Nel mondo dei videogiochi per PC gli amanti della storia non hanno che l’imbarazzo della scelta, ma per chi preferisce in particolar modo la preistoria, le opzioni si restringono esponenzialmente. Quest’epoca storica è infatti spesso bistrattata, ma fortunatamente esistono in commercio videogiochi che hanno avuto grande successo ambientati proprio nell’era preistorica con protagonisti i nostri antenati.
Una passione di nicchia
Sembra che la preistoria sia il periodo storico che attira meno interesse. Chiedendo alla gente qual è la loro epoca preferita, in tanti risponderanno l’età classica, il Medioevo o il Rinascimento, mentre in pochi penseranno a Paleolitico, Mesolitico e Neolitico. Questi periodi agli albori della storia dell’uomo sono da molti considerati infatti poco interessanti, privi di cultura o di eventi storici degni di nota e ciò si riflette nella produzione di media e servizi di intrattenimento dedicati a questo periodo storico. Certo, possiamo trovare libri, giochi e film dedicati alla preistoria, ma in numero molto minore di quelli ambientati in altre epoche. Fortunatamente, saggi di successo scritti nell’ultimo periodo come Sapiens. Da animali a dèi di Yuval Noah Harari edito da Bompiani e Kindred: Neanderthal Life, Love, Death and Art di Rebecca Wragg Sykes , non ancora tradotto in italiano ma disponibile in inglese su Amazon, sembrano aver fatto rinascere l’interesse del pubblico per la preistoria.
Non bisogna però disperare: in attesa di veder nascere nuovi prodotti di intrattenimento, oggi chi vuole scoprire qualcosa di più sull’uomo della pietra divertendosi allo stesso tempo può fare affidamento su opere come il film 10.000 AC della Warner Bros., la cui fedeltà storica non è però sempre accurata. Anche gli amanti dei videogiochi per PC non restano a bocca asciutta e possono scegliere fra alcuni titoli dedicati alla preistoria.
Ancestors: The Humankind Odyssey
Prodotto nel 2019 da parte di Panache Digital Games e disponibile per il download su Steam, Ancestors: The Humankind Odyssey accompagna il giocatore lungo dieci milioni di anni seguendo l’evoluzione dei primi umani. Anzi, i veri protagonisti di questo gioco non sono ancora uomini, ma un gruppo di scimmie, nostre antenate, che dovranno sopravvivere e moltiplicarsi in un ambiente naturale spesso a loro ostile. Il compito del giocatore è infatti quello di comandare una scimmia in una lotta per la sopravvivenza alle prese con nuove scoperte tecnologiche, ricerca di cibo e lotta contro altri animali preistorici pericolosi.
L’obiettivo non è tanto quello di far sopravvivere il singolo esemplare: quando una scimmia muore il comando passa a un altro personaggio, ma la cosa importante è tenere vivo il gruppo e farlo evolvere lungo i vari stadi dell’evoluzione che porterà le scimmie, lentamente, a diventare i primi ominidi, imparando anche a collaborare e trasmettendo le nuove capacità apprese durante il gioco alla progenie che porterà così avanti lo sviluppo della specie e della società. Il gioco, che ha avuto immediatamente successo, è stato nominato a diversi premi tra cui miglior videogioco indie ai Pégases Awards 2020.
Dawn of Man
Sviluppato da Madruga Works e lanciato nel 2019, Dawn of Man ricorda in certi versi il videogioco storico per eccellenza: Age of Empires. Il giocatore non deve infatti comandare un singolo personaggio, ma gestire un’intera società e portarla a evolversi attraverso le epoche. Partendo dal Paleolitico e arrivando all’Età del Ferro, il gioco permette quindi di attraversare tutti i periodi che formano quella che comunemente chiamiamo preistoria, seguendo così i villaggi lungo la scoperta di nuove tecnologie, l’uso sempre più sofisticato delle materie prime, la nascita di nuove complesse dinamiche sociali e la lotta con altre tribù ostili. Sta al giocatore gestire i vari membri della società, divisi anche per età, in modo tale che questi raccolgano e lavorino le risorse necessarie e scoprano così nuove tecnologie.
Da maggio 2019 a novembre 2020 il gioco è stato reso più complesso grazie a sette aggiornamenti che permettono di aggiungere nuove modalità di gioco, espandendo le opzioni disponibili tra cui la presenza di nuovi animali preistorici, l’introduzione di nuove tecnologie come la produzione delle armature e del formaggio e la possibilità di essere un popolo nomade.
Far Cry Primal
Uscito nel 2016 e prodotto dalla Ubisoft, Far Cry Primal è un videogioco disponibile anche su PC in prima persona che potrebbe ricordare i tipici sparatutto ambientati in città malfamate o in scenari di guerra, se non fosse che il nostro protagonista, Takkar della tribù Wenja, ha a disposizione solo lance, frecce e coltelli. Ambientato nel Mesolitico in un’area indefinita dell’Europa che ricorda per molti aspetti le nostre Dolomiti, Far Cry Primal è un gioco open world che segue le peripezie del protagonista e della sua tribù, attraverso i conflitti con tribù nemiche e la lotta per la sopravvivenza in un ambiente abitato da animali preistorici come mammut, rinoceronti lanosi e tigri dai denti a sciabola, alcuni dei quali possono essere anche addomesticati e cavalcati.
Nonostante la possibilità di girare liberamente per la mappa del gioco, Far Cry Primal accompagna il giocatore lungo una trama ben precisa che porterà Takkar a interagire con diversi personaggi. Nato come spin-off della serie Far Cry, disponibile anche su Xbox e PlayStation, questo gioco ha ricevuto critiche molto positive ed è stato in cima alle classifiche di vendita nella prima settimana di distribuzione nel Regno Unito.
Sperando che il ventaglio di offerte di giochi per PC ambientati nella preistoria si infittisca nei prossimi anni, al momento possiamo comunque scegliere tra diversi titoli di grande qualità che permettono di vivere avventure emozionanti, costruire civiltà e scoprire qualcosa di più sui nostri antenati.
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