Wolfenstein è un nome molto importante per l’industria video ludica che molti di noi ricordano per via del mitico capitolo uscito agli inizi degli anni novanta che ha accompagnato innumerevoli ore dei nostri pomeriggi. Non tutti sanno però che la serie oltre all’immortale capitolo targato Id Software ha avuto diverse incarnazioni nel corso degli anni, passando per varie case di sviluppo sino ad arrivare a Bethesda che ne detiene attualmente i diritti.

In questo speciale ripercorreremo quelli che sono il passato e il presente di Wolfenstein con un occhio anche al futuro della serie vista l’imminente uscita del nuovo capitolo Wolfenstein 2: The New Colossus.

Castle Wolfenstein (1981)

Partiamo dal gioco capostipite che ha dato inizio alla saga di Wolfenstein. Il primo di gioco della serie è stato sviluppato e pubblicato da Muse Software su varie piattaforme tra cui il mitologico Apple II di Apple.

Questo primo Wolfenstein propone un gioco in 2D basato su meccaniche stealth grazie alle quali il giocatore dovrà riuscire a scappare da una fortezza Nazista suddivisa in 64 livelli. Invece per quanto riguarda la trama, seppur accennata, prevede un anonimo soldato americano, che dopo essere stato catturato mentre rubava dei piani segreti ai tedeschi, dovrà riuscire a fuggire dalla fortezza dove si trova prigioniero.

Beyond Castle Wolfenstein (1984)

Seguito diretto del primo capitolo, anche Beyond Castle Wolfenstein è stato prodotto dai ragazzi di Muse Software. Questa volta l’obbiettivo del gioco sarà quello di attentare alla vita di Adolf Hitler tramite l’ausilio di una bomba; il giocatore infatti si troverà ad esplorare e superare tutti i livelli che compongono il bunker segreto dove il fuhrer tesse le trame della guerra insieme ai suoi più stretti collaboratori. Anche in questo caso è stata mantenuta la componente stealth del gioco.

Wolfenstein 3D (1992)

Il capitolo di cui parleremo adesso è forse uno dei titoli di culto per la maggior parte dei giocatori cresciuti negli anni 90. Stiamo parlando di Wolfenstein 3D, nato dalla mente di John Romero, che tra le altre cose ha consegnato alla storia anche altri classici del genere FPS come Doom e Quake, e sviluppato dai ragazzi di Id Software.

Questo capitolo della serie non è un sequel diretto dei due giochi precedenti ma ne rappresenta più una reinterpretazione, pur mantenendo dei punti di contattato. L’importanza storica di questo titolo è da attribuirsi al fatto che questo gioco sia stato il primo vero successo commerciale per quanto riguarda il genere degli FPS, infatti Wolfenstein 3D ebbe talmente tanto successo di pubblico e di critica che ancora oggi ne vengono riproposte delle conversioni. La trama del gioco mette il giocatore nei panni del capitano BJ Blazkowicz, che dopo essere stato imprigionato dai Nazisti dovrà fuggire dal castello di Wolfenstein. Il gioco presenta una serie di livelli modellati come labirinti man mano più difficili, all’interno dei quali il giocatore dovrà districarsi per salvarsi.

Spear of Destiny (1992)

Secondo capitolo della serie sviluppato ancora una volta da Id Software, tuttavia ci si trova difronte ad un prequel di Wolfenstein 3D e non a un diretto successore. La storia vede il ritorno di BJ Blazkowicz il cui compito sarà quello di ritrovare la Lancia del Destino rubata dai Nazisti. Le differenze con il suo predecessore sono marginali e si riscontrano principalmente per la struttura di gioco, qui i livelli sono proposti in sequenza e non più suddivisi in capitoli, e per qualche leggera variazione del comparto tecnico, il quale viene riproposto con lo stesso motore grafico ma con texture e comparto sonoro rinnovati.

Return to Castle Wolfenstein (2001)

Finita la breve parentesi di Id Software, il brand di Wolfenstein passa nuovamente di mano e subisce un nuovo reboot. Questa volta ad occuparsi del progetto sono gli sviluppatori della  Gray Matter Interactive i quali si avvalgono comunque dell’aiuto esterno degli Id Software che ne supervisionano il progetto.

