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Il 1 settembre 1939 con l’attacco della Germania nazista alla Polonia ebbe inizio il più grande e tremendo conflitto della storia umana, la seconda guerra mondiale. Paradox con la serie Hearts of Iron ci ha fatto vivere questa guerra da protagonisti, facendoci gestire completamente una delle tante nazioni presenti nel mondo in quel periodo storico. Certo questo nuovo capitolo si è fatto aspettare molto, infatti abbiamo dovuto aspettare ben 7 anni e alcuni rinvii per poterlo provare, ma finalmente il gioco è uscito ed eccovi cosa ne pensiamo.

PIANI QUINQUENNALI

Come in ogni capitolo di questa serie noi potremo gestire una qualsiasi delle tante nazioni esistenti al tempo della seconda guerra mondiale, dalla Germania alla Mongolia senza alcun limite imposto dal gioco. La gestione della nostra nazione è stata notevolmente cambiata rispetto al terzo capitolo, infatti adesso non andremo a produrre solo le divisioni del nostro esercito, ma anche i loro equipaggiamenti cosa che aggiunge una nuova profondità al gameplay del titolo. Ma le innovazioni non si fermano qui, infatti è stato rinnovato anche l’intero sistema economico del gioco, se prima la valuta di scambio per avere delle risorse per la nostra nazione era il denaro, in questo nuovo capitolo sono le fabbriche civili che oltre a essere scambiate con le altre nazioni per delle risorse, ci servono sopratutto per costruire tutti gli edifici della nostra nazione, comprese le fabbriche militari con cui potremo andare a creare i nostri armamenti. Oltre a fare un grosso lavoro sulle interfacce rendendole molto più chiare per riuscire a fare avvicinare i neofiti al gioco, si è voluto anche rendere quasi completamente automatico il commercio, infatti adesso non saremo più noi a decidere cosa esportare ma sarà tutto gestito dalla politica di mercato che decideremo di attuare, che potrà essere il libero mercato, che ci fa esportare l 80% della nostra produzione di risorse, oppure una economia più chiusa che ci fa esportare meno risorse. Cosi facendo ci ritroveremo ad esportare una risorsa che importiamo da un altro paese, in più anche l’importazione è stata abbastanza automatizzata, infatti adesso non potremo più cercare di trovare le risorse al prezzo migliore, ma le risorse saranno ad un prezzo standardizzato per tutte le nazioni, togliendo completamente mordente al commercio e facendolo divenire come una cosa quasi inutile. Completamente scomparsa l’interfaccia dello spionaggio, affidando quest’ultimo unicamente allo sviluppo di alcune tecnologie che svilupperanno la nostra capacità di ottenere informazioni sul nemico, cosi come per il commercio lo spionaggio è adesso completamente automatico, una scelta senza senso visto che era una meccanica molto interessante nel terzo capitolo, anche se andava migliorata in alcune cose.

Hearts of Iron IV

¡No pasarán!

Il sistema politico è stato anch’esso molto cambiato, infatti adesso accumuleremo ogni giorno un numero di “political power” che ci permetteranno, quando ne avremo abbastanza, di cambiare le politiche del nostro paese spostando la nostra economia più su quella bellica, ampliando il numero di uomini reclutabili , focalizzarci su un mercato libero oppure optare per una economia più chiusa e anche reclutare dei consiglieri che ci danno differenti bonus. Molto interessante è l’aggiunta dei “national focus” che al costo di un po’ di political power al giorno, ci permettono di seguire la storia quindi per esempio con la Germania sottoscrivere il patto Molotov-Ribbentrop, oppure di cambiare completamente la storia scegliendo un’altra via. Questa nuova aggiunta è stata molto curata nelle 7 grandi nazioni, dove i rami da sviluppare sono tanti e molto interessanti, ma nelle nazioni minori sono tutti uguali cosa che denota una poca cura. Reso molto più rapido e semplice il cambio d’ideologia, infatti adesso ci basterà posizionare un consigliere che aumenta la popolarità di un partito, e aspettare che diventi il partito maggiore all’interno della nostra nazione.

