Cina e videogiochi non vanno molto d’accordo, d’altronde far uscire un gioco in Cina è un’operazione alquanto complicata e richiede naturalmente che i contenuti siano conformi e non offensivi nei riguardi del governo e del leader. Vedasi ad esempio Guilty Gear che ha dovuto censurare il nome di determinati Paesi (e che una mod ha effettivamente annullato questa censura).
Ma non solo il contenuto di videogame è materia di discussione per le leggi che ne regolano la commercializzazione, perché anche come i giocatori possono usufruirne sono regolate da normative e leggi. Ad esempio, i minori non possono giocare di notte, dalle 22 alle 8 del giorno dopo. Come fare dunque per impedire ai minori di usufruire dei videogame nelle ore notturne? Gli si chiede l’età, naturalmente. Cosa che naturalmente non ha portato i frutti sperati in quanto, banalmente, gli adolescenti mentivano sulla propria età e dichiaravano di essere maggiorenni senza ripercussioni. Proprio per questo Tencent ha presentato la sua nuova arma per combattere questa piaga di minori che giocano di notte: il riconoscimento facciale.
Sostanzialmente, per poter giocare ai titoli Tencent in determinate ore della giornata (o meglio, della serata), l’utente dovrà usare il proprio smartphone per confermare la propria identità. Questo sistema è già stato introdotto in 60 videogame mobile pubblicati da Tencent in Cina, ma verrà aggiunto anche su altri nel tempo.
Naturalmente gli avvocati della privacy stanno già insorgendo per questa funzionalità, in quanto in Cina è in vigore un punteggio sociale che, in pieno stile Black Mirror, a seconda di quanto alto o basso è permette o impedisce ai cittadini di usufruire di determinati servizi, come prendere mezzi pubblici di trasporto. In questo modo gli oppositori del governo, se beccati, si troverebbero letteralmente a piedi.