Per la prima volta nella storia del brand, Return to Castle Wolfenstein propone sia un comparto singolo giocatore che uno multi giocatore. Dal punto di vista della trama il gioco mette ancora una volta il giocatore nei panni di BJ Blazkowicz che per l’occasione si troverà a fuggire nuovamente dal Castle Wolfenstein e nel mentre dovrà scoprire i piani segreti del gerarca Heinrich Himmler e della divisione paranormale delle SS. Come già accennato in precedenza, Return to Castle Wolfenstein rappresenta un passo in avanti tutto nuovo per la serie, infatti oltre al proporre un comparto multi giocatore, il titolo offre uno stile di gioco completamente rinnovato rispetto al passato che lo rende più in linea con le produzioni odierne, a partire proprio dalla campagna che risulta più strutturata ed approfondita rispetto al passato.

Wolfenstein (2009)

Altro passaggio di mani altra corsa. Il nuovo capitolo chiamato semplicemente Wolfenstein è questa volta sviluppato dai ragazzi di Raven Software; tuttavia il gioco non rappresenta un reset dell’intera saga come già capitato in passato, infatti questo titolo si propone come sequel diretto di Return to Castle Wolfenstein. In virtù di questo punto, la trama riprende le vicende del protagonista BJ Blazkowicz che questa volta dovrà affrontare i Nazisti tra armi occulte e dimensioni parallele. Questo Wolfenstein rispetto al passato guadagna un maggiore interattività con il mondo di gioco, tant’è che all’interno del titolo è possibile interagire con i personaggi non giocanti che in alcuni casi permetteranno di avanzare nella storia, inoltre sono presenti delle battute uniche per il personaggio di BJ in concomitanza di situazioni particolari. Infine per la prima volta nella saga viene proposta la possibilità di acquistare e migliorare le armi del proprio arsenale.

Wolfenstein: The New Order (2014)

Passiamo ora all’era Bethesda, con il cambio di publisher si è deciso per un nuovo reboot della serie decidendo di ambientare il tutto in un futuro alternativo dove a vincere la guerra sono stati i Nazisti e non gli Alleati. Ancora una volta il protagonista delle vicende è BJ Blazkowicz che dopo un incidente in missione si ritroverà suo malgrado in un 1960 governato dalla ferocia Nazista e con l’obbiettivo di risollevare il destino del mondo dall’opprimente regime con il supporto della resistenza.

Gli sviluppatori di MachineGames hanno adottato per questo titolo una formula totalmente incentrata sulla modalità single player, tant’è che il gioco mostra al giocatore come uno sparatutto in prima persona con una trama lineare possa farsi apprezzare per il suo tono maturo e a tratti sopra le righe, pur difettando della modalità multi giocatore.

Wolfenstein: The Old Blood (2015)

A solo un anno dal rilascio del capitolo precedente Bethesda e MachineGames decidono di ritornare sul mercato con una corposa espansione dedicata a Wolfenstein: The New Order. Il gioco si presenta sia come un prequel alle vicende del predecessore che come una sorta di remake de Return to Castle Wolfenstein. Infatti l’ambientazione di gioco è proprio quel Castle Wolfenstein che ha dato origine alla saga.

Wolfenstein II: The New Colossus (2017)

Passiamo ora ai giorni nostri poiché durante lo scorso E3 di Los Angeles Bethesda ha annunciato il nuovo capitolo del franchise. Il gioco è previsto per il 27 Ottobre 2017 e vanterà un nuova ambientazione inedita, in quanto sarà ambientato sul suolo americano e non più in Europa. Previsto anche il ritorno dei personaggi già visti in The New Order. Quello che sicuramente ci si aspetta da questo nuovo capitolo della saga è un gioco frenetico e accattivante con quel retrogusto di maturità che tanto ci è piaciuto nel suo predecessore. Appuntamento ad Ottobre per saperne di più, ovviamente sempre su queste pagine.

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