Il successo di Baldur’s Gate 3 ha scosso l’industria, ma non tutti i sviluppatori sembrano pronti a seguirne le orme. Bruce Nesmith, ex designer di Bethesda che ha lavorato su titoli come Daggerfall, Oblivion e Skyrim, ha recentemente condiviso la sua opinione sul futuro della serie The Elder Scrolls in relazione al trionfo del gioco di Larian Studios.
Secondo Nesmith, è improbabile che Bethesda torni a un sistema di gioco basato su regole rigide come quello di Baldur’s Gate 3. Nonostante il successo commerciale e critico di quest’ultimo, l’ex sviluppatore lo considera un’eccezione nel panorama attuale dei giochi di ruolo.
Nesmith ha sottolineato come l’industria si sia allontanata nel tempo dai sistemi complessi ispirati ai giochi da tavolo, preferendo meccaniche più snelle e accessibili.
L’evoluzione della serie ha visto una progressiva semplificazione, con Nesmith stesso che ha spinto per uno snellimento dei sistemi di gioco. Questa tendenza riflette un cambiamento nelle preferenze del pubblico, sempre meno interessato a gestire complesse statistiche numeriche.
Il caso di Baldur’s Gate 3 viene descritto come particolare, essendo un adattamento fedele del sistema di Dungeons & Dragons quinta edizione. Secondo Nesmith, il gioco di Larian Studios ha avuto successo proprio perché ha saputo rievocare la nostalgia per i classici giochi di ruolo, offrendo un’esperienza volutamente “old school”.
Tuttavia, Nesmith non crede che questo successo porterà a un ritorno generalizzato verso sistemi di gioco più complessi. Ha evidenziato come la filosofia di Bethesda, specialmente sotto la guida di Todd Howard, sia quella di rendere l’interfaccia il più possibile trasparente, permettendo al giocatore di immergersi completamente nel mondo di gioco.
Mentre Bethesda è al lavoro su The Elder Scrolls 6, sembra improbabile che la serie tornerà alle sue radici più “hardcore”.