Dagli sviluppatori di Grow Up e pubblicato da Ubisoft, ecco un titolo multiplayer competitivo a basso budget ma non per questo incapace di sollevare curiosità e che vale la pena di parlarne.

Scontro tra Titani

Lo scopo del gioco è molto semplice: fare più punti degli avversari in dieci minuti, come molti altri titoli competitivi di tutto rispetto, ma ciò che chiaramente è diverso in Atomega è tutto il gameplay su cui ruota attorno il titolo.
Il giocatore impersona una sorta di globo di luce immateriale, con l’unica abilità di muoversi e saltare, e niente di più, ma sparsi per la mappa si possono trovare dei cubi di massa, che una volta raccolti e accumulati in gran quantità gli permetteranno di evolvere in entità sempre più grosse, passando da un semplice cubetto di piccole dimensioni, fino a diventare giganteschi ed enormi colossi.
E qui si nota subito l’ingegno e la cura posta nel level design, poiché sono presenti zone e cunicoli sparsi ogni dove accessibili solo se il proprio personaggio è inferiore a una certa dimensione, perché, come dice l’intuito, più un personaggio è più grosso, più danno i suoi attacchi causeranno (che sono tutti impulsi di raggi laser), fino al punto dove i più grossi sono in grado di uccidere con un paio di colpi ben assestati i più piccoli, i cunicoli sopramenzionati vanno usati quindi con intelligenza per sfuggire dalle situazioni difficili, e sfruttare queste fughe per isolarsi da avversari forti per cercare di accumulare più massa, evolvere e mettersi alla pari. Anche se una cosa del genere possa sembrare che porti a situazioni davvero impari, e un po’ è vero, bisogna anche tenere conto anche che più si cresce, e più si perde velocità e rateo di fuoco, rendendosi così dei facili bersagli.
Fortunatamente il gioco propone anche un sistema di teletrasporto d’emergenza, ma questa mossa ha un enorme prezzo da pagare, ovvero si perde uno stadio completo della propria evoluzione, ma è pur sempre meglio che perdere tutti i pezzi e ricominciare daccapo come globo di luce e regalare preziosi punti all’avversario.
Non solo, sparsi nella mappa ci sono anche power-up attivabili a piacere chiamati Hack, che possono fornire un bonus casuale tra danni maggiorati, velocità, invulnerabilità, crescita rapida, e via di questo passo, ed effettivamente possono cambiare sorti della partita se usati con parsimonia.
La parte più divertente arriva quando si raggiunge l’ultimo stadio dell’evoluzione, chiamato Omega, che si diventa talmente grandi da essere la cosa più alta dell’intera mappa e si può sparare un raggio laser continuo, ma questa fase ha anche uno svantaggio non indifferente, ovvero che si perde costantemente massa e che i nemici che colpiscono quest’essere invece ne guadagnano, aiutandoli quindi a evolversi, e naturalmente si diventa visibili, non solo per via delle dimensioni, ma perché il gioco appiccica una icona in sovrimpressione per far notare a tutti i giocatori la sua posizione. Insomma, il destino di un Omega è già segnato.

Le dimensioni contano

Nel complesso, il titolo risulta davvero piacevole e divertente da giocare, in virtù della sua immediatezza e semplicità, e il costo proposto è molto onesto, ma purtroppo ci sono un paio di immancabili critiche.
La prima è che c’è solo una arena disponibile, ma questo difetto è marginato dalla presenza di quattro ben distinte variazioni che le fanno quasi sembrare quattro mappe distinte, sebbene sia chiaro che derivino tutte dalla stessa.
Ma purtroppo, la critica più pesante e più importante non riguarda nemmeno il gioco in sé, ma la sua community. Un titolo solo multiplayer senza giocatori è un titolo difficile, se non impossibile, da consigliare. Ed è proprio questo il caso di Atomega, perché per quanto il titolo sia carino e meriterebbe una chance, la community attiva è molto ridotta all’osso, e se non avete un vasto gruppo a cui proporre questo titolo e siete da soli, potrebbe essere molto difficile trovare un server in cui infilarsi e giocare. Naturalmente ci sono orari e giorni dove è effettivamente possibile entrare in un server quasi al massimo della sua capacità, ma è chiaro che se non coincidono con i vostri, rischierete di trovarvi nella maggior parte del tempo a giocare con nessuno o con altri due giocatori nella lobby del matchmaking (finché non ci sono 4 giocatori in totale la partita non si avvia, ma è possibile fare il riscaldamento facendo finta di giocare).
Purtroppo basta quest’ultimo problema a mandare in cenere tutto il buon lavoro e la passione versata nella creazione di questo giochino, rendendo difficile consigliare questo prodotto e facendo crollare la sua valutazione globale.
Niente da segnalare invece sul fronte tecnico, poiché il gioco, a fronte di una grafica piacevole e leggera, fornisce comandi assai responsivi, personalizzabili e delle prestazioni sempre al top, seppur con qualche raro caso di stuttering.

 

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