Rising Storm – Recensione

Rising Storm - Recensione 9
Rising Storm - Recensione 9

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L’attenzione verso la community da parte di una software house è sempre un comportamento apprezzato e la Tripwire Interactivetra completo supporto alle mod, contest di map editing, map pack gratuiti lo ha sempre fatto con  i suoi giochi, come con Red Orchestra 2 e Killing Floor. Per Rising Storm è andata oltre, dando la possibilità al team indipendente Rising Storm Team di collaborare per un’espansione stand-alone di Red Orchestra 2. Il contesto riguarda gli scontri tra l’Esercito Imperiale Giapponese e le forze armate degli Stati Uniti d’America consumatisi tra il 1941 e il 1945 nei territori del pacifico. Prepariamoci dunque a combattere lungo assolate spiagge tropicali e strisciare di cespuglio in cespuglio nel mezzo di fitte foreste pluviali.

 

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Uniti per la vittoria
Creare atmosfera in un gioco basato sul multiplayer non è facile, se in più si tratta di un FPS risulta ancora più complesso. Questo in Rising Storm è uno degli aspetti che maggiormente colpisce. Mouse alla mano ci si ritrova, infatti, nei panni di una timorosa recluta gettata nel mezzo di un conflitto di proporzioni immani come la guerra del Pacifico. Complice il buon livello di realismo del gameplay, dove un singolo proiettile ben mirato ci costringerà al respawn e un comparto audio eccellente, che rende l’immersione ancora più profonda, ci si troverà presto a tenere alla vita del nostro alter-ego virtuale come se fosse la propria. Il realismo di Rising Storm si manifesta anche nell’accuratezza storica maniacale degli arsenali delle due fazioni e per il feeling generale delle armi, che può lasciare spiazzati i giocatori abituati a titoli più arcade, principalmente per il rinculo più difficile da gestire e per la possibilità di muovere l’arma all’interno dell’inquadratura di gioco. Se infatti volessimo sparare senza usare il mirino metallico si dovrà tenere conto della posizione dell’arma per calcolare dove andranno a finire realmente i colpi. Le ampie mappe prendono spunto da reali teatri di battaglia che hanno ospitato sanguinosi scontri tra giapponesi e americani, rendendo tutta l’esperienza ancora più credibile.

Iniziato il match ci si ritrova di fronte ad un FPS a squadre con classi in cui la maggior parte di queste hanno un ristrettissimo numero di slot, rendendone il ruolo durante la partita molto tattico. Lo squad leader ad esempio, garantirà un punto di respawn aggiuntivo ai membri della sua squad, mentre il lanciafiamme americano sarà l’ideale per “liberare” i bunker in mano al nemico.
Tutte le modalità di gioco esigono un buon gioco di squadra e l’abilità del singolo difficilmente potrà fare la differenza. A questa necessità viene incontro una pratica chat vocale di squadra, attraverso la quale sarà facile dare o ricevere ordini ai propri commilitoni, magari più esperti di noi.
I server potranno arrivare ad un massimo di 64 giocatori e in molti casi se non si raggiunge una detterminata soglia di players entreranno in gioco dei bot. Data la scarsa intelligenza artificiale, in certe mappe sarà facile “farmare” i bot per livellare le armi e le classi, snaturando buona parte del gioco. Si consiglia quindi di giocare in server con almeno 50% di giocatori reali.

Il titolo è mosso dal plurirodato Unreal Engine 3, che gestisce ottimamente illuminazione e riflessi così come gli effetti particellari e la vegetazione. Le texture risultano ricche di poligoni, anche se caratterizzate dal tipico effetto plasticoso dell’UE3. Bisogna precisare che per dilettarsi a “pompare” al massimo i settaggi grafici, con un monitor full HD, bisognerà possedere un PC di fascia medio-alta o si correrà il rischio di incappare in evidenti cali di frame-rate. Con settaggi medio-bassi invece, si avrà un frame costante anche con macchine non recentissime.
Rising Storm è uno di quei giochi in cui un buon paio di cuffie fanno la differenza. I soldati, compresi noi stessi, commenteranno realisticamente la battaglia, ad esempio se uccideranno un compagno vicino a noi grideremo “al riparo!” e così via. Ascoltare le voci ci permetterà di capire se dietro un muro o dentro un bunker si nasconde il nemico o un alleato, dando preziose informazioni su chi e cosa ci circonda. Superbi gli effetti audio in generale, ad esempio la distorsione nel caso di soppressione da parte del fuoco nemico e i campionamenti incredibilmente fedeli alle controparti reali (spettacolare l’ effetto di ricarica dell’M1 Garand).

 

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2 al prezzo di uno
Acquistando la nostra copia di Rising Storm, otterremmo anche Red Orchestra 2 nella sua totalità anzi, nel menù non ci sarà una vera e propria distinzione tra i due giochi ed anche in un medesimo server potranno ruotare indiscriminatamente mappe di RS o RO2. In quest’ultimo ci sarà principalmente un cambio di location, dato che ci sposteremo a combattere sul fronte orientale durante il rigido inverno russo le battaglie disputate tra i soldati della Germania Nazista e le forze dell’Unione Sovietica durante la Seconda Guerra Mondiale. Il gameplay tra i due titoli d’altronde è praticamente identico, tranne per la possibilità di combattere in alcune mappe con i veicoli (per ora completamente assenti in RS). Per la precisione potremo pilotare il Panzer IV tedesco e il sovietico T-34 sia con la presenza di fanteria, sia in scontri carro contro carro, tutto attraverso meccaniche molto simulative tipiche del titolo.

Rising Storm necessita come virtù fondamentale pazienza, tanta pazienza. Se si è disposti ad impararne le vaste meccaniche saprà ricompensare con stupore, emozioni e divertimento.
Sul lungo termine la longevità è garantita dai continui map pack rilasciati in forma totalmente gratuita, anche se il supporto si è per ora limitato a questo, non introducendo nuove armi o mezzi. Nonostante questo, la Tripwire Interactive ha dimostrato ancora una volta quanto tiene alla community e alla qualità dei suoi prodotti e noi non possiamo che esserne felici.

 

Commento Finale

8,5

Rising Storm necessita come virtù fondamentale pazienza, tanta pazienza.

 

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