The Witcher 3: Wild Hunt - Blood and Wine, nuovo teaser trailer e data di uscita

Il compito più difficile che spetta a noi possessori di un PC da gioco è senz’altro il doverci raccapezzare tra la miriade di settaggi grafici e capire dove mettere le mani per ottenere il miglior rapporto performance/qualità visiva. A complicarci la vita arrivano poi sempre nuove opzioni, specialmente sul versante esclusive in quanto sviluppate ad-hoc, e spesso l’utente medio si accontenta di lasciare l’onere del tweaking alle impostazioni predefinite o ai tool come NVIDIA Geforce Experience.

Tuttavia, dal momento che chi fa da sé fa per tre, abbiamo deciso di raccogliere in questo articolo una summa esplicativa dei settaggi video principali presenti nei titoli moderni, in modo tale da permettere anche ai neofiti di comprenderne il funzionamento e l’impatto effettivo in game. Procediamo, dunque, partendo dalle basi.

Risoluzione

Senza dubbio uno dei settaggi più importanti. Più è alta la risoluzione, più dettagliata e precisa sarà la resa dell’immagine. In sostanza da 1080p a 2160p verranno visualizzati il quadruplo di pixel, così come da 1080 a 720 se ne vedranno circa la metà.

Da qui si può intuire quanto il cambio di risoluzione verso l’alto possa essere tassativo sulla scheda video; tuttavia, dato l’effetto di sfocatura restituito a risoluzioni più basse di quella nativa del proprio monitor, personalmente tendiamo a sconsigliarne una taratura verso il basso in caso di performance carenti. Come vedremo, ci sono modi di gran lunga migliori e meno indolori per aumentare il framerate.

Sincronizzazione verticale (V-sync)

Appunto di framerate, i cosiddetti fps, parliamo adesso. Se non possedete un monitor abbastanza costoso, è probabile che il vostro refresh rate sia bloccato a 60Hz. Ciò, in parole povere, significa che il picco di frame al secondo ottenibili sarà 60, anche in casi in cui la GPU riuscisse a raggiungerne 80 o 100.

Nei suddetti casi avviene il fenomeno dello screen tearing, cioè quando l’immagine risulta continuamente intaccata e divisa in varie parti da righe semitrasparenti causate dall’eccessiva velocità del refresh rate. In poche parole, i frame si sovrappongono e il lieve effetto di distorsione disturba il fluire dell’immagine. La sincronizzazione verticale pone un freno al problema e porta il limite massimo di fotogrammi al secondo alla pari con quello del monitor desiderato.  Troverete spesso anche dei limitatori che ne permettono la riduzione a soglie predefinite (30, 40, 50 e così via) proprio per evitare che avvenga il tearing.

Disattivatelo se non pensate di arrivare a toccare il limite di frame supportati dal vostro monitor oppure se ne possedete uno dotato di G-sync/FreeSync, tecnologie proprietarie studiate appositamente per evitare il tearing. Guadagnerete così un leggero boost alle performance ed eviterete l’input lag.

Campo visivo

Chiamato anche field of view o FOV, il campo visivo è sostanzialmente l’angolo di visuale periferica relativo alla telecamera in game. Più ne aumentiamo il valore, più parti dell’ambientazione riusciremo a vedere e più piccolo, in proporzione, sarà il modello del nostro personaggio.

Questo settaggio è essenziale negli sparatutto in prima persona, dal momento che avere un campo visivo ampio può fare la differenza tra la vita e la morte sia in single sia in multiplayer. Maxato, ha il suo prezzo in termini di framerate. Solitamente, comunque, un FOV di 70-90 è ritenuto accettabile da una buona fetta d’utenza.

Anti-Aliasing

Il compito dell’anti-aliasing consiste nel ridurre i bordi seghettati dei pixel nei contorni degli oggetti, fornendo un’immagine più morbida e naturale. Esistono diverse tecniche di anti-aliasing, che in ordine di tassatività per la scheda video ed efficacia complessiva possono essere così elencati: SSAA, TXAA, MSAA, ATOC, SMAA, FXAA e MLAA.

Se le prime garantiscono una sparizione pressoché totale delle imperfezioni ad un costo elevato in termini prestazionali, le ultime rendono l’immagine piuttosto sfocata ma il loro prezzo in termini di frame al secondo è al massimo di 5-10 unità. In questo caso consigliamo di posizionarsi al centro per ottenere un buon compromesso.

Qualità delle texture

Per texture si intende l’immagine che riveste la superficie di un modello 3D per conferirgli colore e dettaglio. Maggiore la qualità del settaggio, migliore il risultato su personaggi, armi ed ambiente. Le opzioni relative alle texture non impattano direttamente le performance ma il carico sulla video RAM, specialmente a risoluzioni molto elevate. Se volete andare sul sicuro in Ultra a 1080p il quantitativo medio raccomandato è 4, mentre per 1440p e 4K ve ne serviranno almeno 6.

Filtro anisotropico

Sicuramente lo avrete già sentito nominare una quantità interminabile di volte. Il suo scopo è quello di diminuire la sfocatura delle texture alla media-lunga distanza e di donargli la massima definizione possibile. Trattandosi di un filtro essenziale e peraltro piuttosto leggero da sopportare per la scheda video, consigliamo di tenerlo sempre attivato ad 8 o 16x.

Distanza di visualizzazione (Draw distance)

Molto comune negli open world, questa opzione regola entro quali distanze vengono renderizzati gli oggetti. Più è alta, più dettagliati saranno gli ambienti anche se lontani dalla posizione fisica della telecamera. Se gli altri settaggi grafici sono alti, ciò equivale ad uno sforzo notevole sulle spalle della scheda video e di conseguenza una riduzione del framerate. Se volete evitare il fastidioso pop up degli oggetti man mano che vi avvicinate, mantenete il livello di draw distance leggermente sopra la metà.

