bandai namco crisi

Bandai Namco affronta una fase di ristrutturazione interna in risposta alla domanda stagnante nel settore dei videogiochi. Secondo un rapporto di Bloomberg, l’azienda giapponese sta adottando misure drastiche per ridurre i costi e ottimizzare le proprie operazioni.

La compagnia sta ricorrendo a metodi tradizionali giapponesi per incoraggiare le dimissioni volontarie dei dipendenti. Circa 200 impiegati sono stati trasferiti in “stanze di espulsione” (oidashi beya) da aprile 2024, dove vengono lasciati senza compiti specifici. Questa pratica mira a spingere i lavoratori a cercare nuove opportunità lavorative altrove. Finora, circa 100 dipendenti hanno lasciato l’azienda attraverso questo sistema.

Parallelamente, Bandai Namco ha cancellato diversi progetti in sviluppo. Tra questi figurano titoli non annunciati basati su popolari franchise come Naruto e One Piece. Sorprendentemente, anche un gioco commissionato da Nintendo è stato accantonato, nonostante la recente creazione di un team interno dedicato ai progetti Nintendo.

L’azienda ha recentemente annunciato la chiusura del suo MMORPG Blue Protocol, cancellando anche il lancio occidentale previsto. Inoltre, all’inizio dell’anno, Bandai Namco ha confermato la cancellazione di cinque titoli non annunciati.

Nonostante queste difficoltà, l’azienda ha registrato un recente successo con Dragon Ball: Sparking! ZERO, che ha venduto oltre 3 milioni di copie nelle prime 24 ore dal lancio.

Questi sviluppi riflettono le sfide che l’industria dei videogiochi sta affrontando negli ultimi anni, con molte aziende costrette a riconsiderare le proprie strategie e strutture organizzative.

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