Mafia III – Recensione

Mafia III era uno di quei titoli molto attesi da un po’ tutta l’utenza, alla fine questo era il tipo di gioco che (almeno dai trailer e da come era stato presentato) poteva accontentare ogni tipo di giocatore. Purtroppo vi possiamo dire da subito che il gioco non riesce a essere all’altezza delle aspettative, non solo per i suoi ben noti problemi tecnici, ma anche per i molti altri problemi che il gioco ha, che vi spiegheremo meglio nella nostra recensione.

Il suo nome era morte e l’inferno lo seguiva

Non appena si avvia Mafia III si capisce dove gli sviluppatori si sono voluti focalizzare, infatti da subito possiamo notare l’ottima espressività dei volti dei personaggi nei filmati, che riescono a trasmettere bene le differenti emozioni, e l’ottima e peculiare scelta narrativa fatta. Gli Hangar13 hanno voluto, invece di raccontare la storia in una maniera solo standard, utilizzare come supporto ai filmati che ci raccontano la vicenda mentre accade, anche una sottospecie di “documentario” in cui alcuni dei personaggi della storia racconteranno la stessa molti anni dopo il suo svolgimento. Questa scelta riesce a darci più chiavi di lettura della storia, spiegandoci meglio lo stato psicologico di un certo personaggio, oppure dandoci più notizie su determinati soggetti, grazie a delle informazioni venute alla luce anni dopo i fatti accaduti a New Bordeaux. Abbiamo trovato questo modo differente di raccontare una storia veramente ben riuscito, forse l’unica vera innovazione che il gioco riesce a offrire.

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Come tutti quelli che si sono informati sul gioco guardando anche solo i trailer rilasciati saprà già, l’intera storia del gioco si baserà sulle vicende di Lincoln Clay, un reduce della guerra del Vietnam e figlio adottivo di un boss della mafia nera, che al suo ritorno in patria dalla sua famiglia si troverà subito immerso nei problemi di suo padre, che negli ultimi tempi per colpa di attacchi alle sue attività, non è riuscito a pagare più la somma di denaro che ogni mese deve a Sal Marcano, boss della mafia italiana che controlla l’intera città di New Bordeaux. Per saldare i conti con i Marcano Lincoln dovrà riuscire a rapinare (insieme al supporto della mafia italiana) la Federal Reserve. Riuscita la rapina ci ritroveremo tutti al locale della mafia nera per dividere gli incassi, purtroppo i Marcano non hanno alcuna intenzione di risolvere le cose, e durante la festa per la riuscita rapina uccideranno tutta la famiglia di Lincoln, cercando di uccidere anche Lincoln stesso che però per un fortuito caso riesce a sopravvivere. Da quel momento inizierà la strada verso la vendetta di Lincoln, che cercherà di distruggere l’intera organizzazione dei Marcano per poi uccidere il boss. La storia può sembrare forse un po’ banale nel suo incipit, ma ne siamo rimasti piacevolmente sorpresi, e sicuramente possiamo affermare che questo è l’aspetto meglio riuscito e sopratutto più curato del gioco. L’unica pecca che possiamo dare a questa storia è forse il suo essere poco “mafiosa”, cioè se vi aspettate una storia alla Padrino o di quel genere sbagliate completamente gioco. Questo si poteva ovviamente capire già dai filmati e dalle informazioni che sapevamo prima dell’uscita del gioco, ma rimane comunque strano giocare ad un gioco che si chiama “Mafia” che in pratica di “Mafia” ha veramente poco(almeno nella trama).

