Tyranny – Recensione

Dopo il buon successo di Pillars of Eternity e con alle spalle Paradox, Obsidian Entertainment torna sui nostri PC con un seguito spirituale del suo ultimo gioco. Tyranny infatti si presenta come un gioco molto simile al suo predecessore, ma seppur simile in molte cose riesce comunque a ritagliarsi una propria identità. Ma ve ne parleremo più in dettaglio nella nostra recensione.

La vittoria del male

La più grande innovazione che Tyranny riesce a portare nel suo genere è sicuramente la trama, chi si è informato sul gioco saprà già che in Tyranny non saremo un eroe, ma esattamente il suo opposto. Il nostro ruolo sarà quello del “Fatebinder”un servo del potente e malvagio Kyros, che deve far rispettare le leggi del suo sovrano in tutto l’impero. L’impero di cui stiamo parlando è in pratica tutto il mondo conosciuto, infatti le armate di Kyros sono riuscite a soggiogare tutto, escluso un piccolo pezzo di territorio di cui potremo seguire la caduta ad inizio gioco. Dopo aver creato il nostro personaggio, potremo decidere se seguire in prima persona (effettuando differenti scelte che cambieranno il corso della conquista) oppure bypassare la conquista dell’ultimo pezzo di mondo libero dall’influenza di Kyros. Noi vi consigliamo di seguire la conquista in prima persona, perché le scelte fatte andranno a ricadere molto sui rapporti del nostro personaggio con le differenti fazioni del gioco. Comunque dopo alcuni anni dalla conquista di quelle terre, scoppierà una grande rivolta che inizialmente le armate di Kyros preposte all’ordine pubblico non riusciranno a sedare. Ovviamente a risolvere questo piccolo inconveniente saremo chiamati noi, che dovremo andare nelle terre da poco conquistate e emanare un editto di Kyros, che intima a tutte le sue forze di risolvere il problema dei rivoltosi entro 8 giorni, altrimenti per effetto dell’editto moriranno tutti quindi sia i ribelli che i fedeli dell’oscuro sovrano. Il problema più grande dell’esercito di Kyros è la sua divisione in due grandi gruppi, ovvero i Disfavored e i Scarlet Chorus che, comandati da due capi con interessi e obiettivi differenti, non perderanno occasione per uccidersi a vicenda. Oltre alla peculiarità di essere praticamente i cattivi del gioco, abbiamo trovato interessante anche il sistema di fazioni, che ci permetterà di farci odiare o amare asseconda delle nostre azioni dai differenti gruppi presenti nel gioco. Peggiorando o migliorando i rapporti con ognuna di queste fazioni, otterremo alcune abilità speciali oltre ovviamente a nuovi dialoghi.

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Essendo noi un Fatebinder quindi una autorità per quanto riguarda la legge, saremo chiamati a decidere su praticamente ogni questione, dal come attaccare un accampamento nemico a quale fine far fare a dei prigionieri che hanno osato opporsi a Kyros. Non credete che le nostre scelte siano dimenticate oppure di poco conto, perché gli sviluppatori si sono assicurati che ogni scelta fatta vada ad impattare con la storia, e anche nei dialoghi potrebbe succedere che alcuni personaggi facciano dei rimandi a delle nostre scelte fatte nel passato. Insomma la situazione per il nostro caro Fatebinder non sarà di certo semplice, visto che dovrà districarsi fra differenti gruppi in lotta, all’inizio come un personaggio neutrale venuto unicamente per far rispettare la legge di Kyros, ma più si va avanti con la vicenda più il nostro ruolo cambierà e saremo costretti a schierarci. Come avete potuto capire dal punto di vista narrativo Tyranny è quasi inattaccabile, riuscendo a proporre una ottima storyline principale che noi potremo plasmare a piacimento, cosa che permette anche molta rigiocabilità.