Qualità delle ombre

La stragrande maggioranza dei modelli 3D, nei giochi moderni, riflette delle ombre, spesso dinamiche. Questo settaggio si occupa di definirne la distanza di rendering e la qualità generale, provocando però cali vertiginosi di fps quando lo si tara verso l’alto. Anche qui, in caso di problemi prestazionali, è consigliabile mantenersi in equilibrio evitando ‘Molto Alto’ e ‘Ultra’. In gran parte delle situazioni, infatti, ‘Alto’ consente di ottenere una resa più che degna.

Occlusione ambientale

L’occlusione ambientale regola gli effetti indiretti delle ombre all’interno degli oggetti dalla superficie irregolare e negli interni. Conferisce anche un notevole senso di profondità all’immagine e ne esistono 3 diverse tecniche: SSAO, HBAO ed HBAO+. Il primo è il meno recente ed accurato, il secondo corregge l’alonatura e amplia le porzioni raggiunte dalle ombre, il terzo (esclusivo Nvidia) garantisce l’effetto migliore ad un costo comunque abbordabile. Quando possibile, servitevi senza indugi dell’HBAO+ perché la differenza è davvero sostanziale.

Qualità dei riflessi

I riflessi, se utilizzati a dovere, danno un notevole tocco di realismo alle ambientazioni 3D. Di conseguenza le superfici riflettenti (acqua, specchi), a seconda della mole di carico da renderizzare, possono avere un serio impatto sulla GPU, soprattutto quando il loro numero inizia ad essere rilevante. Nella maggior parte dei titoli si tratta comunque di riflessi statici e quindi la perdita di framerate è lieve. Nel caso siano dinamici, invece, le prestazioni ne risentono eccome. Vi consigliamo di mantenerli su ‘Alto’ o ‘Molto Alto’ per il giusto bilanciamento tra qualità e performance.

Tassellatura

Giocando in DirectX11 avrete talvolta a disposizione il settaggio “tessellation”, deputato all’aggiunta dinamica di poligoni a modelli 3D di elementi organici come volti e parti del corpo con il progressivo avvicinamento della visuale. Non si tratta di un effetto visibile se non appunto a distanze ravvicinate e per questo, nonostante nella maggioranza dei casi abbia un impatto marginale sul framerate, consigliamo di tenerlo disattivato se proprio dovete privarvi di qualcosa.

Post-processing

Esattamente come nell’ambito fotografico, il post-processing consiste in filtri applicati a posteriori, in questo caso dopo il rendering di tutte le componenti 3D. Esso racchiude svariati settaggi come bloom, aberrazione cromatica, lens flare e god rays, tutti deputati ad arricchire l’immagine conferendole caratteristiche particolarmente atmosferiche che funzionano benissimo nei videogiochi fantasy come The Witcher, noto per l’uso di abbondante post-processing. Tali effetti non sono affatto tassativi sulla GPU e quindi potete sbizzarrirvi secondo i vostri gusti personali.

Motion Blur

L’effetto cinematico di sfocatura dei movimenti rapidi della telecamera ha due effetti. Uno è dare alle scene concitate come corse automobilistiche la sensazione di velocità, l’altro è alleviare il lag in situazioni di instabilità tra i 20 e i 30fps (il glorioso mondo delle console). Il peso sulle prestazioni si attesta intorno al 10% e il risultato è spesso gradevole, tuttavia se soffrite di chinetosi o semplicemente non gradite la sfocatura da movimento potete farne benissimo a meno.

Profondità di campo

Detto semplicemente, la profondità di campo serve a sfocare lo sfondo quando ci si sofferma su un oggetto in particolare. Questa tecnica viene utilizzata in diverse mod e in generale negli open world vasti per dare l’effetto di scarsa visibilità ad elementi dello scenario parecchio distanti dal giocatore. Considerando che non di rado comporta una netta diminuzione delle prestazioni, tenerlo disattivato si rivela quasi sempre una scelta sensata.

Shader

Gli shader non vengono soltanto utilizzati per determinare la complessità degli effetti di illuminazione ma anche per valorizzare vegetazione, superfici bagnate e gestione dei peli/capelli nei videogame moderni. Ne consegue che abbassare il settaggio influisce sulla ricchezza dell’immagine, la quale apparirà piatta e blanda al costo di un aumento appena percettibile delle prestazioni.

Tra gli shader più conosciuti troviamo senza dubbio il parallax occlusion mapping (da mantenere attivo se possibile), che riveste un ruolo sostitutivo e meno gravoso sulla GPU della tassellatura, e tutti i vari settaggi dedicati ad erba, pozzanghere, capelli umani e peli animali che per quanto realistici in certi casi dimezzano il framerate, quindi ne consigliamo l’attivazione solo se dotati di un hardware sufficientemente potente.

Questi i settaggi principali che troverete nella quasi totalità dei videogiochi moderni. Naturalmente ogni titolo vanta un’ottimizzazione diversa e non sempre seguire questa guida passo passo vi porterà a raggiungere il bilanciamento perfetto tra qualità e performance, specie nei porting nudi e crudi da console. Alla fine della fiera molto dipende dalla cura degli sviluppatori e dal grado di avanzamento del motore grafico utilizzato. Per avere comunque un quadro più completo e diretto ricordatevi di leggere gli articoli dedicati ai singoli giochi sui siti di NVIDIA e AMD e provare i tool di benchmark inclusi nelle uscite recenti.

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