Dragon Quest Heroes 2 – Recensione

Ci sono nel mercato odierno case di sviluppo legate indissolubilmente a dei giochi o a dei generi nei quali risultano veri e popri maestri. In questa recensione parleremo di una software house che negli anni ha saputo ritagliarsi un ruolo principale nello scenario del sottogenere mosou tanto da accaparrarsi la maggior parte delle produzioni legate a questo genere. Parliamo di Omega che per l’occasione ritorna sul mercato con il secondo capitolo di uno spin off legato allo storico brand di Dragon Quest.

Storia

La storia di Dragon Quest Heroes 2 si apre in un mondo diviso in sette regni tra i quali regna una pace che dura da mille anni. Sullo sfondo di questa idilliaca situazione prendo piede le vicende dei due eroi principali, Lasaar e Theresa, due novelli cadetti che si troveranno loro malgrado ad affrontare un viaggio nel tentativo di fermare una guerra che minaccia di distruggere la pace millenaria. Nonostante le vicende della storia non siano poi così variegate e con una certa tendenza alla ripetizione, la trama scorre in maniera lineare e riesce a coinvolgere il giocatore per tutta la sua durata, grazie anche al grande numero di personaggi comprimari ben caratterizzati e che son capaci di dare quel qualcosa in più a tutta l’esperienza. La durata complessiva del titolo riscontrata in fase di recensione si attesta intorno alle 30h.


Gameplay

Nonostante all’apparenza Dragon Quest Heroes 2 possa sembrare il classico mosou, bastano pochi minuti di gameplay per far cambiare idea. Infatti alle classiche meccaniche di combattimento tipiche di questo genere, si affiancano delle riuscite componenti da JRPG che ampliano a dismisura il gameplay donandogli elementi di strategia e personalizzazione. Tra questi elementi ruolistici vanno sicuramente citati la possibilità di sostituire i vari equipaggiamenti dei personaggi e la presenza di uno skill tree unico per ognuno di essi. Per quanto riguarda il combattimento durante le battaglie e l’esplorazione del mondo sarà possibile impersonare un party di quattro membri, scelti tra i numerosi personaggi principali, e che saranno selezionabili in qualsiasi momento della battaglia favorendo ancora di più la strategia visto che ognuno di questi possiede attacchi e magie peculiari utili per concatenare attacchi in sequenze devastanti al termine dei quali è possibile scatenare attacchi elementari. Ad aggiungere ancor più varietà al sistema di combattimento ci sono la barra tensione e le monete mostro. La prima è una barra che viene riempita ogni volta che si porta a termine una combo e che una volta riempita garantisce uno stato di invulnerabilità e la possibilità di utilizzare le proprie magie e abilità illimitatamente. Le seconde invece sono dei collezionabili ottenibili sconfiggendo determinati mostri e che una volta usate vi permettono di impersonare il mostro selezionato per un breve lasso di tempo in modo tale da scatenare la sua forza per falciare orde di nemici o sottrarre utili HP ai nemici più coriacei.

Comparto tecnico

Il gioco dal punto di vista tecnico ha una qualità più che soddisfacente. Tra gli elementi distintivi ci sono la presenza dei stabilissimi 60 fotogrammi al secondo, che non perdono un colpo neanche nelle situazioni più concitate, e il character design sempre molto piacevole grazie all’inconfondibile firma di Akira Toriyama. Buona anche la quantità dei nemici a schermo che riempiranno spesso e volentieri le mappe di gioco, peccato invece per la loro intelligenza artificiale che nella maggior parte dei casi li renderà semplice carne da macello. Invece le mappe di gioco se pur abbastanza estese mostrano una certa ripetitività ed un dettaglio generale non altissimo. Menzione d’onore va al doppiaggio presente sia in inglese che giapponese e che in entrambi i casi è di buon livello, inoltre anche la localizzazione dei sottotitoli è di buon livello e presenta delle chicche che non vi sveliamo per non rovinare la sorpresa!


Conclusione

Dragon Quest Heroes 2 si rivela un titolo frenetico e divertente che propone una formula, quella dei mosou, vista e stravista ma che con delle scelte di gameplay riesce ad innalzarla a livelli superiori, peccato però per una generale ripetitività di situazioni che potrebbero annoiare i meno caparbi. I dettagli tecnici invece seppur non fanno gridare al miracolo sono comunque da promuovere a pieni voti visto la qualità superiore che colloca il gioco nell’olimpo dei mosou dal punto di vista visivo.

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