Durante un panel riguardo le loot box dei videgame durante una riunione della Federal Trade Commission, il dottor David Zendle (ricercatore presso la York St. John University) ha spiegato che le casse premio sono connesse a un problema di gioco d’azzardo, e che dunque possono portare a problemi.

Vi è indubbiamente un collegamento tra lo spendere soldi per le loot box e un problema di gioco d’azzardo. Più soldi qualcuno spende per le loot box, più ha questo qualcuno ha un problema col gioco d’azzardo. Diventa pertanto una questione di vita o di morte per questi soggetti. E non è la ricerca del dottor Zendle ad affermarlo, ma numerosi studi indipendenti. E l’industria videoludica non fa nulla per arginare questa situazione.

Tuttavia, se le loot box possono portare a problemi di gioco d’azzardo a persone che non hanno mai manifestato questa mania è una domanda rimasta senza risposta, ma per Zendle, quale sia la risposta non è importante, perché comunque le software house si stanno finanziando sfruttando i giocatori più deboli, così come potenzialmente i bambini.

Per di più, stando a queste ricerche, il modo con cui questi giocatori manifestano la propria dipendenza da gioco d’azzardo è peggiore che in soggetti che hanno dipendenza da fumo, da alcol, o da droghe.

Per alcuni paesi le loot box non sono comparabili al gioco d’azzardo, come la Francia e il Regno Unito. Per altri, invece sì, come il Belgio e i Paesi Bassi, i quali hanno già preso provvedimenti al riguardo. Mentre in Cina e in Corea del Sud rimangono legali ma per legge la software house deve pubblicare l’elenco di tutto ciò che vi si può trovare al loro interno e le loro probabilità.

Per quanto alcuni ricercatori comparino le loot box alle figurine, hanno tuttavia mostrato preoccupazioni circa la natura del prodotto. Non tanto perché si tratta di prodotti digitali, quanto che i produttori possono fare i furbi e vedere che cosa si ha e cosa no all’interno dei propri inventari digitali e modificare così silenziosamente le probabilità al volo in modo da piegare al proprio volere la volontà del giocatore.

In definitiva, è un problema che va arginato, in modo da non colpire chi è debole e prone a cascare in questi vizi, e soprattutto non prosciughi i portafogli dei genitori più disattenti, in quanto il numero di giochi che fanno uso di queste meccaniche sono sempre di più, e i genitori poco informati si possono letteralmente perdere in questa marea.

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