsi che i venditori vendano prodotti conformi agli standard europei, e che il suo meccanismo per rimuovere venditori che offrono prodotti di scarsa qualità sia sufficientemente buono.

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