Hearts of Iron IV

OPERAZIONE BARBAROSSA

Passando al lato forse più importante del gioco ovvero la gestione della guerra, le innovazioni sono molteplici e secondo noi anche ben riuscite. Adesso ad aiutarci nello spostamento delle nostre truppe avremo un tool che ci permette di creare delle linee del fronte sui confini con le altre nazioni ,cosa che velocizza il dispiegamento delle unità, di creare delle linee offensive per far avanzare le nostre truppe in determinati territori oppure di organizzare delle invasioni navali e aeree. Questo nuovo tool funziona abbastanza bene velocizzando molte azioni e dandoci l’idea di essere dei veri generali che organizzano i piani d’offensiva delle proprie truppe, ovviamente questo tool va studiato bene perché ad un primo impatto può sembrare molto difficile gestirlo, però con un po’ di pratica sarà molto utile. Quando però abbiamo scritto “abbastanza bene” vuol dire che dei problemi ci sono, infatti anche se i piani d’offensiva, dopo averli capiti bene, risultano essere molto utili per ovvi motivi l’IA non vedrà delle possibilità tattiche, come per esempio tagliare le linee dei rifornimenti per far indebolire le unità nemiche, quindi vi consigliamo di spostare le truppe anche manualmente per sfruttare al meglio tutte le possibilità. Se riuscirete nei vostri piani di conquista e farete capitolare una nazione, incontrerete un altro grosso cambiamento apportato al gioco ovvero l’aggiunta delle conferenze di pace, che ci saranno ogni qual volta una nazione capitolerà. Queste si svolgono fra tutte le nazioni che hanno contribuito alla sua capitolazione, e servono per spartirsi i territori della nazione sconfitta asseconda di quanto avete contribuito alla guerra.

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Reparto Tecnico

Il sonoro è realizzato molto bene con delle musiche che si sposano benissimo con l’ambientazione, e riescono a rendere molto più epiche le nostre azioni, facendoci sentire seriamente al capo di una nazione durante il conflitto più grande della storia umana. Se uno dei problemi più grandi del terzo capitolo era l’IA che risultava essere troppo poco aggressiva, in questo nuovo capitolo si è cercato di migliorarla e in parte ci si è anche riusciti, infatti adesso l’IA è più aggressiva cercando di sbarcare utilizzando delle invasioni navali, oppure nelle battaglie di terra cercherà di tagliare i rifornimenti alle nostre truppe. Non mancheranno però le volte in cui l’IA lascerà ferme le sue unità aspettando un nostro aggiramento, oppure grandi nazioni che lasceranno un’intera parte del loro paese completamente sguarnita, lasciandoci via libera all’avanzata anche verso la loro capitale.

Hearts of Iron IV

Grafica e Prestazioni

In questo tipo di titoli la grafica è il fattore meno importante ma comunque da non sottovalutare, perché una mappa realizzata bene e delle unità molto fedeli alla realtà, ci fanno immergere molto di più nel periodo storico, e infatti in Hearts of Iron IV questo aspetto del gioco è stato molto curato, la mappa è molto più gradevole rispetto al predecessore e le animazioni delle unità, mentre si esercitano o combattono, sono abbastanza variegate e ben realizzate. A sostituire le foto reali dei personaggi storici adesso abbiamo dei ritratti, che però sono realizzati con cura anche se si ripetono troppo spesso, infatti se per esempio andremo in sud america vedremo che quasi tutto il continente ha lo stesso presidente, l’unica cosa che cambia è il suo vestito. Sul lato prestazioni questo gioco mostra largamente il fianco, il gioco presenta grossi problemi sia per la massicia presenza di screen tearing, sia perchè è ottimizzato molto male infatti verso la fine il gioco diventa ingiocabile, mentre prima non saranno poche le volte in cui uno dei nostri core arrivi al 100% di utilizzo, causando dei cali di frame molto fastidiosi e restituendo una brutta esperienza. Non pensate che sia colpa del processore utilizzato, perchè è un I5 6500 e sopratutto vi basterà fare una ricerca in rete per trovare molte altre persone che segnalano questo problema, speriamo che delle patch possano migliorare la situazione.

Hearts of Iron IV

Conclusioni

Hearts of Iron IV è un ottimo titolo sotto molti aspetti , infatti riesce a rendere molto più chiare le interfacce senza far perdere al gioco troppa difficoltà, cosi facendo riesce ad avvicinare i neofiti senza allontanare i veterani. Certo chi ha provato gli altri capitoli della serie noterà subito il calo di difficoltà del gioco, ma sicuramente noterà anche gli ottimi lavori fatti per rendere la nostra nazione più gestibile, senza dover passare per mille interfacce differenti. Non abbiamo capito molto la scelta di eliminare commercio e spionaggio, due meccaniche molto interessanti che sicuramente potevano essere portate anche in questo nuovo capitolo. Il punto più dolente però sono le prestazioni del gioco che, come da tradizione Paradox, sono pessime su ogni aspetto e potrebbero togliere la voglia di giocare al titolo a chi piace un gioco fluido, ma anche a chi non nota queste cose perchè il gioco in certi periodi diventa veramente ingiocabile.

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