Il governo dell’Iraq ha votato per bandire i due battle royale più popolari del momento, Fortnite e PUBG. La motivazione dietro questa decisione è insita nel fatto che questi due giochi stanno avendo influenze negative sulla popolazione, in particolare, come spiegato dal report di Reuters, sulla salute, la cultura e la sicurezza della società irachena, incluse minacce morali e societarie sulla gioventù e sui più giovani.
Moqtada al-Sadr, un chierico shiita e ex-capo della milizia dell’esercito Mahdi durante l’occupazione statunitense dal 2004 al 2008, ha avvertito che PUBG è in grado di creare dipendenza e ne ha dunque chiesto il governo il ban. Stando alle sue motivazioni, uccidere una o due persone in PUBG non è una questione di intelligenza, e non insegna il giusto modo di combattere.
La reazione al ban è stata alquanto negativa, ma non tanto per il ban in sé, quanto al fatto che non vedono questo fatto come una priorità per cui perdere tempo rispetto ai veri problemi attuali dell’Iraq.