In un recente documentario di sei parti dal titolo Power On: The Story of Xbox, nell’ultimo episodio, che vede sostanzialmente il graduale percorso di Microsoft nel dare la priorità al gaming, Sarah Bond, capo del game creator experiences, ha affermato che “uno dei più grossi passi falsi da cui abbiamo imparato dal passato era Lionhead”, chiaro riferimento alla chiusura di Lionhead Studios.
Lionhead Studios era forse una delle più talentuose software house di quel periodo, amata soprattutto per la sua creatività che riversava nei propri giochi. Ha dato i natali alla famosa serie di Fable, il cui primo capitolo è stato un grande successo, e i fan ne richiedevano a gran voce un seguito, cosa che ha spinto Microsoft ad acquisire Lionhead nel 2006.
Subito dopo la pubblicazione di Fable 2 (esclusiva Xbox mai uscita su PC tra l’altro, a differenza del primo e del terzo), Microsoft era in fermento per uno dei dispositivi più chiacchierati e di maggior successo nel mondo della tecnologia: il Kinect. Peccato solo che nel mondo videoludico il voler spingere a tutti i costi il Kinect abbia portato danni incalcolabili.
Lionhead, assieme a Rare, sono finiti infatti a dover sviluppare titoli per questo incredibile pezzo di tecnologia. Per Lionhead, il risultato è stato Fable: The Journey, titolo esclusivo per Kinect, che per quanto sia stato fatto con grande passione dal team, come ammesso dal general manager Shannon Loftis, deviava fin troppo dalla formula che aveva decretato il successo di Fable 1 e 2.
Mantre Rare sopravvisse a queste imposizioni nel dover sviluppare titoli per Kinect, Lionhead venne chiusa nel 2016. Un paio d’anni dopo, come ha spiegato la Bond, in Microsoft si sono chiesti che cosa hanno imparato da questa esperienza e cosa dovrebbero fare per non ripetere gli stessi errori di un tempo.
Per Phil Spencer, la chiusura di Lionhead ha modellato il modo con cui Xbox vede i propri sviluppatori. Ha infatti affermato che uno studio lo si acquisisce per ciò che sono capaci di fare adesso, e che il compito di chi li acquisisce è di aiutarli ad accelerare a fare le cose che sanno fare, non di accelerare ciò che si fa. Che sostanzialmente vorrebbe dire che non avrebbero dovuto imporre loro di fare videogame basati su Kinect, visto che il loro ultimo titolo in sviluppo, Fable Legends, non vide mai la luce del giorno nonostante fosse praticamente completo.
Queste dichiarazioni fanno ben sperare sul futuro delle 23 software house che sono state acquisite nel corso del tempo proprio da Microsoft.