Sony ha appena svelato le componenti che monterà sulla sua futura PlayStation 5, e tra esse vi è la CPU AMD con architettura Zen 2, e questo potrebbe cambiare le carte in tavola non solo per chi gioca su console, ma anche per i giocatori PC.
Attualmente, le console attuali montano CPU a 8-core con architettura Jaguar, sviluppata per creare processori a bassa potenza, le quali hanno avuto poco successo quando sono state lanciate nel 2013. Con una velocità di clock a 1.6GHz per la PS4 e di 2.3Ghz per la Xbox One, non sono stati in grado di eguagliare i PC desktop di oggi, e nemmeno nell’era del loro lancio.
Ma AMD col tempo ha sviluppato nuove soluzioni. Il solo Ryzen 2700, ad esempio, ha una velocità di 3.2GHz, e può essere aumentato a 4.1GHZ, mantenendo un TDP di 65W. E lo Zen 2, progettato fin dall’inizio per offrire decisamente più performance per singolo clock, sfruttando la litografia a 7nm e un design del core molto più raffinato, è possibile che possa offrire performance simili a un consumo ancora più ridotto.
Cosa significa per i giocatori PC? Che i giochi sviluppati sia per PC che per la nuova PlayStation 5 (al momento non si sa nulla della soluzione Microsoft), avranno requisiti decisamente più elevati rispetto alla media odierna almeno per quanto riguarda il lato CPU, soprattutto quando gli sviluppatori avranno imparato a conoscerne l’hardware a fondo.
Questa avrà la conseguenza di spingere gli sviluppatori ad adottare API grafiche di basso livello e concentrarsi sul multi-threading e sull’ottimizzazione delle CPU, oppure costringerà i giocatori PC a passare a CPU ben più potenti e dunque ad aggiornare la propria macchina.
Per cui, se un gioco è sviluppato per girare a 30fps su PS5, la sua ipotetica versione PC per farlo andare a 60fps su PC in teoria occorrerebbe un processore con una capacità di calcolo doppio, pressoché impossibile da trovare.