Alla fine anche Blizzard ha seguito le orme delle tantissime Software House che negli ultimi anni hanno pubblicato vecchie perle in veste aggiornata, riportando alla luce Starcraft Remastered, titolo che nel lontano 1998 rivoluzionò gli RTS (Real Time Strategy), divenendo il capostipide degli strategici in tempo reale competitivi.

Inoltre questa versione non include solamente il gioco originale, ma nel pacchetto acquistabile a 14,99€ sarà compresa anche l’espansione Brood War, che allunga notevolmente la campagna principale e apporta diverse novità nel comparto multigiocatore.

Storia

Il gioco si divide in 6 episodi (compresa l’espansione) in cui dovremo impersonare i Terran (discendenti di umani esiliati secoli prima dalla Terra), gli Zerg (insettoidi ossessionati dall’assimilazione di altre specie) e i Protoss (antichi umanoidi dotati di avanzatissime tecnologie e capacità psichiche).

Inoltre l’avanzamento negli episodi non è propedeutico, fin dal principio potremo giocare nei panni di qualsiasi specie e in qualsiasi episodio, anche se per avere un continuum cronologico è necessario seguire l’ordine proposto da Blizzard.

Decidendo di iniziare l’avventura dall’episodio 1, seguendo l’ordine stabilito dalla Software House, si viene catapultati in un settore della Via Lattea in cui i numerosi avamposti Terran nei vari pianeti hanno subito improvvisamente degli attaccati da parte degli Zerg.

Da questo momento in poi si susseguono differenti colpi di scena, tra cui anche la scomparsa di Sarah Kerrigan e una guerra civile che determinerà la nascita dell’impero.

Nel corso dell’avventura inoltre, come già visto in StarCraft II, non si possono effettuare scelte, solo se si completeranno gli obiettivi si potrà avanzare nella storia.

Lo stesso gameplay, lo stesso fascino

Seppur si parli di un gioco uscito ormai da circa 20 anni, StarCraft Remastered non ha perso il suo fascino.

La sua giocabilità infatti è rimasta identica a quella del lontano 1998, eppure sembra di avere tra le mani, ancora una volta, un titolo moderno che non è invecchiato in malo modo come altri videogiochi riproposti dopo diversi anni.

Tutte e tre le razze presentano delle peculiarità e delle abilità che le contraddistinguono dalle altre, ciò ha permesso a StarCraft di raggiungere il successo, permettendo quindi di diversificare la campagna e il comparto multigiocatore.

Ancora una volta (nel caso dei Terran)  tramite gli SCV si dovrà estrarre vespene e minerali, si dovranno costruire caserme per addestrare unità con lo scopo di sopraffare l’avversario, oppure si dovrà resistere, per un certo periodo di tempo, ad orde di nemici pronti ad annientare tutto ciò che si pone tra loro e il loro obiettivo.

Una grafica vintage

Gli sforzi di Blizzard per questa remastered si sono principalmente concentrati sul lato grafico; seppur il videogioco è in due dimensioni ed il motore di gioco è il medesimo del titolo originale, è innegabile il lavoro svolto da Blizzard.

Forse a non tutti piacerà, ma la decisione di non stravolgere completamente il comparto grafico, quindi di lasciarlo il più possibile simile all’originale, mette d’accordo sia coloro che vorrebbero una maggior risoluzione, compatibile con i nuovi standard, sia i puristi del genere, i quali non vorrebbero deturpare in nessun modo il loro StarCraft.

In questa versione remastered si passa dai 4:3 ai 16:9 e viene inoltre supportata la risoluzione fino a 4K Ultra HD.

Le texture e gli sprite hanno subito invece un upgrade qualitativo dei modelli, mentre le animazioni sono rimaste identiche alle originali.

Per i più nostalgici nel menù è possibile comunque cambiare le impostazioni e giocare allo StarCraft del 1998, non solo nella veste grafica originale, ma si può anche ripristinare l’audio originale della campagna e delle unità, eliminando tutte le novità apportate da questa versione.

Nelle impostazioni è possibile modificare pochi elementi: si può ripristinare il formato 4:3, si può selezionare la luce in tempo reale (a seconda delle fonti di luce modificherà l’illuminazione di unità ed edifici), si possono attivare gli effetti ambiente (che aggiungeranno qualche elemento in gioco) ed inoltre si può bloccare il frame rate.

Il multiplayer

Come in tutti gli StarCraft il comparto multiplayer è uno dei più importanti del gioco, in questa versione è inoltre particolarmente orientato al competitivo.

Si può scegliere, nell’online, se giocare nei panni delle unità presenti nella versione originale o quelle di Brood War e scegliere in seguito se giocare come Terran, Zerg o Protoss.

Inoltre, come nella maggior parte degli RTS online, si possono disputare delle amichevoli oppure delle partite classificate, da soli o al massimo con altri tre giocatori.

Purtroppo il problema dell’online è che, come in ogni StarCraft, i professionisti potrebbero cannibalizzare l’utenza meno esperta, poichè per i neofiti del genere, serviranno numerose ore di pratica e tante sconfitte per apprendere le meccaniche di gioco ed in seguito vincere.

Conclusioni

Ancora una volta StarCraft, dopo circa 20 anni di attività, raggiunge nuovamente la vetta degli RTS, inoltre questa versione, acquistabile alla modica cifra di 14,99€, permetterebbe ai più giovani di conoscere l’origine della storia godendosi una campagna epica e in una veste grafica rinnovata.

Inoltre il comparto multiplayer è un utile strumento per allungare le ore passate davanti a StarCraft dopo la già lunga campagna, sperando che l’utenza più esperta non si agglomeri su questo capitolo rendendo la vita impossibile ai neofiti.

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