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Dopo essere sopravvissuto al tentativo di assassinio Lincoln inizierà la sua opera di distruzione dei Marcano in una città completamente esplorabile. Il gioco infatti è ambientato nella città di New Bordeaux , divisa in differenti quartieri controllati ognuno da alcuni affiliati dei Marcano. Le missioni principali e secondarie saranno legate a questi differenti quartieri, e si svolgeranno tutte nello stesso modo, ovvero cerca informazioni sui racket del boss locale, fai dei danni cosi da far uscire il boss allo scoperto, uccidilo e prendi tu il controllo del racket e del quartiere. La meccanica che (almeno all’inizio) da un po’ di movimento a questo sistema, è l’aggiunta di differenti nostri subordinati a cui noi dovremo dare i quartieri che andremo a conquistare. Questi ci daranno differenti bonus a seconda di quanti quartieri gli daremo, per esempio potremo sbloccare un affiliato che ci permetterà di acquistare nuove armi e potenziamenti mentre siamo in missione, e molti altri. Questa poteva essere veramente la meccanica di gameplay peculiare che serviva al gioco, ma non essendo stata approfondita risulta troppo superficiale, infatti l’interazione con i nostri vice sarà nulla(le uniche cose che ci daranno saranno pochi soldi e gli affiliati), e sopratutto non potremo in alcun modo gestire i quartieri, anche i guadagni ci verranno dati automaticamente senza poter decidere noi quanto prendere dai racket. Le missioni principali saranno ripetitive e dopo poco inizieranno a stancare, di solito in quei casi ci si butta nelle attività secondarie, che però in questo gioco sono presenti in un numero veramente risicato, e sopratutto non presentano una varietà soddisfacente. Anche l’open world ci è sembrato molto limitato, infatti potremo si girare per tutta New Bordeaux ma alla fine l’intera città sarà vuota, gli unici punti d’interesse che troveremo saranno i differenti collezionabili, che però da soli non riescono a darci un reale motivo per girare nella città. Le sparatorie, anche se divertenti, non presentano alcuna innovazione, in quanto il gameplay di quest’ultime è simile a quello di tutti gli altri giochi di questo genere, senza alcun tentativo di innovazione serio. Non ci è piaciuto il combattimento corpo a corpo, in cui dovremo praticamente spammare un tasto sino a che il nemico di turno non muore, rendendo i combattimenti ravvicinati divertenti solo per le esecuzioni molto violente che Lincoln farà sui suoi nemici.

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Reparto Tecnico

Il punto però più dolente dell’intero gioco è sicuramente il reparto tecnico, che riesce in una missione quasi impossibile, ovvero fare acqua da quasi ogni parte. Tolto il reparto sonoro sicuramente di grande spessore, con delle musiche che riescono a farci immergere perfettamente nel periodo storico che il gioco racconta, il resto del reparto tecnico è pessimo sia per quanto riguarda le prestazioni che la pulizia del gioco, infatti Mafia III presenta molti bug grafici più o meno gravi, e anche alcuni bug non estetici per fortuna non gravissimi, anche se rovinano abbastanza la nostra esperienza. Le prestazioni generali del gioco non sono quelle che ci si poteva aspettare, infatti ci troviamo difronte ad un gioco graficamente non eccellente, che a volte non riesce neanche a rimanere nella media dei titoli tripla A, eppure fa fatica anche a reggere i 30 fps(sopratutto durante la guida) in molti frangenti, mentre in altri comunque gira in maniera abbastanza deludente, facendo dimenticare anche a schede video di fascia alta i 60fps fermi. Anche l’IA non se la passa bene, anzi è forse una delle peggiori degli ultimi anni, non riuscendo nella maggior parte dei casi a essere una reale sfida per il giocatore. Vi consigliamo di giocare al gioco direttamente alla difficoltà più alta, cosi che la maggiore potenza di fuoco dei nemici possa sopperire alla loro stupidità, dandovi un livello di sfida decente.

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Conclusioni

Mafia III è un titolo che fallisce sotto troppo aspetti, e dove non fallisce riesce unicamente a ricopiare quello fatto da altri giochi negli ultimi anni, infatti manca quel elemento innovativo che avrebbe potuto rendere questo gioco interessante. Una cosa che si salva in pieno e che anzi si attesta su ottimi livelli è la trama, unico elemento del gioco che riesce a raggiungere le aspettative e a superarle. Quindi non ci sentiamo di bocciare completamente il gioco, perché se cercate un titolo con una buona storia questo è il gioco che fa per voi, ma anche in quel caso l’acquisto attuale del titolo è sconsigliato completamente, in quanto questa versione presenta troppi problemi che speriamo gli sviluppatori possano risolvere nel più breve tempo possibile.

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