Hi-Fi Rush è uno di quei giochi che proprio non ti aspetti. Pubblicato nel bel mezzo del suo annuncio durante il recente evento targato Microsoft, ha fin da subito incuriosito numerosi giocatori per il suo stile artistico sopra le righe e il suo gameplay action che ruota attorno al ritmo, e, complice un prezzo accattivante e la sua presenza nel Game Pass, è già riuscito a ritagliarsi una fetta importante di fan, tant’è che c’è qualcuno che sta già chiedendo di rendere la gatta (il cui nome è 808) la mascotte ufficiale di Xbox per quanto sia adorabile. Ma cos’è esattamente Hi-Fi Rush? Scopritelo assieme a noi nella nostra recensione!
La Sorpresa che non ti Aspetti
A una semplice occhiata di un video o degli screenshot del gioco è difficile capire chi sia lo sviluppatore dietro Hi-Fi Rush. Trattasi dei Tango Gameworks, gli stessi dietro The Evil Within e Ghostwire: Tokyo (sì, davvero). E quel “sì, davvero” tra parentesi è pure scritto nella pagina ufficiale Steam del gioco, come a voler sottolineare che l’effetto sorpresa era previsto. Perché un Cell Shading spinto ai massimi livelli con colori saturissimi che a vederlo dal vivo risulta essere un vero e proprio cartone animato è proprio l’opposto di quello che ci si aspetterebbe da chi ha sviluppato nient’altro che survival horror, noti per essere alquanto dark e cupi, per non parlare poi del sangue, che in Hi-Fi Rush proprio non ve n’è neanche una goccia.
Naturalmente a questo punto avrete ben capito che Hi-Fi Rush non è esattamente un survival horror, bensì tutt’altro. Trattasi infatti di un frizzante action con elementi platform e combattimenti incentrati sul ritmo, ma di quest’ultimo punto ne parleremo nel prossimo paragrafo, perché prima vi daremo un breve background narrativo. La Storia di Hi-Fi Rush naturalmente ricalca molto il suo stile grafico e pertanto risulta essere molto scanzonata, però ammettiamo che parte dell’incipit è talmente serio che potrebbe essere benissimo usato dal prossimo Deus Ex: tutto ruota attorno alla Vandelay, enorme azienda operante nel campo della robotica e della cibernetica, la quale è in procinto di lanciare il suo progetto Armstrong, con cui vuole promuovere la fusione tra uomo e macchina. La prima “incauta vittima” volontaria di questi esperimenti è proprio il nostro protagonista Chai, ragazzo con la testa non tanto a posto il cui sogno è diventare una rockstar, che spera che gli venga sostituito il suo braccio fratturato con uno robotico. Purtroppo, l’operazione non va come previsto perché inavvertitamente il suo iPod gli finisce incastonato dentro al petto, e data la politica zero difetti applicata dalla Vandelay, ecco che Chai viene visto come un difetto di produzione, e come tale deve essere terminato, proprio come previsto dalle scritte in piccolo nelle policy firmate dal nostro a inizio gioco. Mettiamoci anche in mezzo la scoperta di una tanto misteriosa quanto pericolosa IA che la Vandelay è in procinto di mettere online e la trama di Hi-Fi Rush è fatta. Il risultato è comunque una storia piacevole da seguire e con cui potersi fare due risate lungo tutto il gioco, e da questo punto di vista diremmo che l’obiettivo è stato perfettamente centrato.
A Ritmo di Musica
Proprio a causa del suo appellativo di difetto, Chai dovrà difendersi dai robot della sicurezza della Vandelay usando una improvvisata chitarra composta da immondizia che userà come arma corpo a corpo, ma a causa della forte influenza musicale del dispositivo nel proprio petto tutto avverrà a ritmo di musica. Ma cosa significa esattamente?
Forse avrete già sentito parlare di BPM: BULLETS PER MINUTES oppure di Metal: Hellsinger. Orbene, Hi-Fi Rush prende il concept di questi titoli e li eleva all’ennesima potenza. Durante il gioco, anche al di fuori dei combattimenti, guardatevi attorno: tutto il mondo si muove a ritmo della musica di sottofondo (la cui soundtrack è persino su Spotify) come se fosse un metronomo, tutto è sincronizzato, persino la camminata di Chai, persino l’interfaccia grafica pulsa alla stessa frequenza. Ora immaginate di dover combattere premendo i pulsanti di attacco allo stesso ritmo di questo battito, e otterreste l’ossatura del combat system del gioco. Colpire a ritmo non solo causerà danni maggiori, ma permetterà anche di fare combo speciali e terminarle con un attacco extra chiamato VAI COSÌ! che si innescherà solo se si premerà il tasto di attacco col giusto tempismo quando verrà visualizzata l’apposita icona su schermo e il cui effetto dipende dalla combo appena effettuata.