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Meglio non rischiare

Dal punto di vista del gameplay il gioco si presenta molto conservatore, infatti quando inizieremo a combattere per la prima volta, ci accorgeremo che il sistema di combattimento nel suo complesso funziona e diverte gli amanti del genere, ma anche che in questo campo Tyranny non riesce a distinguersi. Se avete giocato Pillars of Eternity vi troverete a casa, cosa non per forza negativa ma una spinta innovatrice avrebbe sicuramente giocato. A nostra disposizione nei combattimenti avremo sino ad un massimo di 4 personaggi, uno ovviamente sarà il nostro personaggio principale, mentre gli altri potremo incontrarli nelle nostre scorribande, e sono molto variegati, infatti troviamo dalla donna bestia a magari un saggio, insomma potremo costruirci un party il più vicino alle nostre corde. Durante i combattimenti sarà possibile anche mettere in pausa, cosi da riflettere meglio sulle mosse da fare, non è presente il mana quindi per effettuare delle magie dovremo unicamente aspettare un tot di tempo, per far si che l’abilità si ricarichi. Una delle peculiarità che possiamo trovare nel sistema di combattimento di Tyranny, sono le abilità di squadra, che potranno essere effettuate da più membri del nostro party insieme, queste sono abilità che impiegheranno più tempo per ricaricarsi, ma al contempo saranno molto utili in molte circostanze. Combattendo oppure effettuando differenti azioni, come per esempio aprire un forziere chiuso a chiave, oppure oltrepassando dei blocchi naturali con la nostra abilità fisica, andremo a migliorare le nostre statistiche, infatti nel gioco più si utilizza un determinato oggetto(o abilità) più si guadagna esperienza con esso. Questo ci permette di migliorare le capacità basiche dei nostri personaggi anche durante l’avventura, e sopratutto di specializzare un personaggio per determinate armi. Potremo decidere anche di far gestire all’IA alcuni attacchi dei nostri personaggi, oppure farli gestire completamente alcuni dei membri del party, e dobbiamo dire che in generale non abbiamo trovato grosse lacune nell’IA alleata, anche se non è di certo perfetta.

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Reparto Tecnico

Dal punto di vista grafico utilizzando lo stesso motore di Pillars of Eternity, Tyanny può risultare un po’ simile al suo predecessore in molte cose(anzi più che simile), ma grazie a una ottima direzione artistica riesce a crearsi un proprio carattere. Se vi aspettate campi di girasole oppure coniglietti che saltellano avete sbagliato gioco, in Tyranny si vuole rappresentare un mondo alla rovina, in cui il male ha vinto e né noi né chiunque altro può fare qualcosa per cambiare le cose, e gli sviluppatori ci sono riusciti benissimo. Il sonoro è di ottima qualità, infatti sia le musiche che le scene doppiate raggiungono degli ottimi livelli, purtroppo quest’ultime anche se molto ben realizzate sono poco presenti nel gioco. Nelle nostre avventure non abbiamo incontrato grossi bug, l’unico serio che ci sentiamo di segnalare e quello legato al personaggio Kills- in-Shadow che in pratica non funziona, ovvero in ogni battaglia in cui l’abbiamo utilizzata pur avendo l’attacco carico non lo effettua, cose che rende questo personaggio inutilizzabile. Come da tradizione Paradox anche in Tyranny non sono presenti neanche i sottotitoli in italiano, cosa che ci ha fatto rimanere un po’ sorpresi visto l’enorme numero di dialoghi del gioco, che basandosi praticamente solo su quelli ha bisogno di una traduzione. L’ultima nota la facciamo sulla longevità, il gioco infatti non dura moltissimo se raffrontato con altri esponenti del suo genere, infatti gli sviluppatori hanno voluto ridurre le quest secondarie a nostra disposizione basandosi di più su quelle principali. Questo da un lato rende il gioco più breve(ma sicuramente non corto visto che comunque vi terrà impegnati per parecchie ore), ma dall’altro essendo stata data una maggiore cura alla storia principale, il fattore rigiocabilità è molto presente. Se la storia vi ha appassionato sicuramente rigiocherete il gioco più volte per scoprire tutti i finali.

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Conclusioni

Come crediamo si sia capito dalla recensione, Tyranny ci è piaciuto sopratutto per il suo proporre una storia inusuale e dagli sbocchi interessanti. Ben realizzate anche le scelte morali che andranno ad impattare nel mondo di gioco, purtroppo la stessa innovazione non la vediamo nel gameplay, dove per non rischiare si è preferito rimanere nei canoni classici del genere. Uno dei problemi più seri di questo gioco secondo noi è la mancata traduzione in italiano, ovviamente per un veterano del genere che ne ha giocati molti di questi titoli, l’inglese non sarà di certo un problema, quindi a quel tipo di persone consigliamo Tyranny senza alcuna remora. A tutti gli altri invece siamo un po’ restii a consigliarlo, in quanto il gioco è sicuramente ottimo sotto molti aspetti, ma chi ha problemi con l’inglese oppure quelli che dopo un po’ si iniziano a scocciare di tradurre ogni singola parola, potrebbero perdere il punto più alto dell’intera esperienza del gioco, ovvero la trama e la caratterizzazione dei personaggi e del mondo di gioco. Purtroppo conoscendo il publisher siamo molto dubbiosi su una traduzione ufficiale, ma nulla è certo e dobbiamo anche considerare la possibilità di una traduzione amatoriale, quindi non ci resta che aspettare e sperare.

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