Ubisoft affronta una crisi finanziaria senza precedenti, con il suo progetto “AAAA” Skull and Bones al centro delle polemiche. Secondo recenti rivelazioni dello YouTuber Endymion, il costo di sviluppo del gioco piratesco avrebbe raggiunto la cifra astronomica di 650-850 milioni di dollari, superando di gran lunga le stime precedenti di 200 milioni.
Questo investimento colossale, accumulato durante oltre un decennio di sviluppo, sembra essere la causa principale delle attuali difficoltà di Ubisoft, più che i problemi legati a titoli come Star Wars Outlaws e Assassin’s Creed Shadows. Il lungo percorso di Skull and Bones ha visto numerose revisioni e versioni del gioco, contribuendo all’aumento vertiginoso dei costi.
Il lancio del gioco, avvenuto all’inizio del 2024, si è rivelato un disastro commerciale. Nonostante le ambizioni di Ubisoft, Skull and Bones ha attirato solo 850.000 giocatori nella prima settimana, molti dei quali attraverso prove gratuite. La ricezione critica è stata altrettanto deludente, con un punteggio di soli 3.3/10 su Metacritic.
Attualmente, il gioco mantiene una base di utenti estremamente ridotta, con una media di 350-400 giocatori contemporanei su Steam. Questi numeri, sebbene non rappresentativi dell’intera player base multipiattaforma, indicano chiaramente il fallimento commerciale del progetto.
La situazione di Ubisoft appare ora critica, con molti analisti che prevedono una possibile acquisizione da parte di un developer più grande. Le speranze dell’azienda sono ora riposte nel successo di Assassin’s Creed Shadows, la cui uscita è stata però posticipata al 2025, allungando ulteriormente i tempi di una potenziale ripresa finanziaria.
Questa vicenda solleva importanti questioni sull’industria dei videogiochi AAA e sui rischi associati a progetti così ambiziosi e prolungati nel tempo. Il caso di Skull and Bones potrebbe diventare un monito per l’intero settore sulla necessità di bilanciare ambizione creativa e sostenibilità finanziaria.