Se all’inizio del gioco questa meccanica di attaccare a ritmo sembra essere più un consiglio che una tattica da seguire, a mano a mano che si prosegue nel gioco, dando dunque il tempo di farci la mano, verranno introdotti nuovi nemici via via più pericolosi, costringendo il giocatore a combattere in maniera ritmata in modo da poter usare al massimo potenziale il proprio repertorio di mosse e combo se si vorrà avere la meglio. Le parate poi hanno la propria meccanica a parte. Oltre a poter parare e riflettere i colpi nemici usando l’apposito tasto col giusto tempismo, sono presenti anche delle fasi dove un nemico particolarmente forte in procinto di sferrare una serie di attacchi annuncerà la propria sequenza ritmata, e sta poi al giocatore premere i tasti secondo questa sequenza per pararli tutti con successo per ottenere la possibilità di terminare questi nemici con un ultimo colpo di grazia.
Naturalmente non vi abbiamo voluto raccontare tutte le sfaccettature presenti nel gioco non solo perché sono molte, ma anche per darvi la possibilità di riservarvi qualche sorpresa. Sappiate solo che lungo tutto il gioco non si sente mai la stanchezza della ripetitività, perché c’è sempre qualcosa di nuovo che il gioco vuole lanciarvi addosso, e questo non fa che aumentare la varietà dei numerosi incontri con cui si avrà a che fare durante i vari livelli. Persino i vari boss che si andranno ad affrontare hanno meccaniche tutte loro e originali che proprio non ci si aspetterebbe. Non mancherà nemmeno la possibilità di acquistare nuove combo, mosse speciali e upgrade per Chai presso appositi negozi spendendo i rottami che troverete sparpagliati in giro per tutti i livelli.
Salta Salta Salta
Quando non si combatte, si esplora, si salta, si scoprono segreti in giro per il livello sotto forma di collezionabili, upgrade o rottami. Se i combattimenti sono ben fatti e variegati da non risultare mai ripetitivi e spingono a migliorarsi, complice la presenza di un voto alla fine di ogni singolo combattimento, purtroppo lo stesso non si può dire per le fasi platform, in quanto si vede che sono state inserite giusto per rendere un po’ più vario il titolo. E questo lo si può intuire anche solo vedendo come Chai salta, da vero e proprio campione di salto in alto, salto che è più utile a schivare attacchi o raggiungere nemici volanti che non a saltare di piattaforma in piattaforma, rendendo dunque queste fasi un pochino farraginose. Fortunatamente queste sezioni non sono mai realmente frustranti nonostante questo difetto, e la punizione per essere caduti è semplicemente quella di essere teletrasportati alla piattaforma solida più vicina, per cui si può benissimo chiudere un occhio di fronte a questo problemino. D’altro canto i livelli, che vedono esplorare l’intera isola dove è situata la sede della Vandelay, sono sempre visivamente unici. Si passa dai soleggiati esterni, a caverne piene di magma per alimentare le centrali geotermiche dell’azienda, ai corridoi piene di trappole delle varie strutture. Sia chiaro, il gioco non è un open world, ma sfrutterà i più classici livelli estremamente lineari che andranno affrontati in ordine uno dopo l’altro, una soluzione che per le 12 ore di durata del gioco va più che bene.
Dal punto di vista delle prestazioni in realtà c’è ben poco da dire. Il gioco va che è una meraviglia, e mai abbiamo assistito anche solo a un difetto dovuto alle prestazioni, uno stuttering, un calo di frame, nemmeno durante i combattimenti più concitati. In realtà il gioco soffre di un tearing particolarmente vistoso e fastidiosissimo, ma che si risolve ovviamente attivando il V-Sync. Anche se il gioco non l’abbiamo potuto testare a risoluzione 4K, dubitiamo che possa dare problemi anche a configurazioni modeste. E sì, il gioco è stato tradotto interamente in italiano.
Conclusioni
Hi-Fi Rush è un titolo che nessuno si aspettava, ma che abbiamo accolto volentieri a braccia aperte perché è un titolo frizzante, originale e ben curato, e va assolutamente provato almeno una volta nella vita, non solo per provare qualcosa di diverso dal solito, ma anche solo per vedere il folle stile grafico in movimento girare in tempo reale sul proprio schermo. I combattimenti a ritmo di musica funzionano alla grande e occorre parecchia pratica prima di riuscire a padroneggiarli, mentre le fasi platform all’interno dei livelli lineari potevano essere fatte un pelino meglio, ma almeno funzionano quel tanto che basta e non sono frustranti. Tuttavia, dietro questo intero progetto c’è molto più che un gioco, c’è l’evidente volontà di Microsoft di lasciare qualche briglia sciolta tra gli uffici delle proprie software house e di proporre qualcosa di nuovo e originale che non siano i soliti “pew pew” dalla grafica strapompata, e forse è questa la caratteristica più importante dell’intero progetto.